Quali sono gli artisti italiani del '900 più richiesti sul mercato: parla Susanne Capolongo (Pandolfini aste)


Come va il mercato del moderno in Italia? I collezionisti sono interessati al Novecento? Quali sono gli artisti che tirano di più? È possibile farsi una collezione anche con poco budget a disposizione? Ne parliamo con Susanne Capolongo, capo dipartimento di Arte moderna e contemporanea da Pandolfini aste.

Come va il mercato del moderno in Italia? I collezionisti sono interessati al Novecento? Quali sono gli artisti che tirano di più? È possibile farsi una collezione anche con poco budget a disposizione? E chi vuole cominciare una raccolta di arte del Novecento cosa dovrebbe fare? Parliamo di questi argomenti con Susanne Capolongo, capo dipartimento di Arte moderna e contemporanea da Pandolfini aste. L’intervista è di Ilaria Baratta.

Susanne Capolongo
Susanne Capolongo

IB. Partiamo dall’attualità: a giugno, avete aggiudicato un Ligabue per oltre 470mila euro, record per l’artista. Intanto, immagino una grande soddisfazione. Come avete lavorato per rendere possibile questo risultato?

SC. È un lavoro che dura in realtà da anni, precisamente dal 2019 con la vendita dell’Autoritratto di Antonio Ligabue nell’asta Tesori ritrovati moderni da una raccolta privata impressionisti e capolavori, aggiudicato a 349.100 euro. Dal 2019 ricopro il ruolo di capo dipartimento, e proprio dopo l’asta sopracitata si sono consolidati i rapporti con i collezionisti di tutta Italia e, a oggi, direi anche internazionali. Le opere finora passate nelle nostre aste provengono tutte da collezioni private che storicamente hanno avuto rapporti diretti con Ligabue. Vi faccio un esempio: qualche anno addietro ho avuto un altro Autoritratto (aggiudicato a 175.000 euro) che proveniva dagli eredi del meccanico al quale Ligabue si affidava per le riparazioni della sua preziosa Moto Guzzi. Ogni opera ha una sua storia da raccontare. Siamo entusiasti dei risultati ottenuti e ci auguriamo cento di questi successi (Pandolfini quest’anno festeggia i suoi cento anni di attività).

Nella stessa asta, ma anche in altre occasioni, anche i futuristi hanno fatto registrare risultati interessanti. Sul futurismo come si sta muovendo il mercato ultimamente?

Il mercato ha riscoperto da qualche anno il movimento del Futurismo e del secondo Futurismo, con particolare attenzione alla Aereopittura, e lo vediamo gli ottimi risultati per le opere proposte nei nostri cataloghi. Nelle ultime due aste ho avuto due interessanti opere di Marasco, artista ancora poco conosciuto, che hanno ottenuto sorprendenti risultati: a giugno un dipinto del 1929 è stato aggiudicato a 63.000 euro mentre quello presentato a dicembre 2023 è stato ceduto a 42.840 euro. Sicuramente l’interesse da parte del collezionismo e del mercato nasce anche dalle proposte espositive organizzate negli ultimi anni sia in Italia che all’estero, difatti anche il collezionismo internazionale dimostra particolare interesse per questo periodo artistico.

Esposizione di un'asta di moderno e contemporaneo da Pandolfini
Esposizione di un’asta di moderno e contemporaneo da Pandolfini

Quali sono gli artisti in generale più richiesti nelle vostre aste del moderno e del contemporaneo?

Mediamente nelle nostre aste aggiudichiamo l’85% delle opere presentate in catalogo e questo vuol dire che il pubblico trova le nostre proposte interessanti sia per la qualità che per la storicità. I cataloghi presentano sempre opere molto diverse per epoca, tecnica e storia. Possono essere presenti opere di artisti molto ricercati (vedi Salvo Mangione), oppure opere di artisti che il collezionismo ha dimenticato e che riscopre, come è successo nell’asta di luglio per il dipinto di Pinot Gallizio. Ogni asta è una storia a sé stante, ogni opera ha una sua storia. Nel 2023, nel settore delle aste, 67 dei primi 100 migliori risultati di aggiudicazione sono relativi alle opere figurative, da Ligabue a De Chirico, da Balla a Sironi, da Capogrossi a Tancredi, fino alle opere di Lucio Fontana, così come di Alberto Burri e Alighiero Boetti. Tra i contemporanei prenderei in considerazione le opere in ceramica di Luigi Ontani e Bertozzi&Casoni, che da un po’ di anni sono state riscoperte dal pubblico, e cito la scultura da noi venduta a giugno di Luigi Ontani (ErmEstetica NeronEros) battuta a 144.900 euro.

Lei è in Pandolfini da cinque anni: qual è stata fino a oggi la Sua soddisfazione più grande?

Direi migliorare di volta in volta la qualità delle opere presentate e la qualità del catalogo che produciamo, cercando di fornire più informazioni possibili. Accertiamo l’autenticità e la storicità, cerchiamo sempre di creare i cataloghi con cura, accompagnando le opere a testi e immagini storiche. Cerchiamo, in generale, di mantenere un’alta qualità, che è sempre a mio avviso interessante sia per chi affida le opere sia per l’acquirente.

Chi è il vostro cliente medio, nel settore moderno e contemporaneo? Che età ha, che lavoro fa, quanto acquista in un anno... ?

Solitamente un libero professionista o comunque una figura di livello medio-alto dal punto di vista professionale. Negli ultimi anni si sono affacciate anche le nuove generazioni che non sono solamente interessate all’arte contemporanea, ma guardano anche al Novecento figurativo con grande interesse.

Avete anche tanti clienti all’estero? Chi è il collezionista straniero che compra da Pandolfini?

Sì, assolutamente, provenienti da tutto il mondo compreso l’Oriente e l’Africa, sempre privati o addetti ai lavori che trattano arte italiana all’estero.

Secondo Lei, quali problemi e quali opportunità sta attraversando in Italia il mercato del moderno e del contemporaneo in questo momento?

Si notano delle oscillazioni, a volte al rialzo a volte al ribasso. Sicuramente è dovuto alla contingenza internazionale politica ed economica che riguarda tutti i settori, ma ritengo che il settore delle case d’asta sia in crescita, e il dipinto di Ligabue citato sopra ne è un esempio.

Antonio Ligabue, Lotta di galli (1960; olio su tela, 131 x 181 cm)
Antonio Ligabue, Lotta di galli (1960; olio su tela, 131 x 181 cm)
Antonio Ligabue, Autoritratto (1953; olio su tela, 46 x 39 cm)
Antonio Ligabue, Autoritratto (1953; olio su tela, 46 x 39 cm)
Antonio Marasco, Aeropittura (1932; tecnica mista su tela, 45 x 35 cm)
Antonio Marasco, Aeropittura (1932; tecnica mista su tela, 45 x 35 cm)
Antonio Marasco, Natura morta (1929; olio su tavola, 47 x 58 cm)
Antonio Marasco, Natura morta (1929; olio su tavola, 47 x 58 cm)
Luigi Ontani, ErmEstetica NeronEros (anni Novanta del XX secolo; ceramica policroma realizzata con Bottega Gatti, tre parti, 187 x 62 x 57 cm)
Luigi Ontani, ErmEstetica NeronEros (anni Novanta del XX secolo; ceramica policroma realizzata con Bottega Gatti, tre parti, 187 x 62 x 57 cm)

Se qualcuno volesse cominciare a crearsi una collezione dedicata al Novecento, quali consigli gli darebbe?

Consiglierei inizialmente di capire a quale periodo, movimento e tipologia d’arte si è più interessati: scultura, pittura, fotografia eccetera, e studiare gli artisti o i movimenti che sentiamo più consoni ai nostri gusti e ai nostri sentimenti. Un altro consiglio è di affidarsi a consulenti che possano coadiuvare nella scelta e nel comprendere quali siano i valori reali di mercato. Rimanere costantemente informati è ovviamente un buon metodo per capire se i valori delle proprie opere sono stabili o ci sono in corso fluttuazioni da monitorare per capire se può essere un buon momento per acquistare o vendere. Il mio consiglio è sicuramente di affidarsi a un professionista del settore con una storia consolidata e riconosciuta, tra cui le case d’asta.

E per chi invece ha poco budget a disposizione? È possibile crearsi una collezione sul moderno e sul contemporaneo?

Assolutamente sì, il dipartimento organizza una serie (circa sei all’anno) di aste online, attualmente curate dalla mia assistente Carolina Santi. Ogni opera è accompagnata da scheda e condition report e naturalmente da fotografie ad alta risoluzione, proprio come per le aste classiche, che invece si svolgono due volte all’anno. La differenza è che per le aste online le opere non sono visibili in esposizione e sono proposte a valori accattivanti. Si possono trovare dipinti, sculture, disegni, ceramiche, multipli e altro. Mentre per le classiche, le opere vengono esposte nella sede di Milano nei giorni precedenti all’asta, consultando il nostro sito si possono trovare tutte le informazioni.

A proposito di mercato internazionale, parliamo dei grandi artisti italiani: nel moderno e nel contemporaneo, da Fontana in giù, cominciano a essere diversi i nomi di artisti italiani che si vedono nelle aste internazionali. Quanto è importante, a Suo avviso, che le opere degli artisti italiani circolino anche all’estero e nelle aste che si tengono fuori dal nostro paese? Una maggiore circolazione può far bene anche al nostro mercato?

È certamente importante per l’artista, e di riflesso anche per il mercato interno, perché il risultato internazionale porta il collezionismo e gli addetti ai lavori ad apprezzare o riscoprire l’artista. Una volta che il mercato internazionale (America, Inghilterra e Cina) decreta il successo di un artista, questo diventa importante anche per il mercato nazionale. A volte ci manca la sensibilità e la capacità di vedere oltre. Da sempre l’arte ha rappresentato per la società la capacità di elevarsi spiritualmente e socialmente. Oggi più che mai l’arte rappresenta una fonte di investimento che negli ultimi anni ha trovato sempre più adepti. Le opere rappresentano un bene rifugio regolato da un mercato molto fluttuante, i valori posso variare anche in poco tempo o viceversa possono volerci molti anni prima che il mercato riconosca il valore di artisti dimenticati nel tempo. Consiglio sempre, per questo, di acquistare ciò che emoziona, ciò che piace anche fosse solo a livello estetico.

Per il futuro, il dipartimento moderno e contemporaneo di Pandolfini su cosa punterà o si cosa si concentrerà?

Cercherò come sempre di dare il meglio, per me è importante riuscire a dare un servizio di qualità sia a chi ci affida le opere sia a chi le acquista, fidelizzando sempre di più la clientela e proponendo opere che siano di alta qualità.


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Ilaria Baratta

L'autrice di questo articolo: Ilaria Baratta

Giornalista, è co-fondatrice di Finestre sull'Arte con Federico Giannini. È nata a Carrara nel 1987 e si è laureata a Pisa. È responsabile della redazione di Finestre sull'Arte.




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