Antonio Ligabue a Bologna: una grande antologica a Palazzo Albergati


Dal 21 settembre 2024 al 30 marzo 2025 Bologna ospita una grande mostra antologica dedicata ad Antonio Ligabue. Oltre 100 opere, tra cui inediti, raccontano la storia artistica e umana di uno dei pittori più iconici e tormentati del Novecento.

Dal 21 settembre 2024 al 30 marzo 2025, Palazzo Albergati a Bologna ospita una grande mostra antologica dedicata ad Antonio Ligabue. L’esposizione dal titolo Antonio Ligabue. La grande mostra, curata da Francesco Negri e Francesca Villanti, prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Comune di Gualtieri e Fondazione Museo Antonio Ligabue, col patrocinio del Comune di Bologna, racconta la vita e l’opera di un uomo che ha fatto della sua arte il riscatto della sua stessa esistenza.

Esposte oltre cento opere tra oli, disegni e sculture, raffiguranti paesaggi, fiere, scene di vita quotidiana e numerosi autoritratti.

Con la sua vita travagliata e legato visceralmente al mondo naturale e animale, Ligabue riuscì a imprimere sulla tela il suo genio creativo. Autodidatta, segnato da una vita di emarginazione, riuscì a rappresentare la natura e il mondo animale con una potenza espressiva senza pari. Apprezzato e compreso da importanti critici e studiosi negli ultimi anni della sua esistenza, cadde poi nell’oblio dopo la sua scomparsa. Considerato semplicisticamente come un pittore naif - una definizione che finì per sminuirne il reale valore artistico, portando a non considerarlo adeguatamente - per lungo tempo, Ligabue rimase nell’ombra, una figura di nicchia conosciuta solo da pochi appassionati, ingiustamente trascurato dai grandi circuiti dell’arte. Solo negli ultimi decenni, grazie a un rinnovato interesse da parte di critici e istituzioni, si è compreso appieno il suo valore di artista autentico e originale.

La mostra di Palazzo Albergati intende quindi raccontare l’uomo e l’artista valorizzandone sia l’eccezionale talento artistico quanto la sua ricca interiorità e la sua personalità fuori dal comune.

L’esposizione segue un percorso cronologico, suddiviso in tre periodi chiave della produzione di Ligabue: il primo (1927-1939), segnato da colori tenui e temi legati alla vita agreste; il secondo (1939-1952) segnato dalla scoperta della materia grassa e corposa e da una rifinitura analitica di tutta la rappresentazione; il terzo (1952-1962), il periodo più prolifico, in cui l’artista sviluppa un segno vigoroso e continuo, producendo numerosi autoritratti che riflettono i suoi stati d’animo.

Accanto agli oltre cento capolavori, molti dei quali inediti quali Lince nella foresta (1957-1958), venti disegni a matita su carta da disegno (1961-1962) e diverse opere di qualità non esposte da tantissimi anni come Circo all’aperto (1955-1956), Castelli svizzeri (1958-1959), Crocifissione (1955-1956) e un rarissimo pastello a cera, matita e china su carta Leopardo e antilope e indigeno (1953-1954), a definire la figura di Ligabue è anche uno stralcio del film Volevo nascondermi di Giorgio Diritti con Elio Germano nei panni di Ligabue, uscito nel 2020 dopo lo sceneggiato RAI di Salvatore Nocita del 1977 con Flavio Bucci.

Per la prima volta sono anche esposti un album completo di disegni che Ligabue ha realizzato mentre soggiornava nell’ultimo periodo della sua vita alla locanda “La Croce Bianca” (gestita dalla famiglia della famosa Cesarina, l’amore platonico della sua vita), perduto per anni e da poco ritrovato, e alcune delle fiere custodite al Museo Lazzaro Spallanzani dei Musei Civici di Reggio Emilia, le stesse che proprio Ligabue osservò per ore all’interno del Museo, accompagnato dall’amico Sergio Negri. Fiere che Ligabue non ebbe modo di vedere e conoscere di persona se non in queste sue visite, che studiò accuratamente per poi ritrarle nelle sue tele, oggi per la prima volta messi a confronto. In mostra anche un album di figurine Liebig del 1954, di recente scoperta, che Ligabue era solito consultare e da cui prese spunto per la rappresentazione di vari animali nei suoi lavori.

Il catalogo è edito da Moebius ed è arricchito da due contributi originali: un saggio del regista Giorgio Diritti, che offre una prospettiva cinematografica, e un’analisi di Francesca Romana Morelli sul rapporto tra Ligabue e Renato Marino Mazzacurati.

Per info: www.palazzoalbergati.com

Orari: Tutti i giorni dalle 10 alle 20.

Antonio Ligabue, Autoritratto con sciarpa rossa (s.d., 1952- 1962; olio su tavola di faesite, 91 x 74,5 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Autoritratto con sciarpa rossa (s.d., 1952- 1962; olio su tavola di faesite, 91 x 74,5 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Castelli svizzeri (s.d., 1958-1959; olio su tavola di faesite, 110 x 130 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Castelli svizzeri (s.d., 1958-1959; olio su tavola di faesite, 110 x 130 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Nudo di donna (s.d., 1929-1930; olio su tavola di compensato, 25 x 15 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Nudo di donna (s.d., 1929-1930; olio su tavola di compensato, 25 x 15 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Leopardo nella foresta (s.d., 1956-1957; olio su tavola di faesite, 54 x 54 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Leopardo nella foresta (s.d., 1956-1957; olio su tavola di faesite, 54 x 54 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Gufo che assale volatile (s.d., 1954-1956; olio su tela, 60 x 70 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Gufo che assale volatile (s.d., 1954-1956; olio su tela, 60 x 70 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Leopardo con serpente (s.d., 1937; grafite, inchiostro e pastello su carta, 32,5 x 23,8 cm; Collezione privata)
Antonio Ligabue, Leopardo con serpente (s.d., 1937; grafite, inchiostro e pastello su carta, 32,5 x 23,8 cm; Collezione privata)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraAntonio Ligabue. La grande mostra
CittàBologna
SedePalazzo Albergati
DateDal 21/09/2024 al 05/03/2025
ArtistiAntonio Ligabue
CuratoriFrancesca Villanti, Francesco Negri
TemiNovecento

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