Un confine, due città, Nova Gorica e Gorizia: la capitale europea è “borderless”


Per la prima volta nella storia, due città di due stati diversi sono designate come una Capitale Europa della Cultura: Nova Gorica e Gorizia condividono da oggi il titolo per il 2025. Le due città, la manifestazione, il programma. All’insegna del superamento dei confini.

Sono passati ormai quarant’anni dalla prima nomina di una città a Capitale europea della cultura, iniziativa che premia le realtà capaci di contribuire al rafforzamento dello “spirito” europeo e dei legami culturali delle genti che vivono nei Paesi dell’UE. Per il 2025 si sono aggiudicate il titolo, congiuntamente, Nova Gorica e Gorizia, ed è la prima volta che vengono designate due città appartenenti a diversi stati: il confine tra Italia e Slovenia è un punto di congiunzione dei due contesti urbani e trova nella piazza Transalpina, in passato simbolo di divisione, con il “muro” che la attraversava, oggi emblema di unione e condivisione. Se Gorizia, infatti, affonda le radici nel Medioevo e ha avuto una storia complessa che l’ha portata a essere prima contea, poi parte della Repubblica di Venezia, poi dominio asburgico e infine territorio di sanguinosa “riconquista” da parte Italiana durante la Prima guerra mondiale, Nova Gorica è cresciuta sulla metà ceduta all’allora Iugoslavia con il Trattato di Parigi del 1947.

Le due città sono rimaste rigorosamente separate fino al 1991, anno della dichiarazione di indipendenza della Slovenia, mentre il confine è caduto nel 2004 con l’ingresso del Paese nell’Unione Europea. Proprio sulla base di queste vicende travagliate, il claim che accompagna il programma della Capitale europea della cultura 2025 è “GO! Borderless”, e gli organizzatori si sono lasciati ispirare da un carattere transfrontaliero, capace di coinvolgere anche altre province del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia.

Striscioni di Gorizia 2025
Striscioni di Gorizia 2025
Gorizia e Nova Gorica
Gorizia e Nova Gorica

Da stazione a stazione: la cerimonia ufficiale

Il “taglio del nastro” per GO! 2025 è fissato per l’8 febbraio, una data significativa perché ricorda sia la “Giornata nazionale della cultura slovena” fissata per ricordare la morte del poeta sloveno France Prešeren, avvenuta nel 1849, sia la nascita di Giuseppe Ungaretti, celebre poeta che dal 1915 al 1918 combatté sul Carso goriziano durante la Grande guerra. Alla presenza delle autorità – compresi il Presidente Sergio Mattarella e la Presidente della Repubblica di Slovenia Nataša Pirc Musar – e di ospiti nazionali e internazionali, un festoso corteo di 1.500 tra performer, bande musicali e gruppi folcloristici è partito dalla stazione ferroviaria di Gorizia per raggiungere piazza Vittoria, dove dal palco è stata lanciata la sfera GO! 2025 di Michelangelo Pistoletto, rielaborazione della sua Scultura da passeggio, una grande palla rivestita da pagine di quotidiani del territorio, nel caso specifico di “Il Piccolo” e “Primorsk”.

La sfera, grazie ad atleti, studenti e artisti, è stata protagonista della suggestiva performance Walking Sculpture ed è stata fatta rotolare fino al valico di via San Gabriele per essere quindi “raccolta” da mani slovene che l’hanno condotta fino al municipio di Nova Gorica, dov’è stata illuminata, “accesa” come una torcia olimpica. Nelle piazze e durante i momenti salienti della cerimonia sono andate in scena tante esibizioni che hanno raggiunto il clou in piazza Transalpina, la piazza condivisa dalle due città – e appena ristrutturata – dove la festa si è protratta fino a notte fonda con il Dj set di Daddy G dei Massive Attack e Andy Smith dei Portishead.

Il programma: focus sull’arte

Sono quattro i temi su cui si basa la programmazione di GO! 2025: “Guerra e pace”, “La creazione del nuovo”, “Contrabbandieri” e “Tanto verde”. “Questi pilastri, che definirei finestre, si affacciano su diversi mondi”, spiega Stojan Pelko, Direttore del programma. “Siamo convinti che questa Regione possa dire all’Europa e al mondo quanto è difficile costruire la pace dopo la guerra, e quanto l’unico confine che ci riguarda è quello per il futuro, con al centro la sostenibilità”.

Il palinsesto definitivo è ancora suscettibile di aggiustamenti nel corso dell’anno e al momento sembra un po’ sottotono dal punto di vista delle arti visive; tuttavia a Gorizia spicca la mostra su Zoran Muši? (che sarà al centro di esposizioni anche in terra slovena): Muši?. Paesaggi del corpo verrà allestita a palazzo Attems Petzenstein dal 23 maggio al 19 ottobre e presenterà la Stanza di Zurigo del celebre pittore e incisore nato a Bukovica, vicino a Nova Gorica, e sopravvissuto a Dachau. Nel frattempo, a palazzo Attems, sono oggi in corso fino al 4 maggio sia Andy Warhol. Beyond Borders sia Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia al Museo di Santa Chiara, una collettiva di autori contemporanei che hanno reinterpretato l’esperienza del poeta durante la Prima guerra mondiale. Si annunciano inoltre un’esposizione legata ai tesori di Aquileia e la mostra Tre Sguardi con fotografie di Steve McCurry, Alex Majoli e Meta Krese per raccontare il concetto di confine. L’omaggio a Franco Basaglia prevede la circuitazione in sedi slovene dell’installazione Marco Cavallo, simbolo dell’abbattimento dei confini e pregiudizi sulla salute mentale. Nova Gorica ha dedicato l’anno scorso e continuerà a dedicare grande attenzione all’architetto Edvard Ravnikar, autore del piano urbanistico della città; fino al 18 settembre si può inoltre visitare nel Teatro nazionale sloveno Cogliere la tempesta di Eta Sadar Breznik, artista che rappresenta una delle più importanti esponenti dell’arte tessile mondiale. Tra fine maggio e primi di giugno giungerà in entrambe le città la Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo che avrà come tema, in linea con lo spirito della Capitale europea della Cultura, “Borderless!”.

Musica, spettacoli e gli eventi nei territori “amici”

Approderanno a Gorizia e a Nova Gorica numerosi altri eventi, dal Festival della Complessità a quello enogastronomico Gusti di Frontiera, Gusti senza frontiera e la Marcia del primo maggio. E si concretizzeranno varie produzioni cinematografiche, musicali, teatrali: ad esempio Dodecalogo, la docu-fiction transgenerazionale del regista Tomi Janeži? e il documentario di Anja Medved sui testimoni della Seconda Guerra Mondiale. Significativi i concerti: all’Arena di Casa Rossa a Gorizia si esibiranno i Massive Attack (24 giugno) e i Thirty Seconds to Mars (3 luglio).

Affiancano il programma ufficiale gli eventi organizzati dagli “amici”, vale a dire i territori friulani. Fanno e faranno parte del palinsesto di GO! 2025&Friends le mostre Steve McCurry. Sguardi sul Mondo, aperta fino al 4 maggio nel Salone degli Incanti di Trieste e Fotografia Wulz. Trieste, la famiglia, l’atelier, allestita al Magazzino delle Idee del capoluogo giuliano fino al 27 aprile. Negli splendidi spazi di villa Manin a Codroipo andrà invece in scena, dal 7 febbraio, Scooter Italia 1945-1970, con tanti modelli di motocicli iconici italiani, e nella stessa sede dall’11 ottobre aprirà i battenti il nuovo progetto espositivo di Marco Goldin, Confini. Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni.

Nova Gorica. Foto: Ana Rojc
Nova Gorica, Municipio. Foto: Ana Rojc
Nova Gorica. Foto: Leo Caharija
Nova Gorica, Biblioteca. Foto: Leo Caharija
Nova Gorica. Foto: Leo Caharija
Nova Gorica, Municipio. Foto: Leo Caharija
Nova Gorica. Foto: Leo Caharija
Nova Gorica, monumento a Edvard Rusjan. Foto: Leo Caharija
Nova Gorica. Foto: Mateja Pelikan
Nova Gorica. Foto: Mateja Pelikan
Nova Gorica. Foto: Mateja Pelikan
Nova Gorica, Castello Rihemberk. Foto: Mateja Pelikan
Nova Gorica. Foto: Mateja Pelikan
Nova Gorica, Castello Rihemberk. Foto: Mateja Pelikan
Nova Gorica. Foto: Mateja Pelikan
Nova Gorica, Villa Lasciac. Foto: Matjaz Prešeren
Nova Gorica. Foto: Mateja Pelikan
Nova Gorica, veduta della città. Foto: Matjaz? Pres?eren
Gorizia, Castello. Foto: Fabrice Gallina
Gorizia, Castello. Foto: Fabrice Gallina
Gorizia, Piazza Transalpina. Foto: Fabrice Gallina
Gorizia, Piazza Transalpina. Foto: Fabrice Gallina
Gorizia, Parco della Rimembranza. Foto: Fabrice Gallina
Gorizia, Parco della Rimembranza. Foto: Fabrice Gallina
Gorizia, Palazzo Coronini. Foto: Luigi Vitale
Gorizia, Palazzo Coronini. Foto: Luigi Vitale
Gorizia, Piazza della Vittoria. Foto: Marco Milani
Gorizia, Piazza della Vittoria. Foto: Marco Milani
Gorizia, Fontana di Nettuno. Foto: Massimo Crivellari
Gorizia, Fontana di Nettuno. Foto: Massimo Crivellari
Gorizia, Palazzo Attems Petzenstein. Foto: Massimo Crivellari
Gorizia, Palazzo Attems Petzenstein. Foto: Massimo Crivellari
Gorizia, Via Rastello. Foto: Massimo Crivellari
Gorizia, Via Rastello. Foto: Massimo Crivellari
Gorizia, Via Rastello. Foto: Massimo Crivellari
Gorizia, Via Rastello. Foto: Massimo Crivellari
Il fiume Isonzo a Gorizia. Foto: Schirra-Girlandi
Il fiume Isonzo a Gorizia. Foto: Schirra-Girlandi

Breve itinerario di qua e di là del confine

PromoTursimo FVG propone per tutto il 2025 due tour guidati per esplorare i territori della Capitale Europea della Cultura: si tratta di Atmosfere goriziane. Tour classico e Gorizia. Una storia di frontiera. Per chi desidera organizzare da sé la visita delle due città, elenchiamo brevemente i luoghi più interessanti. Cominciando da Gorizia, la prima tappa è il castello medievale, dalla cui altura cui si apre l’incantevole vista sul Collio. Oltrepassata la monumentale porta Leopoldina, si giunge nel borgo Castello e quindi ai Musei Provinciali, che comprendono il Museo della Grande Guerra, il Museo della Moda e delle arti applicate, la Collezione archeologica; attualmente, però, sono chiusi al pubblico per lavori.

Percorrendo invece via Rastello si incrocia la memoria delle antiche botteghe in cui venivano realizzati i merletti goriziani; tra gli edifici da scoprire segnaliamo il palazzo Coronini Cronberg e il duomo, con la cappella gotica di Sant’Acazio e uno scenografico altare maggiore del 1707. Chi ama il verde, può trovare grande soddisfazione visitando il giardino Viatori e il parco Piuma Isonzo. Nella frazione di Olsavia, sulla cima del monte Calvario, sorge un Sacrario militare della prima guerra mondiale (O Gorizia tu sei maledetta, cantavano i fanti sopravvissuti alla Sesta battaglia dell’Isonzo, in cui persero la vita circa 21mila soldati italiani e 9mila austroungarici): fu inaugurato nel 1938 dal progettista Ghino Venturi per ospitare le spoglie dei caduti negli atroci scontri sul Carso. Il miglior punto per attraversare il confine tra Italia e Slovenia è piazza Transalpina, che abbiamo già citato: non solo per la sua portata simbolica, ma anche perché la stazione è un edificio di inizio Novecento – la linea ferroviaria Jesenice-Trieste venne inaugurata dall’arciduca Francesco Ferdinando nel 1906 – ancora ben conservato e tutt’oggi sfruttato dal cinema per la sua atmosfera autenticamente retrò. Eccoci quindi a Nova Gorica, con il suo Museo sul confine. Collezione museale Kolodvor, la Collezione museale Pristava, la Galleria civica e le varie gallerie d’arte private, il Park Vila Rafaut e il ponte di Solkan. In quest’ultima località sorge anche il parco della Pace del Monte Sabotino, mentre a pochi chilometri da Nova Gorica il castello di Kromberk è il principale spazio espositivo del Goriški muzej.


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Marta Santacatterina

L'autrice di questo articolo: Marta Santacatterina

Marta Santacatterina (Schio, 1974, vive e lavora a Parma) ha conseguito nel 2007 il Dottorato di ricerca in Storia dell’Arte, con indirizzo medievale, all’Università di Parma. È iscritta all’Ordine dei giornalisti dal 2016 e attualmente collabora con diverse riviste specializzate in arte e cultura, privilegiando le epoche antica e moderna. Ha svolto e svolge ancora incarichi di coordinamento per diversi magazine e si occupa inoltre di approfondimenti e inchieste relativi alle tematiche del food e della sostenibilità.



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