Durante l’anteprima per la stampa della XXXII edizione della BIAF - Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, e ora visitabile al pubblico fino al 2 ottobre 2022 nelle sale di Palazzo Corsini, abbiamo avuto occasione di chiedere un commento su quest’edizione della più antica mostra-mercato al mondo a Gian Enzo Sperone, uno dei galleristi più importanti degli ultimi cinquant’anni a livello internazionale, titolare della galleria Sperone Westwater di New York.
"La Biennale dell’Antiquariato di Firenze è la fiera più raffinata che ci sia in Italia“, commenta entusiasta Sperone. ”Ha inoltre la dimensione giusta, non come la TEFAF di Maastricht che per visitarla occorrono tre giorni; la BIAF è a misura d’uomo e poi è elegante perché è ospitata in un bel palazzo ed è ben organizzata“. ”C’è però il progetto di portarla da biennale ad annuale e questo creerebbe dei problemi agli antiquari per trovare merce ’fresca’", aggiunge.
Per quanto riguarda il pubblico, “non sappiamo ancora se quest’anno ci sarà un pubblico internazionale, dopo l’impossibilità di visitare in presenza la fiera causa pandemia, però guardando il numero dei turisti che s’incontrano per strada mi auguro che vengano anche qui”.
Sulla qualità della Biennale, Gian Enzo Sperone confessa che personalmente si diverte molto e che trova sempre cose molto interessanti da comprare. “Vendere viene dopo”, aggiunge. “Però ho già venduto un’opera e personalmente ne ho già comprata un’altra, un’opera di Landi”.
Sperone ha infatti acquistato dalla Galleria Carlo Orsi, suo dirimpettaio alla BIAF 2022, il dipinto di Gaspare Landi raffigurante Antioco e Stratonice. Si tratta di un olio su tela scoperto dallo studioso Gian Lorenzo Mellini, che definì l’opera un “dipinto linguisticamente canoviano” e “superiore a quanto ci è noto del Canova pittore”. Un capolavoro dell’arte neoclassica in cui è rappresentato un episodio tratto dalla vita di Demetrio di Plutarco, dove si racconta dell’amore tra Antioco I, sovrano dell’impero seleucide, e della seconda moglie del padre, Stratonice: un amore che consumò Antioco fino a farlo ammalare. Landi raffigura nel dipinto, con certa enfasi narrativa, Antioco sdraiato sul letto con accanto il medico Erasistrato, il quale indica Stratonice come causa del malessere di Antioco.
L’opera venduta dalla galleria Sperone Westwater è stata invece acquistata da Vittorio Sgarbi per il Mart - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Si tratta del bassorilievo in gesso di Felice Casorati raffigurante La dormiente, che l’artista realizzò nel 1924. L’opera inedita sul mercato faceva parte di un ciclo decorativo che Casorati eseguì per il Teatrino privato di Casa Gualino (l’industriale Riccardo Gualino fu uno dei più grandi collezionisti italiani del primo Novecento). La dormiente era uno dei quattordici bassorilievi del Teatrino che fungevano da metope.
Raffinata, a misura d'uomo e ben organizzata. Gian Enzo Sperone promuove la BIAF |