In occasione dei 450 anni dalla scomparsa di Vasari sono in programma ad Arezzo due mostre: una per ripercorrere il legame della famiglia Vasari con le antiche ceramiche aretine e un’altra che presenterà una selezione di testimonianze documentali per seguire la genesi di una delle opere architettoniche più notevoli realizzate da Giorgio Vasari nella sua città natale. Entrambi i progetti espositivi rientrano nell’ambito di Arezzo. La città di Vasari, il sistema di mostre, eventi e celebrazioni che fino a febbraio 2025 renderà omaggio al maestro aretino; il programma è promosso da Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo, in collaborazione con la Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, e con la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi.
Il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” ospiterà infatti la mostra I Vasari “vasai” e la produzione ceramica aretina di età antica, a cura di Maria Gatto e visitabile fino al 2 febbraio 2025. Il nonno del maestro aretino, Giorgio di Lazzaro Taldi, faceva di mestiere il vasaio. Sulla traccia letteraria della vita di Lazzaro, la mostra ripercorrerà dunque il rapporto fra l’attività del nonno e le ceramiche aretine antiche, che egli studiò e imitò e di cui indagò le officine in località le Carcerelle, luogo noto alla letteratura archeologica. Un’occasione per visitare il recente allestimento delle sale dedicate ai vasi in terra sigillata ricchi di ornamenti e temi mitologici – particolarmente significativi nell’avvio delle relazioni fra la famiglia Vasari e la casata dei Medici – ora arricchite da un’apposita sezione volta ad illustrare la relazione tra l’attività di Lazzaro e gli Arretina vasa. Orari: Da lunedì a sabato dalle 9 alle 19.30, domenica e festivi dalle 9 alle 14; prima domenica del mese dalle 9 alle 19.30).
Aprirà invece il 27 giugno alla Fraternita dei Laici la mostra Honorata e Gratiosa. La Loggia di Giorgio Vasari, a cura di Francesca Chieli, che intende illustrare, attraverso un ampio corpus documentario, lo sviluppo di una delle imprese più importanti portate avanti dal Vasari architetto ad Arezzo. L’allestimento vuole quindi valorizzare il vasto repertorio cartaceo della Fraternita sull’ars edificatoria vasariana, con particolare attenzione alla costruzione delle Logge di piazza Grande, opera che per la centralità del luogo costituisce nel Cinquecento un vero rinnovamento urbanistico. Dalla tavola con il San Rocco di Bartolomeo della Gatta (1479), che documenta la consistenza edilizia della piazza prima dell’opera di Vasari, al celebre modellino in legno delle logge, commissionato dai rettori a Giorgio Vasari con una lettera del 19 luglio 1572, dall’assenso del Granduca alla realizzazione dell’opera a tutte le vicende relative all’iter costruttivo. Saranno presenti inoltre preziose testimonianze sulla vita dell’artista, a cominciare dall’atto di battesimo fino alla copia del testamento rogato il 25 maggio 1568 da Raffaello Eschini presso lo Spedale degli Innocenti di Firenze. In mostra anche il Ritratto di Giorgio Vasari di Pietro Ermini, le effigi di coloro che hanno contribuito con i loro lasciti alla realizzazione dell’opera e documenti che attestano l’idea “tutta vasariana” di condurre l’acqua in Piazza Grande e che vedrà impegnata la Fraternita nella nuova impresa dell’acquedotto. La mostra sarà visitabile fino al 2 febbraio 2025, tutti i giorni dalle 10.30 alle 18.
“Arezzo. La città di Vasari” gode del patrocinio di Ministero della Cultura, partner dell’iniziativa Archivio di Stato di Arezzo, Diocesi di Arezzo, Cortona e San Sepolcro, Biblioteca Città di Arezzo, Fraternita dei Laici di Arezzo, Fondazione Arezzo Intour.
Per info: https://www.fondazioneguidodarezzo.com/
Immagine: Pietro Ermini, Ritratto di Giorgio Vasari (1797)
Ad Arezzo in arrivo due nuove mostre per celebrare i 450 anni dalla morte di Vasari |