Roma, Adelisa Selimbašić dedica una mostra ai... coniglietti di polvere

Dal 3 ottobre al 15 novembre 2024, a Roma la galleria z2o Sara Zanin presenta Dust Bunny, la prima mostra personale dell’artista italo-bosniaca Adelisa Selimbašić (Karlsruhe, 1996) nella capitale, curata da Michele Spinelli presso gli spazi di z2o Project in Via Baccio Pontelli 16.

Dust Bunny è il risultato di un periodo di residenza presso lo spazio espositivo e si sviluppa attorno all’idea che i “coniglietti di polvere” – comunemente considerati simboli di disordine e scarto – possano essere reinterpretati come tracce di vita e memoria. Formati da particelle sospese e cellule di pelle umana, i “dust bunnies” diventano, nell’interpretazione dell’artista, depositari di storie invisibili, frammenti di vita quotidiana che sfuggono alla nostra percezione.

Questi elementi domestici, spesso destinati a essere eliminati, si trasformano così in testimonianze silenziose del nostro passaggio e della coesistenza tra il corpo e l’ambiente circostante. Secondo Selimbašić, i “dust bunnies” riflettono l’intreccio tra materia organica e inorganica che Donna Haraway definisce “natura artefatta”, portando a una riflessione sulla connessione tra l’essere umano e il suo spazio.

Le superfici pittoriche di Selimbašić, dense e vibranti, si inseriscono nella tradizione della rappresentazione simbolica del corpo umano, rievocando e sovvertendo l’immaginario classico dell’estetica ideale. La sua tecnica pittorica, caratterizzata da un uso espressivo del colore e da pennellate fluide, esplora la relazione tra il corpo e lo spazio, creando una narrazione visiva che si muove tra realtà e surreale. I corpi femminili rappresentati sembrano emergere e dissolversi, suggerendo una nuova dimensione emotiva che coinvolge lo spettatore in un’esperienza tattile e sensoriale.

La mostra, oltre a proporre una riflessione artistica, solleva questioni estetiche e socio-politiche legate alla marginalizzazione e invisibilità di gruppi sociali spesso esclusi, per i quali l’attenzione ai dettagli “trascurabili” assume una dimensione cruciale.

“I dust bunnies, nel loro essere parte di una ‘vita trascurata’”, sottolinea il curatore Michele Spinelli, “diventano portatori di una riflessione più ampia sulla condizione umana e sociale. Sebbene facilmente riconoscibili, sembrano preoccupare in modo particolare solo un gruppo di persone storicamente marginalizzato e invisibile, sollevando questioni che toccano tanto la sfera socio-politica quanto quella estetica”.

Adelisa Selimbašić ha conseguito un Master in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2021 e ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive a livello internazionale. Tra le sue recenti mostre personali: Perché è così difficile dichiararsi?, Galleria Ipercubo, curata da Rossella Farinotti, Milano (2023); Beacon in the Bowery- Azuki Furuya, Fridman gallery, New York (2023); Fu desiderio che infine prende forma in un corpo - Adelisa Selimbašić e Sara Lo Russo, Spazio Adiacenze, curata da Laura Rositani, Bologna (2022). Tra le mostre collettive: Soft Focus, Bradley Ertaskiran gallery, Montreal (2024); An Average Comet, Harkawik gallery, New York (2024); Embraced- A Lived Experience, Rhodes Contemporary Art, London (2024); Le diable au corps, Galleria Giovanni Bonelli, curata da Daniele Capra, Mantova (2024); Immaculate Heart of Margaritaville, Nicodim gallery, curata da Devendra Banhart, Los Angeles (2023); Cremona Art week, curata da Rossella Farinotti, Cremona (2023); Frammenti da lontano, Galleria Mazzoli, curata da Giuliana Benassi, Modena (2023).