Dal 5 maggio al 5 settembre 2021, la Sala delle Ciminiere del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, accoglie Safe and Sound, mostra personale di Aldo Giannotti (Genova, 1977), a cura di Lorenzo Balbi, con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì. Il progetto, vincitore della VIII edizione del bando Italian Council, concorso ideato dalla Direzione Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo, si sofferma sui principi di sicurezza e protezione, considerati da diverse prospettive.
Spaziando dall’aspetto esistenziale della sicurezza, alle norme che regolano la sfera sociale, fino ad arrivare all’impatto che la tecnologia ha in questi campi, la mostra vuole invitare il pubblico a riflettere sulla percezione e posizione che ognuno di noi ha rispetto a tali concetti. Regolamenti, leggi e codici di comportamento, applicati nei diversi ambiti sociali, sono i temi che Giannotti osserva per una personale riflessione sulla sicurezza. Il visitatore viene accolto in uno spazio in cui è libero di esercitare potenziali alternative comportamentali: l’invito è quello di sfidare e piegare il proprio senso delle regole e il proprio comportamento per favorire nuovi processi decisionali all’interno di strutture, come può essere quellamuseale, in cui i concetti di sicurezza e protezione sono profondamente radicati. La sicurezza è spesso definita come “libertà dal pericolo”: in tal senso Giannotti, indagando la natura paradossale di questo negoziato tra libertà e sicurezza, ci chiede a quali libertà siamo disposti a rinunciare per sentirci protetti e rimanere in una rassicurante comfort-zone. Sebbene il disegno sia al centro della pratica artistica di Giannotti, l’attivazione o la realizzazione delle azioni abbozzate nei disegni prendono spesso altre forme: installazioni, performance, opere video o riadattamenti di strutture spaziali.
Safe and Sound si configura dunque, in parte, come intervento sulla struttura architettonica capace di ripensare lo spazio museale e il modo in cui i visitatori interagiscono con quest’ultimo. I percorsi creati dagli interventi strutturali di Giannotti all’interno del museo tengono conto della specificità dell’edificio pur producendo un adattamento completamente personalizzato, che ha costrettola stessa istituzione a partecipare al rimodellamento delle norme, sia concettualmente che in pratica. La mostra pertanto non vuole essere solo un intervento sulla struttura spaziale ma anche un modo per esplorare la rete di relazioni che definiscono un’esperienza museale in quanto tale. Il progetto è stato peraltro immaginato nel 2019, quando la minaccia Covid-19 era per tutti uno scenario inimmaginabile. Quando le restrizioni legate a controlli, percorsi obbligati, distanziamento interpersonale, dispositivi di protezione erano ancora riservate ad ambiti specifici e limitati e nessuno poteva prevederne la deflagrazione e il conseguente dilagare in ogni aspetto, seppur banale, della quotidianità, Aldo Giannotti e i curatori della mostra pensavano a un allestimento che prevedesse “rotte forzate” determinando un ordine preciso in uno spazio di norma vissuto con minime limitazioni, con la possibilità di costruire un’esperienza del tutto personale tra le (potenzialmente) infinite a disposizione. Ideare un percorso guidato che, insieme alle opere, fornisca dispositivi di supporto e set di regole significa rendere effettivi orientamento e comprensione del luogo.
Di conseguenza, la mostra vuol lasciare emergere una serie di interrogativi relativi a come può essere vissuto un museo e a quali interazioni si sviluppano al suo interno, in un’esperienza che non è mai “oggettivamente determinata”, ma viene sperimentata soggettivamente e influenzata in modo inevitabile dal ruolo ricoperto di volta in volta dai singoli attori: centrali in questo senso per Aldo Giannotti sono i guardasala, incarnazione del concetto di sicurezza, protagonisti della relazione più immediata con il pubblico, portavoce del “si può” e del “non si può” fare. Il personale di sala e un “manuale” di istruzioni su come rapportarsi ai visitatori ideato dal Aldo Giannotti sono gli elementi costitutivi di The Museum Score, l’opera-performance premiata da Italian Council e destinata al MACRO di Roma. Il tema di tali figure alle quali è la protezione di luoghi e persone ritorna anche in altri lavori, quali Vis a Vis, che scambia la collocazione di due diverse tipologie di sorveglianti (Guardie Svizzere e Soldati Russi) di fronte ai rispettivi luoghi di culto, o Security I, fotografia di grandi dimensioni che ritrae l’artista stretto in un abbraccio conun addetto alla sicurezza. Tra gli interventi più imponenti spicca anche la scala che si sviluppa intorno alla seconda ciminiera della Sala delle Ciminiere. Questo nuovo elemento architettonico, praticabile dai visitatori, invita a valicare un confine ben noto negli spazi museali, quello tra mostre temporanee e collezioni permanenti, rendendolo improvvisamente, e in maniera spiazzante,permeabile.La scala, seppur non nella forma, ha un riferimento nell’originario progetto di riqualificazionedell’Ex Forno del Pane concepito da Aldo Rossi, in cui il piano terra comunicava con il piano superiore del MAMbo attraverso uno scalone posizionato proprio in quest’area: l’idea fu poi superata in favore di una separazione tra i due livelli. Nel caso di Giannotti, la scala sarà demolita a fine esposizione ma lascerà traccia di sé, in quanto il varco con la collezione non sarà nuovamente murato ma rimarrà trasparente, grazie a una lastra di vetro che manterrà in comunicazione visiva i due piani dell’edificio.
Sollevando lo sguardo, il pubblico potrà osservare una serie di grandi disegni site specific chel’artista realizzerà nelle campate della sala, mentre diverse sono le postazioni video nelle aree più piccole dello spazio espositivo. Nello spazio espositivo non manca infine un’area performance che accoglierà Satellite Events, programma curato dallo stesso Giannotti che ha invitato altri artisti a presentare il proprio lavoro in relazione alla tematica della mostra. Nello spazio espositivo saranno disponibili volantini che annunceranno le date delle iniziative, che avranno luogo durante tutta la durata dell amostra, nel rispetto delle normative anti Covid-19. Si inizia giovedì 6 maggio alle 16:00 con Paolo Monti/The Star Pillow, mentre sarà sempre visibile Le stanze sono libere(2011), l’intervento permanente degli Zimmerfrei sotto ai portici del MAMbo. Il calendario dei successivi appuntamenti sarà disponibile sul sito www.mambo-bologna.org.
Lo spazio performativo avrà un’estensione a Linz (Austria), dove Aldo Giannotti realizzerà Performing the Museum grazie alla collaborazione con OÖ Landes-Kultur GMBH. In concomitanza alla mostra esce anche il libro Welcome & Goodbye (304 pagine, in inglese con traduzione initaliano), monografia su Aldo Giannotti, pubblicata da Mousse Publishing. Accanto a una selezione ragionata dei principali lavori, i saggi critici di Emanuele Guidi, Elsy Lahner e Giorgio P. approfondiscono la poetica e il percorso dell’artista, mentre l’intervista di Lorenzo Balbi si conclude con un focus sulla mostra di Bologna. L’esposizione fa parte del calendario istituzionale di ART CITY Bologna, programma di mostre e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna che nel 2021 si svolge nell’ambito di Bologna Estate.
Aldo Giannotti (Genova, 1977) è un artista visivo che vive e lavora a Vienna dal 2000. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, alla Wimbledon University of Arts di Londra eall’Accademia di Belle Arti di Monaco. Le sue opere sono state esposte e realizzate in collaborazione con numerose istituzioni, tra cui: Albertina Museum, Vienna; Kunsthalle Wien, Vienna; Lentos Kunstmuseum, Linz; OK-Zentrum, Linz; Kunsthaus Graz; Kunstraum Niedero?sterreich, Vienna; ar/ge kunst, Bolzano; Ku?nstlerhaus Dortmund; Museum der Moderne, Salisburgo; Austrian Cultural Forum, Londra; Donaufestival, Krems; Muzeum Sztuki, ?ódž; Museum of Contemporary Art, Zagabria; MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. È rappresentato da Projektraum Viktor Bucher, Vienna. Ha ricevuto premi e sovvenzioni, come il Pollock Krasner Foundation Grant (2020), il primo premio della Austrian Graphic Art Competition, Kunsthalle Innsbruck (2019), il Pomilio Blumm Prize, Milano (2015) e il premio di riconoscimento di STRABAG Kunstforum, Vienna (2016).
Titolo mostra | Aldo Giannotti. Safe and Sound | Città | Bologna | Sede | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Date | Dal 05/05/2021 al 05/09/2021 | Artisti | Aldo Giannotti | Curatori | Lorenzo Balbi | Temi | Arte contemporanea, Bologna, MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Aldo Giannotti |
Bologna, al MAMbo la mostra “Safe and Sound” di Aldo Giannotti sul rapporto libertà-sicurezza |