Gillo Dorfles è scomparso lo scorso 2 marzo, poco più di un mese prima di compiere 108 anni (ecco il link alla notizia). Per omaggiare il critico d’arte, il 10 aprile, quindi due giorni prima del suo compleanno, alle 18.30 nel Salone d’Onore della Triennale di Milano si terrà un evento in suo ricordo e, per l’occasione, ci sarà anche la presentazione del suo ultimo libro, “La mia America”.
Il libro è un resoconto della sua permanenza negli Stati Uniti d’America: a partire dal secondo dopoguerra, Gillo Dorfles viaggia negli States dove conosce i più noti studiosi di problemi estetici e critici d’arte (Thomas Munro, Clement Greenberg, James Sweeney, Alfred Barr, Rudolf Arnheim, György Kepes) e dialoga con alcuni tra i maggiori architetti della East e West Coast (Frank Lloyd Wright, Mies van der Rohe, Louis Kahn, Frederick Kiesler).
Dai suoi soggiorni Dorfles trae spunto per numerosi articoli sulla società, la pittura, l’architettura, il design e l’estetica americana, all’epoca pubblicati su Domus, Casabella, Aut Aut, La Lettura, Metro e in numerosi cataloghi, articoli che, raccolti ora assieme ad altri scritti inediti in questo volume, permettono di approfondire uno dei periodi più significativi e stimolanti della cultura anericana, attraverso i racconti e le memorie del grande critico d’arte.
All’appuntamento prenderanno parte Stefano Boeri, Aldo Colonetti, Nicoletta Ossanna Cavadini e Luigi Sansone.
Sansone ha scritto nella prefazione del libro: “Dorfles è stato tra i primi critici d’arte a recarsi negli Stati Uniti negli anni immediatamente successivi al conflitto mondiale per approfondire la sua conoscenza sull’arte, l’architettura e la vita negli USA. L’Italia dopo un lungo periodo di oscuramento culturale dovuto alla guerra e alle note vicende politiche che la precedettero, aveva la necessità di aprirsi al resto del mondo per spezzare quell’isolamento che per oltre un ventennio ne aveva condizionato lo sviluppo in molti settori, non ultimo quello socio-culturale. Gli anni Cinquanta vedono un infittirsi di scambi artistici tra l’Italia e gli Stati Uniti, scambi che avevano iniziato a intensificarsi dopo la presentazione nel 1948 alla Biennale di Venezia della Collezione di Peggy Guggenheim che includeva, tra le altre, opere dei maggiori esponenti dell’Espressionismo Astratto americano…”
L’incontro terminerà con un brindisi e una torta con un disegno scelto da Dorfles stesso. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
La Triennale di Milano omaggia Gillo Dorfles a un mese dalla scomparsa e presenta il suo ultimo libro |