Il Musée d’Orsay di Parigi ospiterà dal 23 settembre 2025 all’11 gennaio 2026 la mostra Sargent. Gli anni parigini (1874-1884), a cura di Caroline Corbeau-Parsons, Paul Perrin in collaborazione con Stephanie Herdrich e Alice Pratt Brown, realizzata in collaborazione con il Metropolitan Museum of Art di New York.
L’esposizione si propone di far scoprire al pubblico l’opera di John Singer Sargent (Firenze, 1856 – Londra, 1925, pittore ammirato negli Stati Uniti, considerato il più importante ritrattista americano del suo tempo, ma che in Francia è poco conosciuto. È a questo scopo che la mostra parigina riunirà oltre novanta opere del celebre artista, alcune delle quali vengono presentate per la prima volta in Francia, offrendo un percorso che segue l’ascesa rapida e straordinaria dell’artista. Sargent giunse a Parigi nel 1874, a soli diciotto anni, per studiare sotto la guida di Carolus-Duran, e la mostra ripercorre la sua carriera fino alla metà degli anni Ottanta dell’Ottocento, periodo in cui, dopo lo scandalo suscitato dal ritratto di Madame Gautreau (Madame X) esposto al Salon, si trasferì a Londra.
Nel decennio trascorso a Parigi, Sargent plasmò il suo stile e la sua personalità artistica all’interno di un ambiente culturale dinamico e in continua evoluzione. Parigi, allora centro mondiale dell’arte, era animata da un intenso proliferare di mostre e da un cosmopolitismo unico. In questo vivace contesto, Sargent trovò sostegno tra altri artisti espatriati e si integrò pienamente nella società francese, stringendo relazioni con artisti, scrittori e mecenati. I suoi ritratti di queste personalità riflettono infatti una società cosmopolita in rapido cambiamento.
Sebbene Sargent rappresentasse raramente la vita quotidiana parigina, la capitale francese fu la sua base per numerosi viaggi in Europa e Nord Africa. Questi spostamenti gli permisero di realizzare dipinti di paesaggi e scene di genere che combinano esotismo, mistero e sensualità. Tuttavia, fu soprattutto nella ritrattistica che Sargent si distinse, raggiungendo una fama senza pari, grazie alla sua straordinaria abilità tecnica, al tocco sicuro, ai colori luminosi e alle composizioni audaci. Questa combinazione di qualità, talvolta provocatoria, conquistò i critici dell’epoca, che lo considerarono l’erede di Velázquez. Henry James, scrittore e amico di Sargent, definì il talento dell’artista “stranamente inquietante”.
Tuttavia, nel 1884, il ritratto di Virginie Gautreau – che lo stesso artista considerò “la cosa migliore che abbia mai fatto” – suscitò accese polemiche al Salon. Le critiche, concentrate sulla moralità del soggetto ritratto, riflettono le tensioni sociali e mondane legate all’arte della ritrattistica pubblica nella Francia di fine Ottocento. Una sezione della mostra è dedicata a questo episodio cruciale nella carriera di Sargent, includendo l’eccezionale esposizione del dipinto, concesso in prestito dal Metropolitan Museum of Art, e visibile a Parigi per la prima volta dal 1884.
Basata su un’approfondita ricerca, la mostra vuole evidenziare anche i legami duraturi dell’artista con la città dove si formò, nonostante il suo successivo trasferimento a Londra. Un esempio significativo è il suo contributo, nel 1890, all’ingresso dell’Olympia di Manet – un artista da lui profondamente ammirato – nelle collezioni nazionali francesi. La Francia fu anche il luogo in cui Sargent ricevette un primo riconoscimento istituzionale: nel 1892, lo Stato francese acquistò il suo ritratto della ballerina Carmencita per il Musée du Luxembourg.
Titolo mostra | Sargent. Gli anni parigini (1874-1884) | Città | Parigi | Sede | Mus?e d'Orsay | Date | Dal 23/09/2025 al 11/01/2026 | Artisti | John Singer Sargent | Curatori | Caroline Corbeau-Parsons, Paul Perrin | Temi | Ottocento, Parigi |