Dalla Galleria Nazionale d’Arte di Leopoli arrivano in prestito all’Accademia Carrara di Bergamo due opere, due sculture lignee di Franciszek Oledzki (Leopoli, 1745 circa - 1792), per portare un messaggio di pace.
Le sculture raffigurano due angeli che, oltre a essere significative testimonianze dello stile e della produzione dell’artista, raccontano la vicenda di due opere scampate alla distruzione che la guerra porta con sé. Due angeli come messaggeri di luce e allo stesso tempo guerrieri celesti secondo le parole di Taras Voznyak, direttore Galleria Nazionale d’Arte di Leopoli.
La conservazione del patrimonio storico-artistico durante i conflitti così come il valore universale e pacifico dell’arte e della cultura sono alla base di Leopoli qui. La Cultura della Pace, il progetto espositivo che l’Accademia Carrara ospita dal 14 aprile al 4 giugno 2023, che ha il patrocinio di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, MUR Ministero dell’Università e della Ricerca, Ambasciata d’Italia Kiev, Ambasciata d’Ucraina nella Repubblica Italiana e Istituto Italiano di Cultura di Kiev. Leopoli qui intende essere un’occasione per ribadire non solo la vicinanza al popolo ucraino, ma anche il ruolo della cultura come strumento di conoscenza, di scambio, solidarietà e di cooperazione internazionale. La collaborazione tra i due musei ha preso avvio già nel 2022 quando Accademia Carrara ha dato un supporto concreto nelle operazioni di messa in sicurezza della collezione di Galleria Nazionale d’Arte, rese necessarie dallo scoppio del conflitto.
“La cosa fondamentale per me è che la cultura deve superare tutte le guerre fra nazioni. La peggior cosa delle guerre è la proibizione della cultura dell’altro”: questo è uno dei pensieri di Edgar Morin, filosofo e sociologo francese centenario che, in un video realizzato da Accademia Carrara per Leopoli qui. La Cultura della Pace, grazie a Mauro Ceruti, porta il suo messaggio verso la pace e la necessità di sostenere “l’universalità della cultura, la verità che la cultura dà alla vita, l’importanza che tutto questo sia senza frontiere perché ogni cultura nazionale ha un valore universale per tutti i popoli, per tutto il mondo”. Edgar Morin è nato a Parigi nel 1921 da una famiglia ebrea, di origini livornesi. È considerato uno dei grandi pensatori del nostro tempo, noto in particolare per il suo approccio transdisciplinare. Per molti anni docente presso l’École des hautes études en sciences sociales e Centre national de la recherche scientifique ha recentemente pubblicato Di guerra in guerra. Dal 1940 all’Ucraina invasa, un saggio che parte dall’esperienza personale, durante la seconda guerra mondiale, e che serve per comprendere l’urgenza di impegnarsi per la pace, evitando tragedie sempre più grandi.
Accademia Carrara ha inoltre deciso di trasformare Leopoli qui anche in azioni concrete, da una parte attraverso il sostegno con una raccolta fondi a favore di Cesvi, associazione bergamasca tra le prime a intervenire in Ucraina dallo scoppio della guerra. La raccolta fondi è destinata ai tanti progetti di supporto alla popolazione ucraina, in particolare a Child Safe Space per l’aiuto psicosociale di adulti e bambini. L’invito alla donazione è libero e semplice: basta inquadrare un QR code. Con il supporto di Caritas, Accademia Carrara conferma la sua vicinanza alla comunità ucraina presente nella città e nel nostro paese. Anche grazie alla collaborazione con Assessorato Servizi Sociali Comune di Bergamo, Cooperativa Ruah e Associazione Zlaghoda, è offerto l’ingresso libero ai cittadini ucraini con visite guidate.
“Da febbraio 2022 a oggi, Bergamo e le città ucraine si sono particolarmente avvicinate. La nostra città sta infatti restituendo parte di quella solidarietà che aveva raccolto in tutta Europa e in tutto il mondo durante la primavera 2020: prima il gemellaggio e la ricostruzione degli asili di Bucha, la città simbolo dell’occupazione russa e della strage di civili, poi i rapporti sempre più proficui e stretti con Leopoli. Sono stato ospite del sindaco Andrij Sadovyj la scorsa estate e ho conosciuto, più da vicino, la tragedia che ha colpito il popolo ucraino, Sadovij è stato a sua volta nostro ospite a Bergamo in occasione dell’ultima assemblea ANCI, nel novembre scorso”, ha sottolineato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e presidente Fondazione Accademia Carrara. “Non solo: Accademia Carrara ha sostenuto la Galleria di Leopoli nella conservazione e messa in sicurezza delle opere in tempo di guerra. Leopoli qui, quindi, si inscrive in un percorso articolato di costruzione di relazioni internazionali particolarmente significative e simboliche: la Bergamo post pandemia è una città ancora più aperta, più internazionale e dinamica, forse perché durante la crisi covid abbiamo capito quanto sia difficile essere isolati, soli. Un grande ringraziamento all’instancabile impegno di CESVI, fondazione bergamasca che, per prima, tra quelle europee, è entrata in Ucraina nella primavera scorsa, fatto che ha consentito di stringere un rapporto di amicizia tra Bergamo e l’Ucraina fatto di azioni concrete”.
“Ospitare due sculture lignee dalla Galleria Nazionale d’Arte di Leopoli è un gesto concreto di solidarietà tra musei e di vicinanza al popolo ucraino”, ha affermato Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo. “Esporle e farle conoscere al nostro pubblico è un modo per ricordare che la guerra in Ucraina ha provocato danni immensi anche al patrimonio artistico, espressione della storia e della cultura del suo popolo. La crudeltà di questo conflitto si è espressa anche nella distruzione dei beni culturali che la convenzione de L’Aja del 1924 impegna a tutelare anche in guerra perché patrimonio di tutta l’Umanità”.
“La collaborazione di Accademia Carrara con il museo nazionale ucraino di Leopoli risale allo scorso anno quando iniziammo un dialogo tra musei legato ai temi della conservazione delle opere d’arte in tempo di guerra e prosegue oggi con la presenza a Bergamo di due opere scultoree dell’artista Franciszek Oledzki che appartengono alla collezione del museo di Leopoli, a dimostrare che, se pur nel clima particolarmente difficile vissuto dal paese ucraino, la cultura rimane un solido terreno di conoscenza, di scambio e di cooperazione”, ha commentato la direttrice di Accademia Carrara Maria Cristina Rodeschini. “Ci disponiamo sin da ora a continuare la collaborazione con il museo di Leopoli nel segno della reciprocità, ci auguriamo presto, quando la guerra sarà finita. L’arte può rivestire un ruolo fondamentale di messaggero di pace e Accademia Carrara con Leopoli qui si fa portavoce di questo importante messaggio”.
“Le figure degli angeli, messaggeri di luce e allo stesso tempo guerrieri celesti, non sono state scelte a caso per essere esposte presso Accademia Carrara, istituzione nata all’epoca della loro creazione. Hanno una missione speciale: aiutare gli ucraini a capire meglio se stessi attraverso il patrimonio artistico italiano, e aiutare gli italiani a sentirsi in un modo nuovo grazie a forme plastiche così lontane e allo stesso tempo vicine dell’Ucraina”, ha dichiarato il direttore della Galleria Nazionale d’arte di Leopoli Taras Voznyak. “Questo prestito è particolarmente importante considerando la guerra scatenata dalla Russia sul territorio dell’Ucraina sovrana e indipendente”.
“Siamo grati ad Accademia Carrara per aver scelto di essere al nostro fianco per sostenere il popolo ucraino, che da oltre un anno resiste e combatte una guerra atroce che sta mietendo vittime e seminando dolore”, ha concluso Gloria Zavatta, presidente Cesvi. “Siamo convinti che l’arte sia uno strumento estremamente potente per risvegliare le coscienze, leggere la realtà e donare un segno di speranza per una pace che tutti ci auguriamo. Il sostegno di un’istituzione di tale prestigio come Accademia Carrara ci rende orgogliosi e acquisisce un significato ancora più forte perché viene da Bergamo, la città in cui CESVI è nata e alla quale è stata vicina in questi difficili anni a causa della pandemia, e che ha stretto un legame speciale e doloroso con l’Ucraina, in particolare la città di Buča diventata emblema del sanguinoso conflitto in Ucraina. Noi di CESVI non ci siamo mai arresi e continuiamo con i nostri progetti a rimanere al fianco del popolo ucraino per ricostruire non solo ciò che è stato distrutto nelle città e nei piccoli paesi, ma anche per ’ricostruire la vita’ delle persone e contribuire alla rinascita di un grande Paese”.
Da Leopoli all'Accademia Carrara due angeli scolpiti portano un messaggio di pace |