È in arrivo al Palazzo Ducale di Genova una grande antologica che ripercorre la vicenda umana e artistica di Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 - Gualtieri, 1965), uno dei più interessanti artisti del Novecento. La mostra, in programma dal 3 marzo al 1° luglio 2018, intende approfondire soprattutto due nuclei principali della produzione di Ligabue: gli animali (sia quelli selvaggi sia quelli domestici) e gli autoritratti. In mostra si potranno ammirare diverse opere provenienti da collezioni private del territorio di provenienza del pittore: Ligabue, che risiedette per molto tempo a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, era infatti un artista molto prolifico ed era solito regalare i suoi dipinti agli abitanti delle sue terre. La mostra è curata da Sandro Parmeggiani e Sergio Negri ed è prodotta e organizzata da ViDi assieme alla Fondazione Antonio Ligabue di Gualtieri, in collaborazione col Comune di Genova e con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura.
Sono in tutto ottanta le opere che animeranno il percorso di Palazzo Ducale: prima le opere che raffigurano gli animali domestici e del bosco, “colti in un’atmosfera agreste, inseriti in paesaggi in cui giustappone le terre piatte della Bassa reggiana, dove visse dal 1919 alla morte nel 1965, e i castelli, le chiese, le guglie e le case con le bandiere al vento sui tetti ripidi della natia Svizzera”, come si legge nella presentazione, e quelle degli animali selvaggi, “spesso colti nel momento in cui stanno per piombare sulla preda, con un’esasperazione di stampo espressionista, sia nella forma sia nel colore, e con un’attenzione quasi spasmodica per la reiterazione di elementi decorativi”. Si passa quindi a indagare gli autoritratti che “costituiscono un filone di altissima e amarissima poesia nell’arte di Ligabue” e che “compendiano una perenne e costante condizione umana di angoscia, di desolazione e di smarrimento, un lento cammino verso l’esito finale; il suo volto esprime dolore, fatica, sgomento, male di vivere; ogni relazione con il mondo pare essere stata per sempre recisa, quasi che l’artista potesse ormai solo raccontare, per un’ultima volta, la tragedia di un volto e di uno sguardo, che non si cura di vedere le cose intorno a sé, ma che chiede, almeno per una volta, di essere guardato”.
Gli autoritratti di Ligabue, sottolinea Sandro Parmeggiani, “dicono tutta la sofferenza dell’artista; ne sentiamo quasi il muto grido nel silenzio della natura e nella sordità delle persone che lo circondano. Quando perduta è ogni speranza, ormai fattasi cenere, il volto non può che avere questo colore scuro, fangoso, questa sorta di pietrificazione dei tratti che il dolore ha recato con sé e vi ha impresso”.
L’esposizione giunge dopo le mostre di Gualtieri (2015), Palermo (2016), Roma (2016) e Pavia (2017) per riportare il lavoro di Ligabue all’attenzione della critica e per riaffermare il fascino di un artista troppo sbrigativamente definito “naïf” o folle. La mostra, intitolata semplicemente Antonio Ligabue, apre dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (lunedì chiuso, la biglietteria chiude un’ora prima). Biglietti, audioguida inclusa: intero 11 euro, ridotto 9 euro, scuole e bambini dai 6 ai 12 anni 4 euro. Media partner Radio Montecarlo, catalogo edito da Skira.
Immagine: Antonio Ligabue, Tigre reale (1941; china e pastelli a cera su carta intestata dell’Ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, 36 x 50 cm; Reggio Emilia, collezione privata).
Città | Genova | Sede | Palazzo Ducale di Genova | Date | Dal 30/11/-0001 al 30/11/-0001 | Artisti | Antonio Ligabue | Temi | Fondazione Museo Antonio Ligabue |
L'arte di Antonio Ligabue protagonista a Genova con una mostra a Palazzo Ducale |