Cosa fanno gli amici dei musei. Intervista al presidente FIDAM Italo Scaietta


La FIDAM è la Federazione Italiana Amici dei Musei. Le associazioni degli amici dei musei non sono molto note, ma sono fondamentali per la vita dei musei. Ecco cosa fanno, e come Fidam le coordina. Nel parliamo col presidente di Fidam, Italo Scaietta.

In Italia i musei non sarebbero gli stessi se non ci fossero le associazioni degli “Amici dei Musei”: appassionati, mecenati, donatori, amanti delle arti e delle lettere che, grazie al loro contributo, finanziario o anche intellettuale, garantiscono un importante sostegno ai musei italiani, che si sostanzia in tante attività anche molto diverse tra loro. Sono decine le associazioni di amici dei musei in Italia, e sono riunite in una federazione, la Fidam – Federazione Italiana degli Amici dei Musei, fondata a Firenze nel 1975. Abbiamo intervistato il suo presidente, Italo Scaietta, per farci raccontare questo modo non molto noto ma fondamentale per la vita dei musei.

Italo Scaietta
Italo Scaietta

NC. Qual è l’obiettivo principale di Fidam?

IS. La rappresentanza degli Amici dei Musei in Italia è affidata all’organismo federativo Fidam (Federazione Italiana degli Amici dei Musei), che riunisce tutte le diverse associazioni di Amici dei Musei presenti nel nostro paese. L’Italia, con la sua varietà culturale che si estende dalle Alpi fino alle isole, riflette la diversità anche nelle associazioni, nelle persone e nelle attività coinvolte. L’obiettivo di Fidam è perciò quello di unificare e coordinare la presenza di questi volontari in Italia, e di rappresentarne l’impegno, le eccellenze e il grande valore culturale che apportano, di fronte alle istituzioni.

In che modo la federazione contribuisce alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio culturale e artistico?

La Federazione, rappresentando il movimento del volontariato legato ai musei, sottolinea l’importanza di questo impegno in un contesto economico, sociale, culturale e politico complesso. L’Italia, che custodisce uno dei patrimoni artistici e storici più rilevanti d’Europa, deve necessariamente ricorrere al contributo dei volontari. Per Fidam, queste persone sono oggi uno degli strumenti più importanti per tramandare il nostro patrimonio alle future generazioni. Svolgono un ruolo cruciale nella valorizzazione, conservazione e trasmissione di ciò che abbiamo ereditato e in questo modo anche i giovani possono apprezzare e custodire le ricchezze del nostro territorio.

Fidam si occupa inoltre di favorire scambi culturali e sociali tra le associazioni. In che modalità avviene questa connessione? Le associazioni entrano in relazione tra di loro?

Le attività tipiche degli Amici dei Musei includono iniziative specifiche come i viaggi culturali. I viaggi, rivolti a un pubblico con un palato fino per l’arte e la cultura, permettono di esplorare luoghi come musei, case storiche, dimore, chiese e palazzi, tutti elementi fondamentali del nostro patrimonio artistico italiano. Ogni associazione, ben radicata nel proprio territorio locale, si mette a disposizione per accogliere e guidare i membri di altre associazioni che visitano quella zona, favorendo uno scambio culturale molto intenso. Inoltre, Fidam ha il compito di sostenere lo studio e il confronto tra le associazioni, promuovendo lo sviluppo di progetti particolarmente innovativi. Le associazioni possono condividere le loro esperienze e riflettere su come hanno affrontato e risolto problemi. Possono trovare soluzioni utili, innovative e adeguate ai tempi contemporanei.

In che modo le associazioni rispondono e contribuiscono alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico italiano?

La maggior parte delle associazioni degli Amici dei Musei si colloca ancora in un segmento di tradizione, focalizzandosi sull’avvicinare le persone alla cultura. Le associazioni svolgono un ruolo fondamentale nel mettere in contatto continuo il pubblico con il mondo dei beni culturali, l’arte e la storia. In questo senso, mostrano una grandissima sensibilità. È importante considerare però anche l’aspetto del mecenatismo istituzionale. Il lavoro svolto dalle associazioni, grazie al contributo dei propri iscritti, porta spesso a risultati economici significativi, e questi fondi vengono frequentemente destinati a progetti di sostegno al museo di riferimento dell’associazione, oppure a iniziative specifiche nel territorio di appartenenza e questi progetti possono includere restauri e donazioni. Alcune associazioni in Italia si sono evolute ulteriormente, ampliando il loro raggio d’azione. Alcune hanno restaurato immobili ottenendoli in concessione e gestendoli autonomamente, altre invece gestiscono beni non di loro proprietà, rendendoli accessibili al pubblico quando altrimenti sarebbero rimasti chiusi e inaccessibili. Ci sono varie formule per cui gli Amici dei Musei contribuiscono alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.

Secondo lei, quali migliorie ha potuto notare negli ultimi anni nella partecipazione dei giovani nel volontariato culturale e quali iniziative potrebbero aver contribuito maggiormente a questo aumento?

Per noi oggi i giovani rappresentano una sfida significativa, specialmente in Italia. Molti di loro devono ancora completare il proprio percorso formativo e accedere al mondo del lavoro; questo rende difficile garantire una continuità nel loro impegno. Mentre è piuttosto semplice coinvolgere i giovani in singoli eventi, ciò che ci interessa veramente è promuovere un percorso formativo di volontariato che li accompagni per tutta la vita. Per affrontare questa sfida, abbiamo costituito i Giovani Amici dei Musei d’Italia, un’associazione affiliata alla Federazione Italiana degli Amici dei Musei. Il gruppo ha l’obiettivo di coinvolgere giovani provenienti dalle varie associazioni federate, creando una rete dinamica. Inoltre, stiamo lavorando sull’aspetto dell’internazionalità, cercando anche di sostenere economicamente scambi internazionali tra giovani.

Evento Fidam al Museo Poldi Pezzoli di Milano
Evento Fidam al Museo Poldi Pezzoli di Milano

Ci sono progetti invece che ha in mente o che vorrebbe portare avanti per rafforzare la rete delle associazioni e aumentare la partecipazione dei giovani nel volontariato sia artistico che culturale?

Abbiamo in Programma, il 13 ottobre prossimo, la Seconda Giornata Europea degli Amici dei Musei, iniziativa nata in seno a FIDAM 21 anni fa e di recente estesa ad altre Federazioni di Stati Membri sotto la mia Vice Presidenza della Federazione Mondiale. Una prima espansione dei confini della Giornata ebbe luogo già nel 2022, nel 2023 è stato sottoscritto dalle varie Federazioni Nazionali un documento ufficiale che istituisce l’European Day of Friends of Museum che vide già in quell’anno un significativo coinvolgimento di Federazioni e Associazioni sino a questa edizione 2024 alla quale hanno aderito cinque paesi europei che, il 13 ottobre, organizzeranno attraverso le loro associazioni eventi nei musei, nei patrimoni artistici e in altri luoghi di interesse culturale. L’iniziativa ha l’obiettivo di dimostrare la capacità di creare una rete preziosa, che vogliamo valorizzare ulteriormente ottenendo finanziamenti per sostenere altri progetti, in primis quelli che vedono il coinvolgimento dei giovani. Lo scopo di comunicazione è chiaro: siamo tutti volontari, senza distinzione di appartenenza nazionale, uniti dal desiderio di contribuire al patrimonio artistico e culturale. Il nostro messaggio è di grande fraternità, esteso non solo a livello europeo ma anche all’interno della Federazione Mondiale degli Amici dei Musei. Per rafforzare ulteriormente la rete, stiamo lanciando una nuova rivista digitale, distribuita gratuitamente a tutti gli iscritti delle associazioni. La rivista avrà una sezione curata da un comitato scientifico di alto profilo (Giuseppe Barbera, Paola Marini, Stefano Zuffi, i nostri ex Consiglieri FIDAM Stefano Bruni e Ulisse Tramonti), che trasmetterà informazioni, notizie e riflessioni della federazione, rappresentando gli Amici dei Musei a livello nazionale. Un’altra parte della rivista sarà invece dedicata a dare voce alle associazioni, che potranno presentare i loro progetti e comunicare le loro iniziative.

Ci sono eventi estivi imminenti che la federazione sta organizzando e che potrebbero essere interessanti per i membri della Fidam e per il pubblico interessato ai musei?

Durante l’anno, organizziamo dei webinar in cui incontriamo i curatori di mostre particolarmente importanti che ci parlano dei contenuti scientifici, del loro lavoro svolto in occasione dell’organizzazione di quelle determinate mostre. Gli incontri, che continueranno anche nei prossimi mesi, sono rivolti esclusivamente alle associazioni e ai membri della nostra federazione. Il primo evento aperto al pubblico sarà la Giornata Europea degli Amici dei Musei, il 13 ottobre. Sebbene le associazioni locali organizzino numerosi eventi durante l’anno nei rispettivi territori, noi come federazione ci focalizziamo su iniziative di ampio raggio. Per esempio, quattro anni fa, gli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani a Mantova, hanno creato un evento intitolato Festa di Piazze. L’evento nasce dalla riflessione sul fatto che molte delle piazze storiche all’interno del perimetro UNESCO di Mantova sono utilizzate principalmente come parcheggi. Con una visione di una città del futuro, dove ci sono meno macchine e più persone, e in collaborazione con il Comune di Mantova, abbiamo deciso di trasformare le piazze ogni 15 giorni, per un totale di quattro appuntamenti. Durante la Festa di Piazze, le piazze vengono svuotate dai veicoli e trasformate in spazi culturali. Viene allestito un palco con 200 sedie e, attraverso musica, teatro e danza, mostriamo cosa può essere quella piazza senza autoveicoli. L’evento è dedicato alla rivalutazione di piazze meno frequentate dai turisti ma molto conosciute dai cittadini, che raramente le vedono in queste condizioni.

Qualche anno fa il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha sottolineato che il 40% dei fiorentini non ha mai visitato gli Uffizi. In questo caso, secondo il direttore, gli Amici dei Musei avrebbero dovuto trovare iniziative per portare i visitatori nello spazio nei mesi con meno affluenza. In questi anni sono stati fatti interventi a questo proposito? Quali situazioni sono cambiate dalla sua dichiarazione ad oggi?

Innanzitutto, vorrei precisare che Gli Amici degli Uffizi sono una membership, non una stewardship, e si occupano principalmente di restauri. Gli Uffizi non hanno un’associazione di Amici dei Musei come la intendiamo noi; seguono un modello più vicino a quello nordamericano, forse anche tedesco, dove la membership ha una rilevanza maggiore rispetto alla stewardship. Il nostro lavoro è molto diverso. Associazioni come gli Amici degli Uffizi riescono a raccogliere somme di denaro significative. Il nostro obiettivo è invece avvicinare quotidianamente le persone al mondo dell’arte e della cultura. Per questo motivo, riusciamo a valorizzare e aprire anche musei chiusi, perché le persone sono il cuore delle nostre associazioni. Associare significa avvicinare, unire.

Quali sono i progetti futuri per la federazione?

Fidam ha due obiettivi principali per il futuro. Il primo è incrementare la presenza delle associazioni all’interno della federazione. Il secondo obiettivo è supportare la crescita delle associazioni esistenti. Molte associazioni sono nate da idee condivise in piccoli gruppi, spesso in ambienti informali come una casa, e grazie all’impegno collettivo sono riuscite a realizzare progetti specifici. È importante che si avvalgano di professionisti per gestire gli aspetti amministrativi e giuridici. La Federazione si impegna a sostenere le associazioni fornendo supporti e consulenze ai consigli direttivi, ai presidenti e a tutti coloro che gestiscono le associazioni culturali, che operano chiaramente in un contesto no profit. Un’evoluzione significativa in questo caso è stata l’introduzione del Registro Unico del Terzo Settore, che ha permesso a molte associazioni di fare un salto in avanti. Adeguarsi a questo registro, attraverso la modifica degli statuti e la conformità alle nuove normative, è stato un passo importante. Il nostro compito in questo momento è quello di continuare ad assistere le associazioni in questo percorso di crescita, affinché possano operare in modo ancora più efficiente e professionale.


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Noemi Capoccia

L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia

Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.



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