Dal 20 gennaio al 30 aprile 2022 il Museo Civico Medievale di Bologna presenta, nell’ambito di ART CITY Bologna, la mostra Concerning Dante - Autonomous Cell di Jacopo Valentini. Curato da Carlo Sala, si tratta di un progetto fotografico legato all’immaginario dantesco che ripercorre lungo l’Italia i viaggi reali compiuti dal poeta e quelli letterari attraverso la Divina Commedia. Le opere dell’autore sono esposte lungo i tre piani della collezione permanente del museo, creando un dialogo formale e ideale che in alcuni passaggi si fa significativo, come con la colossale statua realizzata da Manno di Bandino che ritrae papa Bonifacio VIII, personaggio centrale nei rivolgimenti politici fiorentini che provocarono l’esilio del poeta.
La ricerca si snoda intorno a tre luoghi simbolo, interpretati come i varchi che conducono a Inferno, Purgatorio e Paradiso, punti di contatto tra la narrazione della Commedia e la realtà del territorio italiano. Il primo, le bocche vulcaniche dei Campi Flegrei, era per gli antichi romani l’antro di Caronte, il traghettatore delle anime dei morti al di là del fiume dell’Ade, e Virgilio nell’Eneide vi colloca la discesa agli inferi. La Pietra di Bismantova è ritratta dall’artista a simboleggiare il Purgatorio, seguendo un esplicito richiamo del testo nel IV Canto. Il delta del Po è invece la figurazione del Paradiso: un luogo che non presenta un legame filologico con il capolavoro dantesco, ma che è stato scelto come un pretesto visivo in grado di evocare le suggestioni del poema tramite il suo paesaggio sospeso e atemporale.
Uno degli aspetti principali della ricerca di Valentini è il rapporto tra testo letterario e paesaggio. A contribuire a questo processo sono state le numerose figurazioni del testo che si sono succedute nei secoli, a cui il fotografo si è ispirato ritraendo con la tecnica dello still life alcuni lavori di Federico Zuccari, Alberto Martini e Robert Rauschenberg.
La prima opera riletta visivamente da Valentini nella sua ricerca è il Dante Istoriato di Federico Zuccari (1539-1609), che nella seconda metà del Cinquecento realizzò una sorta di libro d’artista, dove le immagini diventano il centro della narrazione. La gamma cromatica adottata dal pittore in ogni cantica ne accentua il pathos visivo, come emerge nelle tavole dell’Inferno realizzate a matita. Nella sequenza iconografica del libro, Valentini colloca i disegni dell’artista urbinate tra le vedute laviche di Lanzarote e i fumi delle solfatare dei Campi Flegrei, creando un’analogia visiva tra finzione e realtà.
Il secondo contributo è quello di Alberto Martini (1876-1954), artista che ha sempre mantenuto un rapporto molto intenso con la Commedia. L’occasione fu il celebre concorso del 1900 per l’edizione Alinari, snodo cruciale per la figurazione del poema dantesco perché aprì a una pluralità di declinazioni autoriali moderne con il solo vincolo della riproducibilità tecnica (non a caso era promosso dalla ditta della celebre dinastia di fotografi), agendo così da elemento capace di proiettare ulteriormente il testo nella cultura di massa. Valentini ha lavorato alla Pinacoteca Martini di Oderzo, dove è conservato un corpus di 298 opere a tema dantesco realizzate dall’artista, la cui cifra stilistica si colloca tra simbolismo e surrealismo.
La terza presenza autoriale è quella dell’artista statunitense Robert Rauschenberg (1925-2008) che alla fine degli anni Cinquanta perfezionò la tecnica del “transfer a solvente” lavorando sulle immagini fotografiche delle riviste del tempo, poi riprese a matita e acquerello. Nella tavola Malebolge, “transfer drawing” dedicato all’ottavo cerchio dell’Inferno, gli atleti che campeggiavano sulle pagine di Sports Illustrated diventano personaggi della Commedia: Virgilio ha le fattezze di un tennista, mentre i giganti sono tre lottatori sul podio. Illustrando la Commedia, Rauschenberg coglie il pretesto per parlare dell’attualità e, innestando sul poema temi di natura politica e sociale (tra i suoi personaggi figurano anche John Kennedy e Richard Nixon), sottolinea l’universalità del poema dantesco.
Concerning Dante - Autonomous Cell è vincitore di Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere - Sezione Under 35 promosso dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Immagine: Jacopo Valentini, from the series Concerning Dante (Bomba Vulcanica), Lanzarote. Courtesy Galleria Antonio Verolino, Modena & Podbielski Contemporary, Milano.
Concerning Dante, la mostra fotografica che ripercorre i viaggi reali e letterari del Sommo Poeta |