Changemakers: al Parlamento Europeo l'arte diventa strumento di cambiamento sociale


Dal 14 novembre 2024 al 16 febbraio 2025, la mostra Changemakers è dedicata al ruolo dell’arte come strumento di cambiamento sociale. Con opere di artisti affermati ed emergenti, il Parlamento europeo affronta temi come l’artivismo tra il passato e la contemporaneità.

Il Parlamento europeo, in collaborazione con Culture Action Europe, inaugura al Parlamentarium di Bruxelles la mostra Changermakers. From comitted art to democratic artivism, un’esposizione visitabile dal 14 novembre 2024 al 16 febbraio 2025 che mette in luce il potere dell’arte come strumento di cambiamento sociale. Attraverso una selezione di opere provenienti dalla Collezione d’Arte Contemporanea del Parlamento, la mostra riunisce più generazioni di artisti, accomunati da un impegno profondo verso le tematiche sociali e politiche. La selezione include opere di artisti come Emilio Vedova, A.R. Penck, Georg Baselitz, Felix Droese, Darío Villalba, Jannis Kounellis e Adolf Frohner, che si sono distinti per un coinvolgimento significativo nella rappresentazione delle realtà storiche e culturali che hanno attraversato. Le loro opere propongono un contesto storico alle tematiche trattate e tracciano un filo diretto tra passato e presente che mira a sensibilizzare il pubblico sul potere del linguaggio artistico in quanto strumento di riflessione e cambiamento.

In dialogo con i grandi nomi, nell’ambito del progetto Pop the Vote! Culture on the ballot, la mostra presenta inoltre opere di artisti emergenti come Sára Bányai, Leander Emanuel e Iliyana Grigorova. Con uno sguardo proiettato sul futuro, i giovani artisti adottano il genere dell’artivismo, una forma di espressione che fonde arte visiva e performativa con l’attivismo sociale, e utilizzano la loro pratica artistica per affrontare sfide odierne come la giustizia sociale e ambientale. La selezione completa è suddivisa in quattro capitoli, ognuno dei quali rispecchia i principali temi esplorati nelle opere della collezione e nell’artivismo delle nuove generazioni: Libertà di espressione, libertà di gesto e di linguaggioEtica e libertà politica, democrazia e votoMigrazione: integrazione e identità europeaPrendersi cura dei più vulnerabili.

La mostra sarà visitabile a Bruxelles fino a febbraio 2025, per poi essere trasferita presso la sede del Parlamento europeo a Strasburgo, dove sarà visitabile dal 13 marzo fino a settembre 2025. L’evento fa parte della seconda esposizione del Parlamento europeo dedicata alle opere della sua collezione, un’iniziativa che conferma il crescente impegno dell’istituzione nella promozione della cultura e dell’arte in Europa. L’inaugurazione ufficiale avrà luogo il 13 novembre con la partecipazione dell’eurodeputata Miriam LEXMANN, Presidente del Comitato Artistico del Parlamento europeo, e di Natalie GIORGADZE, Direttrice Generale di Culture Action Europe. Alle 10:30 dello stesso giorno, una conferenza stampa darà inoltre ai giornalisti l’opportunità di conoscere in anteprima le opere esposte e intervistare alcuni degli artisti presenti, tra cui Pat Andrea, Sára Bányai, Leander Emanuel, Iliyana Grigorova, Berit Heggenhougen-Jensen, Elena Poljuha e Ulysse Vassas.

A.R. Penck, Senza titolo (1966; acquerello su carta, 35 x 46,5 cm; Collezione d'Arte del Parlamento Europeo)
A.R. Penck, Senza titolo (1966; acquerello su carta, 35 x 46,5 cm; Collezione d’Arte del Parlamento Europeo)
Emilio Vedova, Bianco e Nero (1964; acrilico e carta applicata su tela, 42 x 58,5 cm; Collezione d'Arte del Parlamento Europeo)
Emilio Vedova, Bianco e Nero (1964; acrilico e carta applicata su tela, 42 x 58,5 cm; Collezione d’Arte del Parlamento Europeo)
Georg Baselitz, Man with ball - Beach picture (1981; acquerello e matita su carta, 61 x 42 cm; Collezione d'Arte del Parlamento Europeo)
Georg Baselitz, Man with ball - Beach picture (1981; acquerello e matita su carta, 61 x 42 cm; Collezione d’Arte del Parlamento Europeo)
Rosina Lui, Hygge (2024; tavolino da caffè vintage in legno dipinto con acrilicoi, 41 x 74 x 74 cm; Collezione d'Arte del Parlamento Europeo)
Rosina Lui, Hygge (2024; tavolino da caffè vintage in legno dipinto con acrilicoi, 41 x 74 x 74 cm; Collezione d’Arte del Parlamento Europeo)
Bruno de Almeida, Crossing Bodies, Crossing Boundaries (2024; tecnica mista su carta, 90 x 400 cm; Collezione d'Arte del Parlamento Europeo)
Bruno de Almeida, Crossing Bodies, Crossing Boundaries (2024; tecnica mista su carta, 90 x 400 cm; Collezione d’Arte del Parlamento Europeo)
Darío Villalba, Itero Malva (1989; olio su fotolino, 200 x 160 cm; Collezione d'Arte del Parlamento Europeo)
Darío Villalba, Itero Malva (1989; olio su fotolino, 200 x 160 cm; Collezione d’Arte del Parlamento Europeo)
Alex Flett, Iconic Pastoral (1996; olio su tela, teschio di ariete dipinto, legno e ardesia, 214 x 197 cm; Collezione d'Arte del Parlamento Europeo)
Alex Flett, Iconic Pastoral (1996; olio su tela, teschio di ariete dipinto, legno e ardesia, 214 x 197 cm; Collezione d’Arte del Parlamento Europeo)

Le sezioni

La libertà di pensiero e quella di espressione, al centro della prima sezione (Libertà di espressione, libertà di gesto e di linguaggio) rappresentano i fondamenti di una società autenticamente democratica, dove i cittadini esercitano i propri diritti e partecipano attivamente alle questioni di interesse collettivo. Le libertà si concretizzano in vari ambiti, come la libertà dei media, quella accademica e la libertà nelle arti e nelle scienze. Per gli artisti, il desiderio di libertà ha sempre rappresentato un ideale che favorisce la creazione di opere autentiche e innovative. La liberazione del gesto artistico sulla tela è stata una costante nelle correnti astratte dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, in Europa e negli Stati Uniti, sia nell’arte informale sia nell’espressionismo astratto. I movimenti hanno quindi spesso tratto ispirazione dalle linee sinuose della calligrafia cinese e dagli stati meditativi del Buddhismo Zen. Homage to Calligraphy del 1981, esempio dell’opera pittorica dell’artista turco Burhan Doğançay (Istanbul, 1929 - 2013), si inserisce nella sua serie Ribbon ed esprime una delle forme più stilizzate ed eleganti del suo linguaggio. Le linee curve e sinuose appaiono come se si fossero staccate, pendendo come nastri da una parete immaginaria. La composizione crea un trompe l’oeil che richiama la calligrafia islamica.

Si prosegue con la sezione Etica e libertà politica, democrazia e voto. La trasparenza e l’etica sono strettamente legate all’esercizio della libertà politica e al diritto di voto. Il Parlamento ha affrontato queste tematiche con diverse iniziative, tra cui il Codice di condotta per i deputati, il Registro per la trasparenza e il sito web di registro pubblico. La proposta dell’artivista Sára Bányai dal titolo Rethink with the Communitives of MalmöRipensare con i Comunitari di Malmö del 2024, mette in evidenza l’importanza di agire con etica e senso di responsabilità nell’esercizio della libertà politica. Creando un gioco di carte e un manuale di istruzioni ad esso associato, progettati per ripensare la vita delle comunità in un contesto specifico e reale in Svezia, Bányai esplora come e per quali scopi dovrebbe essere utilizzata la libertà di voto e partecipazione. Nel contesto delle regole e dello sviluppo di questo gioco, il termine “communitivo” fa riferimento perciò alle sinergie tra progetti incentrati sulla comunità e quelle che osano prendere iniziative autonome.

La terza sezione s’intitola Migrazione: integrazione e identità europea. L’integrazione dei migranti nella società deve essere fondata sui principi di solidarietà, uguaglianza e giustizia. Questo rappresenta l’obiettivo del piano d’azione 2021-2027 della Commissione Europea, pubblicato nel novembre 2020, che si concentra sull’integrazione e l’inclusione. Il piano intende promuovere l’inclusività per tutti, riconoscendo l’importante apporto dei migranti all’UE e cercando di rimuovere gli ostacoli che impediscono la partecipazione e l’integrazione delle persone con un background migratorio, dai nuovi arrivati ai cittadini, nella società europea. Le tematiche della mobilità e dell’integrazione sono al centro delle opere fotografiche e video dell’artista e regista bulgara Borjana Ventzislavova. Con base tra Vienna e Sofia, Ventzislavova esplora diverse forme artistiche, tra cui il cinema, la videoarte, l’installazione, la fotografia e l’arte performativa e mediatica. Il suo lavoro Migration Standards del 2011 si concentra sulle richieste dei migranti di una revisione delle politiche migratorie europee. I protagonisti sono presentati sullo sfondo dei principali punti di interesse di Vienna, tra cui il municipio, l’Hofburg e i palazzi Belvedere e Schönbrunn.

Infine, l’ultima sezione è Prendersi cura dei più vulnerabili. Nel 2024, il Parlamento ha adottato vari testi legislativi per riformare la politica europea in materia di migrazione e asilo, come concordato con gli Stati membri dell’UE. Tra gli obiettivi principali di questo Patto sulla migrazione e l’asilo c’è quello di regolare, con maggiore equità ed efficacia, il modo in cui gli Stati membri prestano protezione alle persone minacciate da atti di persecuzione e violenza. L’integrazione degli stranieri e dei rifugiati nei Paesi dell’UE è uno dei temi centrali nelle opere raccolte sotto questo titolo. Nel suo progetto Russian Occupation in Georgia realizzato nel 2024, Ani Melikidze fonde il fotogiornalismo e il ritratto. I suoi protagonisti, rifugiati, guardano dritti negli occhi con sincerità e senza paura. I corridoi e le scale del sanatorio dove i rifugiati sono stati sistemati nella città di Abkhazia, a causa dell’invasione russa, rivelano tutta la desolazione e la rovina portate dalla guerra. In sintonia con le immagini, Nimeta del 2001 di Alice Kask mostra un vecchio pezzo di legno, perforato, che sembra essere stato appena estratto da un cumulo di macerie. Zsófi Kozma, con la sua installazione tessile delicata e imponente //NEM// SZÁMÍTOK (I DO //NOT// MATTER) del 2024, presenta uno spunto sulla difficile integrazione di molti migranti in Europa. Il tema viene anche esplorato in diverse opere del duo TWOFOURTWO (Constantinos Kounnis e Costas Mantzalos), come Postcards from Cyprus del 2017 e Kalos Kakos Ilthate (Welcome, Welcome Not) realizzato tra il 2020 e il 2021.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraChangermakers. From comitted art to democratic artivism
CittàBruxelles
SedeParlamentarium
DateDal 14/11/2024 al 16/02/2025
ArtistiArtisti vari
TemiArte contamporanea, Parlamento europeo, Culture Action Europe

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