Apre oggi, in occasione del duecentesimo anniversario della morte di Napoleone, la mostra La Milano di Napoleone. Un laboratorio di idee rivoluzionarie 1796-1821 presso la Biblioteca Nazionale Braidense, a cura di Giorgio Panizza e Giulia Raboni.
Gli anni a partire dall’arrivo dell’esercito della Francia repubblicana alla Restaurazione che segue la sconfitta di Napoleone sono molto intensi e rivoluzionano l’assetto politico e culturale dell’Italia, ; sono gli anni in cui nasce il senso di una nazione moderna e si crea un primo Stato unitario che porta il nome di Italia. Milano ne è la capitale, e proprio a quel periodo la Biblioteca Braidense, che conserva l’autografo del Cinque maggio di Alessandro Manzoni, dedica la rassegna.
Esposti rarissimi documenti e autografi dell’epoca, attraverso cui si intende mostrare le idee, le passioni, i contrasti e le contraddizioni di Napoleone. Molti intellettuali partecipano a questo periodo: Vincenzo Cuoco, Vincenzo Monti, Ugo Foscolo, Giuseppe Bossi, e il componimento di Manzoni costituisce la più memorabile riflessione.
Dalle premesse poste nella Milano illuminista alla giornata drammatica dell’uccisione di Prina, dal rinnovato classicismo di Monti e Foscolo alla sua crisi e al confronto con la cultura romantica, dal «servo encomio» al «codardo oltraggio», dall’opposizione di Foscolo alla nostalgia di Stendhal, dalla fondazione del Teatro patriottico alla poesia di Carlo Porta, dal concorso su Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità dell’Italia ai nuovi codici legislativi: sono molti i percorsi di un tratto di storia che da Milano si intrecciano con l’Italia e con l’Europa. I visitatori potranno conoscere in mostra documenti rarissimi, quali gli autografi di Pietro Verri, la prima edizione delle Ultime lettere di Jacopo Ortis e quella dei Sepolcri, un esemplare postillato da Stendhal, le stesure autografe del Cinque maggio e i documenti della sua larga diffusione, compresa la traduzione di Goethe, nonostante il divieto della censura milanese.
Visitabile fino al 10 luglio 2021, la rassegna presenta 147 opere, di cui 123 appartenenti alla Biblioteca e 24 provenienti da altre istituzioni, quali il Centro Nazionale Studi Manzoniani, il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei di Pavia, la Biblioteca delle Civiche raccolte storiche di Milano, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, la Società Storica Lombarda di Milano, la Biblioteca Sormani - Centro stendhaliano di Milano, l’Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana di Milano, la Biblioteca Civica C. Bonetta di Pavia, la Fondazione Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico di Milano.
Il percorso espositivo è arricchito da tre ritratti che fanno parte della patrimonio della Braidense: il Ritratto di Napoleone I imperatore (1810) di Giuseppe Dotti, il Ritratto di Ugo Foscolo (1822) di Filippo Pistrucci, e il Ritratto di Alessandro Manzoni a 20 anni (1805), già attribuito a Maria Cosway.
“La maggior parte di noi immagina Napoleone già come un imperatore, o in sella al suo cavallo come un nuovo Alessandro” dichiara James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense. “In realtà, Napoleone arrivò in Italia come il più giovane generale della rivoluzione francese, espressione dei valori illuministici. Duecento anni dopo la sua morte, la Biblioteca guarda come Brera fu forgiata nel calore della rivoluzione e temperata dagli ideali dell’Illuminismo”.
Per maggiori info: www.bibliotecabraidense.org
Immagine: Giuseppe Diotti, Ritratto di Napoleone I imperatore (1810; olio su tela; Milano, Biblioteca Braidense)
Titolo mostra | La Milano di Napoleone. Un laboratorio di idee rivoluzionarie 1796-1821 | Città | Milano | Sede | Biblioteca Nazionale Braidense | Date | Dal 05/05/2021 al 10/07/2021 | Temi | Milano, Napoleone Bonaparte, Biblioteca Nazionale Braidense |
Brera celebra il 200° anniversario della morte di Napoleone con una grande mostra e autografi rarissimi |