Per il sesto anno consecutivo, dal 29 aprile al 18 settembre, Torino ospita la World Press Photo Exhibition, giunta alla 66esima edizione e allestita negli spazi della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea. Allestita in 70 sedi in 30 paesi, la mostra presenta 134 scatti scelti tra i 64.823 candidati, tra fotografie e open format, realizzati da 4.066 fotografi provenienti da 130 paesi del mondo: si tratta di lavori firmati per le maggiori testate internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, Times, Le Monde, El Pais. I reporter si contendono il titolo nelle diverse categorie del concorso di fotogiornalismo nato nel 1955, quando un gruppo di fotografi olandesi organizzò il primo concorso internazionale World Press Photo, divenuto oggi il concorso fotografico più prestigioso al mondo.
Il lavoro di valutazione degli scatti ha preso avvio il 17 gennaio e si è concluso il 2 marzo 2022. Per offrire un equilibrio geografico e aumentare il livello di rappresentanza internazionale, quest’anno per la prima volta la World Press Photo Foundation ha lanciato una nuova strategia di valutazione, modificando l’impostazione del concorso e lavorando con un sistema che permette di offrire un ampio sguardo su tutte le regioni del mondo: Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, Sud America, Sud-est asiatico e Oceania. Il processo di selezione ha coinvolto per prime le giurie “regionali” composte da professionisti di quella zona e infine una giuria “globale”, tra convocazioni online e offline. Questo ha permesso di dare spazio e voce ai fotografi di tutte le aree del mondo, e raccontare storie nuove, forse non così note al grande pubblico ma ugualmente importanti. Una volta che le giurie regionali hanno effettuato la loro selezione, la giuria globale, composta quest’anno da Ernesto Benavides, Simona Ghizzoni, Tanzim Wahab, N’Goné Fall, Rena Effendi, Clare Vander Meersch e Jessica Lim, ha proclamato i 24 vincitori regionali, che provengono così da ben 23 paesi: Argentina, Australia, Bangladesh, Brasile, Canada, Colombia, Ecuador, Egitto, Francia, Germania, Grecia, India, Indonesia, Giappone, Madagascar, Messico, Nigeria, il Paesi Bassi, Norvegia, Palestina, Russia, Sudan e Thailandia. Infine, tra i 24 vincitori regionali sono stati scelti i quattro vincitori mondiali: ovvero World Press Foto dell’anno, World Press Photo Story dell’Anno, il premio per il progetto a lungo termine World Press Photo e il World Press Photo Open Format Award.
Il World Press Photo of the year è stato assegnato allo scatto realizzato nella Scuola Residenziale di Kamloops dalla fotografa canadese Amber Bracken per il New York Times. Abiti rossi appesi a delle croci lungo una strada: commemorano i bambini morti alla Kamloops Indian Residential School, un’istituzione creata per i piccoli indigeni. In quel luogo, sono state scoperte circa 215 tombe.
Il premio World Press Photo Story of the Year è andato a Salvare le foreste con il fuoco di Matthew Abbott, Australia, un lavoro realizzato per National Geographic/Panos Pictures. Al centro del racconto, un rito degli indigeni australiani che bruciano strategicamente la terra in una pratica nota come «combustione a freddo»: i fuochi si muovono lentamente, bruciano solo il sottobosco e rimuovono l’accumulo di residui vegetali che possono alimentare incendi più grandi. Il popolo Nawarddeken di West Arnhem Land, in Australia, attua questa pratica da decine di migliaia di anni e vede il fuoco come uno strumento per gestire la propria terra natale di 1,39 milioni di ettari. I ranger di Warddeken combinano le conoscenze tradizionali con le tecnologie contemporanee per prevenire gli incendi, diminuendo così la CO2 per il riscaldamento climatico.
Vincitore del premio World Press Photo long-term project award, invece, Distopia amazzonica di Lalo de Almeida, Brasile, per Folha de São Paulo/Panos Pictures. Mostra come la foresta pluviale amazzonica sia gravemente minacciata dalla deforestazione, dall’estrazione mineraria, dallo sviluppo infrastrutturale e dallo sfruttamento di altre risorse naturali. Pesano anche politiche “poco green” del presidente Jair Bolsonaro.
Il sangue è un seme di Isadora Romero, Ecuador ha vinto la sezione video World Press Photo open format award. Attraverso storie personali, questo lavoro mette in discussione la scomparsa dei semi, la migrazione forzata, la colonizzazione e la conseguente perdita di conoscenze ancestrali. Il video è composto da fotografie digitali e cinematografiche, alcune delle quali sono state scattate su pellicola 35mm scaduta e successivamente disegnate dal padre di Romero. In un viaggio nel loro villaggio ancestrale di Une, Cundinamarca, in Colombia, Romero esplora ricordi dimenticati della terra e dei raccolti e viene a conoscenza del fatto che suo nonno e la sua bisnonna fossero “custodi dei semi” e che coltivavano diverse varietà di patate, di cui solo due si possono ancora trovare.
La mostra a Torino esporrà, in via eccezionale, le menzioni d’onore del World Photo Contest 2022.
“Quest’anno il World Press Photo”, spiega la Presidente della giuria globale Rena Effendi nel sottolineare il cambio di prospettiva che ha animato il concorso. “si muove spinta da un nuovo format regionale, che consente e garantisce la rappresentazione di diversi narratori di tutto il mondo”.
“A Torino siamo giunti alla sesta edizione”, dice Vito Cramarossa, direttore di Cime “superando le tante difficoltà di questi ultimi anni dovuti alla pandemia, raggiungendo importanti risultati e grande considerazione da parte dei torinesi che hanno premiato lo scorso anno l’esposizione rendendola la mostra più visitata del 2021 a Torino città e la 17esima in Italia. Ringraziamo come sempre la Città di Torino e, in particolare, la Fondazione Torino Musei che quest’anno ci ospita alla GAM ossia in una delle gallerie d’arte moderna e contemporanea più prestigiose d’Italia. La speranza è che la mostra possa appassionare nuovamente Torino e stimolare, come sempre, i visitatori permettendo loro di conoscere tante storie confrontandosi con quello che accade nel mondo”.
“Dopo il successo delle due precedenti edizioni a Palazzo Madama, la GAM ha ritenuto di ospitare questa nuova edizione di World Press Photo”, afferma Riccardo Passoni, Direttore della GAM, “Il nostro museo ha infatti sempre mantenuto una attenzione specifica verso la fotografia, testimoniata nel corso della sua storia oltre che attraverso esposizioni recenti. E soprattutto tramite acquisizioni di artisti fotografi, presenti in numero consistente nelle collezioni. Questa mostra ha caratteristiche diverse, ma proprio per questo valeva la pena di pensarla entro le nostre mura, con l’obiettivo di attrarre anche un pubblico nuovo, attento soprattutto ai temi della memoria e della natura, come si percepirà in questa edizione”.
Titolo mostra | World Press Photo Exhibition 2022 | Città | Torino | Sede | GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea | Date | Dal 29/04/2022 al 18/09/2022 |
Torino, la GAM ospita la World Press Photo Exhibition 2022 |