Una lettera autografa di Giacomo Leopardi (Recanati, 1798 - Napoli, 1837), scritta all’amico e letterato Carlo Emanuele Muzzarelli, entra a far parte del fondo Leopardiano della Biblioteca Nazionale di Napoli. La lettera fu inviata da Bologna, dove Leopardi arrivò il 29 settembre 1825 per restarvi fino al 3 novembre 1826. Nella città emiliana Leopardi prese alloggio a pensione presso la famiglia del tenore Aliprandi, in una casa contigua al teatro del Corso. La Lettera autografa, firmata in quarta pagina, di 240 x 188 mm, è indirizzata da Bologna al conte Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, e reca la data del 18 dicembre 1825. La lettera, con un piccolo strappo al margine bianco superiore, presenta il timbro postale “BOLOGNA”, con data di arrivo 22 dicembre e vi si distinguono chiaramente tracce del bollo a cera, brunito. È stata acquistata lo scorso 18 novembre all’asta di Finarte Libri, autografi e stampe per la somma di 7.997 euro.
Il conte Carlo Emanuele Muzzarelli, laureato in giurisprudenza e revisore dei conti presso il tribunale della Sacra Rota, è stato una figura di riferimento nel panorama culturale romano, con una costante attività letteraria e culturale; pubblicò versi e soprattutto fece parte di numerose e prestigiose accademie, tra cui l’Arcadia (con il nome Dalindo Efesio), la Tiberina, la Latina (di cui era anche presidente), l’Accademia dei Lincei, l’Accademia di San Luca e la Pontificia Accademia di Archeologia. Era in corrispondenza con Leopardi, in onore del quale compose l’ode al conte Giacomo Leopardi pubblicata su Notizie teatrali bibliografiche e urbane o Il Caffè di Petronio.
“La Biblioteca nonostante la chiusura forzata dovuta alle disposizioni governative di contenimento della pandemia da Covid”, dichiara il direttore Gabriele Capone, “non ha interrotto la sua costante ed intensa azione di tutela della memoria del grande poeta e la costante attività divalorizzazione del fondo con la ricerca di altre testimonianze leopardiane nelle mani di privati. A Napoli è conservata la quasi totalità del corpus delle opere letterarie, filosofiche e saggistiche leopardiane, ed anche oltre l’80% delle corrispondenze inviate da parenti ed amici allo stesso Leopardi. L’impegno della Biblioteca, pertanto, è da tempo rivolto ad incrementare il nucleo di lettere scritte dallo stesso Leopardi a letterati ed amici per svelarne quegli aspetti artistici , poetici e personali legati anche a specifiche tappe di luoghi e momenti storici”.
“Si tratta di un documento autografo di particolare interesse bibliografico e storico”, spiega il direttore Capone, “di cui si trovano riferimenti in letteratura; più volte citato negli epistolari e repertori, si rivela utile ad una maggiore comprensione della personalità del poeta. La lettera ci presenta un comportamento di Giacomo Leopardi diverso dall’abituale, sempre schivo e riservato; nella missiva, infatti, il poeta, testimonia l’apprezzamento per i versi scritti in suo onore dal conte Muzzarelli, accogliendo compiaciuto di farli pubblicare”.
La missiva firmata da Giacomo Leopardi, infatti, riporta: “... Approfittando della licenza che mi avete concesso, ho fatto stampare qui le vostre belle quartine in un foglio periodico di cui vi mando una copia. Se desidera qualche altra copia, vedrei di poterti servire... ”.
L’ode composta in onore di Giacomo Leopardi sarà pubblicata, infatti, su Notizie teatrali bibliografiche e urbane o Il Caffè di Petronio, del 24 novembre, 1825, n°51, p. 203, nei versi il conte Carlo Emanuele Muzzarelli celebra Leopardi per le sue prime Canzoni e soprattutto per quella All’Italia, versi che in quel momento a Bologna infiammavano tutti i liberali. “O tu, che la tua patria in suono ardito / Togliesti all’ozio indegno, / Di un’anima non vile odi l’invito, / Di Te, di Ausonia degno”: così scrive Muzzarelli, ammirato per il sincero entusiasmo patriottico di Leopardi e per la sua aspirazione al Risorgimento dell’Italia.
Nell’immagine: la lettera acquisita dalla Biblioteca Nazionale di Napoli.
La Biblioteca Nazionale di Napoli acquisisce un'importante lettera autografa di Leopardi |