È un viaggio nella vita di Tamara de Lempicka (Maria Rozalia Gurwik-Górska; Varsavia, 1898 – Cuernavaca, 1980) quello a cui Valentina Casarotto, storica dell’arte e scrittrice, introduce il pubblico col suo nuovo romanzo Diva d’acciaio, una sorta di biografia romanzata della grande artista polacca raccontata attraverso il punto di vista di quanti la conobbero. Uscito da qualche mese, ma ancora oggetto di un fitto calendario di presentazioni in tutta Italia, Diva d’acciaio, edito da Gaspari (287 pagine, 19,50 euro, ISBN 9788875419455) è un romanzo che esplora le intricate trame della vita dell’artista partendo da un punto di vista insolito.
La storia si apre nel 1938. Tamara de Lempicka, con il suo carisma magnetico, si appresta a varcare l’oceano, sconvolgendo gli equilibri e attirando l’attenzione delle autorità americane, sospettose delle sue connessioni con la Russia. È in questo contesto carico di sospetti e incertezze che il capo dell’FBI, J. Edgar Hoover, temendo che la pittrice possa essere una spia al soldo dei russi, ingaggia Clare Bryce, una giornalista determinata di New York ispirata alla figura storica di Clare Boothe Luce (New York, 1903 – Washington, 1987), per unirsi a una missione sotto copertura, incaricata di svelare i segreti e gli inganni che avvolgono la figura enigmatica della pittrice.
Il viaggio di Clare attraverso l’Europa si trasforma così in un’avventura avvincente e ricca di sfumature, un’immersione nelle profondità della personalità di Tamara de Lempicka e nei meandri della sua arte. Attraverso incontri con amici, amanti e rivali della pittrice, Clare cerca di raccogliere il maggior numero d’informazioni possibili su di una figura che incarna la quintessenza dell’eleganza e della ribellione, aprendo finestre su mondi di passione, corruzione e bellezza decadente.
Numerosi i personaggi incontrati dalla giornalista durante il suo peregrinare in Europa alla vigilia della seconda guerra mondiale. Dapprima il conte Carl Johannes Dahlberg, diplomatico svedese che aveva aiutato Tamara de Lempicka a lasciare San Pietroburgo subito dopo la Rivoluzione russa. E poi ancora l’eccentrica mecenate americana Winnaretta Singer, il poeta futurista Filippo Tommaso Marinetti, la domestica di Gabriele d’Annunzio, la conturbante cantante Suzy Solidor che arriverà persino a sedurre Clare Bryce. Un percorso lungo e sottile in cui emozioni ed elementi biografici si mescolano in maniera naturale, senza mai stravolgere l’equilibrio delicato della narrazione.
Al centro di tutto ciò brilla Tamara de Lempicka, una donna che ha sfidato i confini e i pregiudizi della sua epoca per affermarsi come una delle artiste più audaci e innovative del XX secolo. Eppure, l’artista non compare mai in prima persona durante il racconto: il ritratto della sua personalità, sia umana sia artistica, viene tracciato attraverso i personaggi che Clare Bryce si trova a intervistare nel corso del suo viaggio. L’infanzia passata in Russia, l’invidiatissimo matrimonio con il ricco avvocato Tadeusz Lempicki (poi fatto prigioniero dai bolscevichi, quindi rilasciato grazie alle conoscenze di Tamara), il trasferimento a Parigi, il successo come artista, gli amori, inclusi quelli saffici, il secondo matrimonio con il barone Raoul Kuffner de Diószegh. Tutta la vicenda di Tamara de Lempicka fino al suo trasferimento negli Stati Uniti viene seguita da Valentina Casarotto attraverso il racconto dei personaggi che si avvicendano lungo le pagine del romanzo.
La trama di Diva d’Acciaio offre dunque un terreno fertile per l’approfondimento e l’analisi: oltre alla narrazione principale, che segue le vicende di Tamara de Lempicka e Clare Bryce, il romanzo presenta una serie di sottotrame, di singole storie dei personaggi che arricchiscono ulteriormente il tessuto narrativo. Tra gli elementi più interessanti del romanzo è la rappresentazione delle relazioni interpersonali, sia quelle di Tamara de Lempicka con i personaggi principali e secondari, sia quelle di Clare Bryce con i personaggi che intervista nel corso della sua indagine, e coi quali non risparmia neppure commenti sull’attualità politica dell’Europa sull’orlo del conflitto.
E ancora, l’amicizia e la rivalità tra Tamara de Lempicka e le altre personalità dell’epoca sono esplorate in dettaglio, offrendo al lettore uno sguardo sul mondo dell’arte moderna, sulle tensioni creative e personali che lo animavano. Diva d’acciaio, inoltre, offre anche una panoramica sul contesto storico e politico in cui si svolgono gli eventi, con affondi sulla situazione della tumultuosa Europa del periodo tra le due guerre mondiali. Attraverso le vicende di Tamara de Lempicka e Clare Bryce, il romanzo esplora temi universali come il potere, la libertà, la bellezza, l’arte.
Con la consueta prosa raffinata di cui aveva già dato prova con il libro Il segreto nello sguardo, romanzo storico dedicato a un’altra grande pittrice (Rosalba Carriera), Valentina Casarotto cattura l’atmosfera vivida e sensuale della vita di Tamara de Lempicka trasportando il lettore in mondi di eleganza decadente, arte, passione: un viaggio, dunque, attraverso la vita e l’arte di una delle figure più affascinanti e complesse dell’arte del XX secolo.