Dall’8 aprile 2021 Palazzo Fava a Bologna ospiterà la prima antologica italiana dedicata a Nicola Samorì (Forlì, 1977), dagli esordi dell’artista alle più recenti opere. Si intitolerà Sfregi e sarà visitabile al pubblico fino al 25 luglio 2021.
Curata da Alberto Zanchetta e Chiara Stefani, la mostra ripercorrerà l’arte di Samorì attraverso ottanta opere che spaziano dalla scultura alla pittura e che permetteranno di comprendere il percorso artistico da lui intrapreso negli ultimi venti anni. È un progetto di Genus Bononiae. Musei nella Città, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, appositamente studiato per le sale del Palazzo delle Esposizioni di Bologna.
Samorì si è formato proprio nell’Accademia di Belle Arti della città e già era chiaro il suo stile e la sua poetica, legati a una profonda necessità di fustigare la serenità delle immagini, che poi ha mantenuto e sviluppato nel corso degli anni sperimentando nuove tecniche. L’artista intende turbare, trasgredire e trasfigurare immagini preesistenti nelle sue opere.
Le sue opere saranno in dialogo con i preziosi affreschi dei Carracci che decorano il piano nobile del palazzo: nel Salone con Il mito di Giasone e Medea, un corpus di lavori databili all’ultimo decennio di attività di Samorì sembrerà reagire alla pittura dei Carracci, mentre grazie ai lavori incentrati sull’ustione del rame, con un focus sul tema del desinare e del corpo scarnificato, l’artista tenterà uno stravolgimento cromatico della Sala degli allievi di Ludovico Carracci. La stanza dipinta da Francesco Albani ospiterà una “camera delle meraviglie” di soggetti vegetali e animali, mentre la Sala delle Grottesche accoglierà l’affresco monumentale Malafonte. Il percorso espositivo sarà inoltre arricchito da alcune opere delle collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Carisbo (che comprendono anche il grande Giardino anatomico dello stesso artista), stabilendo una “affinità elettiva”, oltre che con gli spazi, con lo stesso patrimonio della sede museale. Tra le opere in mostra la Maddalena Penitente del Canova e i ritratti di donne cieche di Annibale Carracci.
Nelle sale del secondo piano saranno esposti lavori di piccolo e medio formato che svilupperanno singoli temi o costituiranno focus sulle diverse tecniche utilizzate dall’artista: l’accecamento dell’immagine, l’aggregazione di materiali di risulta, la pittura su pietra, il disegno e la scultura. Opere più intime che consentono al visitatore di conoscere la vasta e complessa produzione di Samorì e la sua ricerca ossessiva che gli ha permesso di differenziarsi dall’odierno panorama artistico.
“Questa mostra antologica, la prima in Italia, vuol essere un riconoscimento alla carriera dell’artista, che si presenta al pubblico con un’esposizione ricca ed esauriente che abbraccia tutto il suo percorso creativo: un tentativo di mettersi a nudo di fronte alla storia dell’arte, che incombe dalle pareti stesse del palazzo” dichiara Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae. “Penso che Samorì abbia tutto il carattere per reggere un dialogo tanto ambizioso e sono felice di accogliere a Palazzo Fava un giovane della nostra terra, che ha saputo imporsi sul piano internazionale. Le sue opere ci fanno riflettere ed emozionare, riscoprendo il valore taumaturgico dell’arte, di cui mai come oggi abbiamo bisogno”.
La mostra ha il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Per info: www.genusbononiae.it
Immagine: Nicola Samorì, Anulante (2018)
Titolo mostra | Sfregi | Città | Bologna | Sede | Palazzo Fava | Date | Dal 08/04/2021 al 25/07/2021 | Artisti | Nicola Samor | Curatori | Alberto Zanchetta, Chiara Stefani | Temi | Bologna, Palazzo fava, Nicola Samorì |
A Bologna la prima antologica in Italia di Nicola Samorì |