Dal 4 novembre 2021 al 9 gennaio 2022 la Biblioteca della Certosa di Pavia ospita la mostra Immagini in canto. I corali della Certosa di Pavia, a cura di Emanuela Daffra con Barbara Galli, promossa e organizzata dalla Direzione regionale Musei Lombardia.
L’esposizione viene proposta in occasione della conclusione dell’intervento di restauro del Codice 822, esemplare miniato di "graduale", ovvero un volume che riunisce i canti delle messe che si susseguono nel Calendario Liturgico della Chiesa Cattolica.
“Non si trattava di un libro ad uso personale, ma collettivo”, spiega la direttrice Emanuela Daffra, curatrice del progetto di cui fa parte l’esposizione. “Il codice veniva aperto, e via via sfogliato, su un alto leggio al centro del coro, in modo che tutti i monaci potessero, dai loro stalli, seguirne i testi e le annotazioni musicali, ammirandone anche gli sfavillanti decori. Di questi colossali codici”, continua Daffra, “la ricca Certosa pavese ne vantava almeno trentanove, come ricorda l’inventario dei beni del monastero redatto il 16 dicembre 1782, al momento della sua soppressione. Da quel momento iniziò la diaspora di uno dei grandi giacimenti librari lombardi. La Biblioteca della Certosa riuniva, infatti, più di 10mila volumi, tra codici miniati, manoscritti e incunaboli. Un insieme unico che prese in parte la via della Biblioteca Braidense di Milano, in parte di quella Universitaria di Pavia, disperdendosi poi lungo rivoli ancora in parte ignoti. Era un patrimonio di grande ricchezza anche in termini di qualità, poiché sulle pagine dei volumi più antichi furono al lavoro i maggiori artisti e miniatori attivi per la corte dei Visconti prima e degli Sforza poi, grandi protettori del monastero pavese. Le ricerche condotte nel tempo”, conclude la direttrice, “hanno reso possibile l’individuazione di molti tra essi e il progetto della Direzione regionale Musei della Lombardia è di arrivare a riunirli in un’esposizione ad essi dedicata della quale quella odierna non è che un assaggio, fondato sul patrimonio rimasto nel monastero e del quale si è avviato il recupero sistematico, grazie al progetto Sleeping Beauty voluto e finanziato dal MIC”.
La mostra è in realtà un doppio appuntamento perché, oltre all’esposizione dei graduali miniati cinquecenteschi, i visitatori potranno accedere all’ambiente della Biblioteca, di pertinenza ancora oggi del Monastero ma che in occasione di questo evento la comunità monastica ha messo a disposizione per accogliere il pubblico che vorrà ammirare i corali, da secoli qui conservati.
Protagonisti saranno proprio i monumentali corali miniati e il sontuoso mobile che venne creato nel 1886 al fine di accoglierli al ritorno in Certosa. Quattro corali, i due restaurati e due di cui è previsto il prossimo recupero, saranno esposti aperti sulle pagine più belle; il visitatore potrà tuttavia sfogliare virtualmente per intero sia il corale 822 che il codice 814, restaurato nel 2009 dalle monache benedettine di Viboldone, grazie alla campagna fotografica compiuta in quest’occasione. Per la prima volta poi le notazioni musicali segnate sulle antiche pergamene e che i monaci dell’antica Certosa trasformavano in preghiera cantata diventeranno di nuovo suono grazie alle voci del Centro di Musica Antica del Collegio Ghislieri dell’Università di Pavia.
Per info: www.musei.lombardia.beniculturali.it
Orari: Da venerdì a domenica dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17.
Immagine: Graduale 814, foglio 31R. Certosa di Pavia
Titolo mostra | Immagini in canto. I corali della Certosa di Pavia | Città | Pavia | Sede | Biblioteca della Certosa | Date | Dal 04/11/2021 al 09/01/2022 | Curatori | Emanuela Daffra, Barbara Galli | Temi | Codici miniati, Certosa di Pavia |
La Biblioteca della Certosa di Pavia apre al pubblico per far ammirare i suoi corali miniati |