Gianni Berengo Gardin a Volterra: 24 scatti commentati dai nomi dell’arte e della cultura


Dal 16 aprile al 30 settembre Volterra ospita una mostra dedicata a Gianni Berengo Gardin: 24 fotografie iconiche accompagnate dai commenti di grandi protagonisti della cultura italiana e internazionale, da Renzo Piano a Sebastião Salgado, da Carlo Verdone a Mimmo Paladino.

Dal 16 aprile al 30 settembre 2025 il Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena di Volterra ospita la mostra Gianni Berengo Gardin. Le foto commentate, esposizione che raccoglie ventiquattro fotografie di Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930), maestro della fotografia italiana, ciascuna accompagnata da un testo scritto da un protagonista della cultura, dell’arte e dell’architettura. La mostra è promossa da Anima di Volterra con la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e la Basilica Cattedrale di Volterra, e prodotta da Opera Laboratori in collaborazione con Contrasto. La mostra presenta un allestimento sobrio e potente che consente di immergersi in oltre ottant’anni di storia, filtrati dallo sguardo di Gianni Berengo Gardin e reinterpretati dalle parole di personalità che con lui hanno condiviso percorsi, visioni e amicizie.

Nato nel 1930, ha attraversato con la sua macchina fotografica interi decenni, raccontando con uno stile diretto e senza artifici l’Italia e i suoi cambiamenti. Non ha mai inseguito l’estetica fine a sé stessa, ma ha sempre scelto di documentare la realtà, con rigore e umanità, prestando attenzione alle persone, ai luoghi, alle trasformazioni sociali. Fotografo per vocazione più che per mestiere, è stato testimone attento e appassionato della vita quotidiana, della cultura popolare, del lavoro, della follia, della marginalità, ma anche dell’eleganza e della bellezza che si nascondono nei dettagli. Le sue immagini, in bianco e nero, sono entrate nell’immaginario collettivo, contribuendo a costruire una memoria visiva condivisa del nostro paese.

Gianni Berego, Siena (1972). © Gianni Berengo Gardin, su concessione di Fondazione Forma per la Fotografia Milano / Contrasto Roma.
Gianni Berego, Siena (1972). © Gianni Berengo Gardin, su concessione di Fondazione Forma per la Fotografia Milano / Contrasto Roma.

Voci illustri per ventiquattro fotografie

Il cuore della mostra di Volterra è proprio la relazione tra immagini e parole. Ogni fotografia selezionata dall’immenso archivio di Berengo Gardin è affiancata da un testo originale redatto da personalità del mondo dell’arte, del cinema, della fotografia, dell’architettura, della critica e del giornalismo.

Un coro di voci che comprende nomi come Carlo Verdone, Marco Bellocchio, Franco Maresco e Alina Marazzi, che raccontano lo sguardo cinematografico del fotografo; architetti come Renzo Piano, Stefano Boeri e Vittorio Gregotti, che riflettono sul paesaggio urbano e umano delle sue immagini; artisti come Mimmo Paladino, Alfredo Pirri e Jannis Kounellis, che leggono le sue opere in chiave poetica e simbolica. Non mancano scrittori e critici come Roberto Cotroneo, Maurizio Maggiani, Goffredo Fofi, Lea Vergine e Giovanna Calvenzi, che offrono interpretazioni letterarie e storiche; fotografi come Sebastião Salgado, Ferdinando Scianna e Luca Nizzoli Toetti, che svelano i segreti del mestiere e il rispetto per un collega che ha fatto scuola. Anche la voce della scienza e dell’impegno sociale trova spazio, con il contributo di Domenico De Masi e dello psichiatra Peppe Dell’Acqua, membro dell’equipe di Franco Basaglia. Completano il quadro le riflessioni di Mario Calabresi, Michele Smargiassi e Marco Magnifico, presidente del FAI, oltre alla street artist Alice Pasquini.

Gianni Berego, Sul vaporetto (1960; Venezia). © Gianni Berengo Gardin, su concessione di Fondazione Forma per la Fotografia Milano / Contrasto Roma.
Gianni Berego, Sul vaporetto (1960; Venezia). © Gianni Berengo Gardin, su concessione di Fondazione Forma per la Fotografia Milano / Contrasto Roma.

Un omaggio anche agli incontri che hanno segnato un’intera carriera

L’esposizione è un omaggio agli incontri che hanno segnato la sua vita e la sua carriera. La scelta di affidare la presentazione delle immagini ad amici, colleghi e intellettuali rappresenta infatti un modo per raccontare la fotografia come gesto collettivo, frutto di uno sguardo ma anche di una rete di relazioni, scambi, affinità.

Ciascun testo diventa così un secondo livello di lettura, che non spiega ma accompagna l’immagine, aprendo nuove prospettive, evocando emozioni, inserendo la foto in un contesto più ampio. È un progetto che unisce l’arte fotografica alla narrazione, trasformando la mostra in un’esperienza riflessiva. Gianni Berengo Gardin. Le foto commentate si inserisce nel più ampio percorso espositivo Anima di Volterra, un’iniziativa culturale che unisce diversi luoghi della città in un unico itinerario. Il visitatore può infatti proseguire la propria visita scoprendo con un’unica audioguida gratuita anche Piazza San Giovanni, il Duomo, il Battistero e l’Antico Ospedale, sede del Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena. Un cammino tra arte, spiritualità, architettura e storia, che consente di contestualizzare la mostra fotografica in un tessuto urbano e culturale ricchissimo, rendendo l’esperienza ancora più completa e coinvolgente.

Gianni Berego, Piazza San Marco (1960; Venezia). © Gianni Berengo Gardin, su concessione di Fondazione Forma per la Fotografia Milano / Contrasto Roma.
Gianni Berego, Piazza San Marco (1960; Venezia). © Gianni Berengo Gardin, su concessione di Fondazione Forma per la Fotografia Milano / Contrasto Roma.

Note sull’artista

Gianni Berengo Gardin è tra i più autorevoli fotografi italiani. Dopo aver vissuto in diverse città europee, dal 1965 si stabilisce a Milano, dove avvia la sua carriera professionale dedicandosi principalmente al reportage, all’indagine sociale, all’architettura e al paesaggio. Collabora con importanti testate italiane e internazionali, ma trova la sua espressione più compiuta nei libri fotografici: ne pubblica oltre 260. Le sue prime immagini compaiono nel 1954 su Il Mondo di Mario Pannunzio, con cui collabora fino al 1965. Dal 1966 al 1983 lavora con il Touring Club Italiano per una vasta serie di volumi sull’Italia e sull’Europa. Fotografa anche per l’Istituto Geografico De Agostini e per grandi aziende come Olivetti, Alfa Romeo, Fiat, IBM e Italsider. Tra il 1979 e il 2012 segue e documenta i progetti architettonici di Renzo Piano.

Il suo talento viene riconosciuto a livello internazionale: nel 1972 Modern Photography lo inserisce tra i “32 World’s Top Photographers”; tre anni dopo è citato da Cecil Beaton in The Magic Image. The Genius of Photography from 1839 to the Present Day, selezionato da Bill Brandt per una mostra al Victoria and Albert Museum di Londra, e nel 1982 è menzionato da Ernst Gombrich ne The Image and the Eye. Italo Zannier lo definisce “il fotografo più ragguardevole del dopoguerra”. Nel 2003 è tra gli artisti scelti per la mostra Les choix d’Henri Cartier-Bresson, mentre Hans-Michael Koetzle gli dedica ampio spazio nel volume Eyes Wide Open! (2015).

Nel corso della carriera ha realizzato oltre 360 mostre personali, partecipando a eventi come Photokina, Expo di Montreal (1967), Expo di Milano (2015), la Biennale di Venezia e la mostra The Italian Metamorphosis, 1943-1968 al Guggenheim di New York (1994). Tra le esposizioni più recenti: nel 2016 Vera fotografia. Reportage, immagini, incontri al PalaExpo di Roma e nel 2022 L’occhio come mestiere al MAXXI. Notevole anche il reportage sul transito delle grandi navi a Venezia, esposto nel 2014 e 2015 con il FAI. Numerosi i riconoscimenti ricevuti: il Premio Scanno (1981), il Premio Brassaï (1990), il Leica Oskar Barnack Award (1995), il Premio Oscar Goldoni (1998), il Lucie Award alla carriera (2008), la Laurea Honoris Causa in Storia e Critica dell’Arte (2009), il Premio Kapuściński (2014) e il Leica Hall of Fame Award (2017). Le sue opere sono presenti in collezioni di prestigiose istituzioni internazionali come il MoMA di New York, la Bibliothèque Nationale e la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Musée de l’Elysée di Losanna, il Reina Sofía di Madrid, l’Istituto Centrale per la Grafica e il MAXXI di Roma.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraGianni Berengo Gardin. Le foto commentate
CittàVolterra
SedeCentro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena
DateDal 16/04/2025 al 30/09/2025
ArtistiGianni Berengo Gardin
CuratoriSuleima Autore
TemiFotografia, Gianni Berengo Gardin, Mostra fotografica

Gianni Berengo Gardin a Volterra: 24 scatti commentati dai nomi dell’arte e della cultura
Gianni Berengo Gardin a Volterra: 24 scatti commentati dai nomi dell’arte e della cultura


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