La casa d'aste Piguet presenta un'importante vendita online di Old Masters da tre collezioni private


Dal 6 al 19 marzo 2025, la casa d’aste Piguet Hôtel des Ventes di Ginevra presenta un’importante asta online di opere di Old Masters, provenienti da tre prestigiose collezioni private. 

Dal 6 al 19 marzo 2025, la casa d’aste Piguet Hôtel des Ventes di Ginevra presenta un’importante asta online di opere di Old Masters, provenienti da tre prestigiose collezioni private: quella di una famiglia aristocratica napoletana, la collezione Givaudan – Tronchin e quella di un collezionista ginevrino.

La prima include oltre duecento dipinti raccolti nel corso del Novecento che comprendono un arco temporale che va dal XVI al XVIII secolo, con una particolare attenzione per il Seicento napoletano. Tra le opere da segnalare figurano La fuga in Egitto di Paolo de Matteis (lotto 2035) e opere di Scipione Compagno, uno dei più attivi esponenti della pittura a figure piccole a Napoli durante la prima metà del Seicento (lotti 2031, 2032, 2033), come Mosè e la caduta della manna (lotto 2031). Paolo de Matteis è stato invece un pittore italiano che ha giocato un ruolo fondamentale nella transizione dell’arte napoletana tra il XVII e il XVIII secolo, contribuendo al passaggio dallo stile barocco a uno più classico. Formatosi a Napoli sotto la guida di Luca Giordano, durante il suo soggiorno a Roma ha subito l’influenza di Carlo Maratta, che ha arricchito il suo stile con elementi di classicismo. Nella sua opera Fuga in Egitto, de Matteis rappresenta l’episodio biblico in cui la Sacra Famiglia fugge dalla persecuzione del re Erode. Al centro della scena, la Vergine Maria tiene tra le braccia Gesù Bambino, scoprendo il seno, mentre Giuseppe tiene due pezzi di legno in mano e indica due alberi intrecciati. Questo dettaglio potrebbe alludere all’unità delle tribù di Israele, dove l’unione di due legni simboleggia la riunificazione del popolo di Dio. Sulla sinistra del dipinto compare l’asino, mentre sulla destra due putti raccolgono fiori. Nella parte superiore della composizione, due teste d’angelo circondate da ali conferiscono un’aura celestiale alla scena. Quest’opera testimonia l’abilità di de Matteis nel combinare il dinamismo barocco appreso da Giordano con l’eleganza classica acquisita a Roma. La composizione equilibrata e la vivacità della tavolozza cromatica esprimono questa fusione stilistica, creando una scena che unisce espressività e serenità.

Non mancano nella collezione capolavori di artisti del XVIII secolo, quali Placido Costanzi (lotto 2034), tra gli esponenti più importanti della pittura romana settecentesca, e Giacomo Guardi (lotto 2037), figlio del noto vedutista veneziano Francesco Guardi. E ancora, opere di scuola romana (lotti 2040 e 2041), di scuola veneziana, come i Capricci, sei tempere su tela della fine del XVIII secolo (lotto 2045), e dipinti fiamminghi del XVII secolo (lotti 2042 e 2043).

Paolo de Matteis, Fuga in Egitto (olio su tela, 96 x 138 cm; collezione di una famiglia aristocratica napoletana). Lotto 2035. Stima 16.000 - 26.000 euro.
Paolo de Matteis, Fuga in Egitto (olio su tela, 96 x 138 cm; collezione di una famiglia aristocratica napoletana). Lotto 2035. Stima 16.000 - 26.000 euro.
Scipione Compagno, Mosè e la caduta della manna (olio su tela; 74 x 114 cm; collezione di una famiglia aristocratica napoletana). Lotto 2031. Stima 8.500 - 12.500 euro.
Scipione Compagno, Mosè e la caduta della manna (olio su tela; 74 x 114 cm; collezione di una famiglia aristocratica napoletana). Lotto 2031. Stima 8.500 - 12.500 euro.
Scuola veneziana della fine del XVIII secolo, Capricci, serie di 6 tempere su tela (22 x 38 cm ciascuna). Lotto 2045. Stima 8.500 - 12.500 euro.
Scuola veneziana della fine del XVIII secolo, Capricci, serie di 6 tempere su tela (22 x 38 cm ciascuna). Lotto 2045. Stima 8.500 - 12.500 euro.

La collezione Givaudan – Tronchin comprende opere di scuola francese, fiamminga e tedesca, alcune delle quali compaiono per la prima volta sul mercato (lotti 2015, 2016 e dal 2018 al 2022). François Tronchin fu un illustre collezionista nel Settecento e stimato esperto di pittura e vendette nel 1770 la sua prima collezione all’imperatrice Caterina II di Russia. La casa d’aste Piguet Hôtel des Ventes presenta in questa asta online una parte di questa prestigiosa collezione d’arte, che fu successivamente acquisita nel 1938 da Xavier Givaudan. I fratelli Xavier e Léon Givaudan ottennero successo grazie a un’industria fiorente che produceva profumi sintetici, prodotti chimici e saponi. Xavier Givaudan si stabilì a Ginevra nel 1917, dove acquistò una villa privata. Dopo averla affittata per diversi anni, acquistò nel 1938 la tenuta di Bessinge, una proprietà di cinquanta ettari situata sul sito dell’attuale campo da golf di Cologny. Poco dopo la sua morte, gli eredi vendettero la tenuta, conservando però gran parte delle collezioni, tra cui i dipinti inclusi in questo catalogo. Proviene dalla collezione Givaudan – Tronchin ad esempio l’olio su tela Architettura (lotto 2021) realizzato tra il 1635 e il 1640 circa dal fiorentino di nascita ma romano per le sue radici artistiche Alessandro Salucci in collaborazione con il pittore fiammingo Jan Miel. È dalla metà degli anni Trenta che Salucci collabora con Miel alle sue architetture fantastiche, cui deve la sua fama.

Proviene invece dalla collezione di un collezionista ginevrino un pezzo forte di questa asta online, ovvero uno straordinario olio su tela di Giovanni Paolo Pannini, Capriccio con rovine romane e la piramide Cestia (lotto 2027), stimato tra 21.000 e 32.000 euro. Questo capolavoro datato intorno al 1730 testimonia la maestria di Pannini nell’arte del capriccio, combinando strutture architettoniche fantasiose con figure animate che danno vita alla composizione. Le prime creazioni di Pannini si caratterizzano per l’intenso utilizzo del colore. Un esempio è il vivace rosa dell’abito della donna in primo piano, tipico della sua tavolozza negli anni Venti del XVIII secolo. La forma del vaso rappresentato richiama in parte il celebre vaso Borghese, sebbene Pannini abbia trovato ispirazione anche nelle opere di Giovanni Ghisolfi, pittore milanese noto per i suoi capricci architettonici e la cui influenza è evidente nelle prime fasi, e talvolta anche nelle successive, della carriera di Pannini. Di particolare interesse è la figura del satiro che insegue una ninfa, un elemento assente nel vaso Borghese originale, ma che Pannini inserisce spesso come rilievo piatto nelle sue opere degli anni Trenta del Settecento. Questo dettaglio non deriva da un modello romano specifico, bensì rappresenta una libera interpretazione dell’artista, espressione della sua creatività nel definire dettagli ornamentali. Insolite sono le due teste scolpite sottostanti che suggeriscono ancora un’improvvisazione artistica. Il gruppo di giovani intenti a conversare con un soldato è un tema frequente nelle opere di Pannini e testimonia l’influsso di Ghisolfi. Diversamente dalle opere prodotte in serie degli anni Quaranta del Settecento, spesso caratterizzate da repliche precise ma alquanto laboriose, quest’opera evidenzia un’esecuzione rapida e quasi istintiva, che sottolinea la maestria dell’artista e la sua capacità di introdurre variazioni creative su temi già consolidati.

Per scoprire il catalogo completo è possibile consultare il sito www.piguet.com

Alessandro Salucci e Jan Miel, Architettura (1635-1640 circa; olio su tela, 98,5 x 132,5 cm; collezione Givaudan - Tronchin). Lotto 2021. Stima 8.500 - 10.500 euro.
Alessandro Salucci e Jan Miel, Architettura (1635-1640 circa; olio su tela, 98,5 x 132,5 cm; collezione Givaudan - Tronchin). Lotto 2021. Stima 8.500 - 10.500 euro.
Giovanni Paolo Pannini, Rovine Romane e la piramide Cestia (1730 circa; olio su tela, 65,5 x 50 cm; collezione di un collezionista ginevrino). Lotto 2027. Stima 21.000 - 32.000 euro.
Giovanni Paolo Pannini, Rovine Romane e la piramide Cestia (1730 circa; olio su tela, 65,5 x 50 cm; collezione di un collezionista ginevrino). Lotto 2027. Stima 21.000 - 32.000 euro.


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