Uffizi, apre la nuova sala di Leonardo da Vinci. Le foto esclusive in anteprima


Agli Uffizi apre la nuova sala dedicata a Leonardo da Vinci. Le foto in anteprima esclusiva e le dichiarazioni di tutti i soggetti coinvolti nell'operazione.

Agli Uffizi di Firenze apre al pubblico da domani, martedì 10 luglio 2018, la nuova sala dedicata ai capolavori di Leonardo da Vinci (Vinci, 1452 - Amboise, 1519): il Battesimo di Cristo, eseguito assieme al Verrocchio, l’Annunciazione e l’Adorazione dei Magi, riuniti in un’unica sala con i nuovi allestimenti ideati dall’architetto Antonio Godoli. Il tutto reso possibile grazie al sostegno delle associazioni Amici degli Uffizi e Friends of the Uffizi Galleries. La sala vuole ricreare l’atmosfera che si respirava a Firenze nel 1504, quando in città giunse Raffaello Sanzio, appena ventunenne: secondo il racconto di Giorgio Vasari, l’urbinate arrivò in città richiamato dalla fama dei cartoni di Leonardo da Vinci e Michelangelo, realizzati in preparazione della decorazione della Sala Grande di Palazzo Vecchio (Leonardo avrebbe dipinto la Battaglia di Anghiari, Michelangelo la Battaglia di Cascina). Leonardo, in particolare, era tornato a Firenze nel 1503, dopo un ventennio passato a Milano alla corte di Ludovico il Moro.

Era, in sostanza, tornato da dov’era partito: a Firenze aveva infatti iniziato a studiare presso la bottega del Verrocchio, e nel capoluogo toscano aveva realizzato le sue prime opere. Tre dei suoi primi capolavori possono essere quindi ammirati nella sala 35 dell’ala di ponente degli Uffizi, subito prima della sala, inaugurata il mese scorso, dedicata a Michelangelo e Raffaello: si tratta di tre opere realizzate per edifici di culto, e per tale ragione il nuovo allestimento le ha volute inserire in tre grandi teche il cui grigio pallido richiama quello delle pareti delle chiese del tempo. Le teche garantiscono una situazione microclimatica ottimale che riduce al minimo l’impatto del calore e dell’umidità che vengono prodotti dai tanti visitatori, e gli speciali vetri posti a protezione delle opere annullano i riflessi di luce permettendo una fruizione piena e completa dei dipinti.

Entrando nella sala, si troverà a sinistra il Battesimo di Cristo che, come detto, Leonardo realizzò in collaborazione col Verrocchio tra il 1475 e il 1478: l’opera testimonia sia le divisioni dei compiti all’interno delle botteghe, sia il salto stilistico e tecnico tra il maestro e l’allievo. Leonardo, infatti, per le parti da lui eseguite si avvalse della pittura a olio, molto più adatta ad ottenere gli effetti di sfumato per cui sarebbe poi divenuto celebre. Al solo Leonardo si attribuisce l’angelo di profilo che regge la veste di Cristo, tanto sublime da far nascere la leggenda (riportata da Vasari) secondo cui Verrocchio, sopraffatto dalla superiorità di Leonardo, da lì in poi avrebbe abbandonato per sempre la pittura. Sulla parete destra è esposta l’Annunciazione, proveniente dalla chiesa di Monteoliveto, con il famoso angelo che è così reale e materiale da proiettare la propria ombra sul prato fiorito, mentre atterra, chiudendo le ali che Leonardo studiò dal vero osservando quelle degli uccelli. Sullo sfondo troviamo un paesaggio di mare e montagne in cui la simbologia mariana si traduce in una prova tra le più alte dell’artista sulla resa atmosferica dei “lontani”. Infine, al centro della sala, i visitatori ammireranno l’Adorazione dei Magi, commissionata dai canonici regolari agostiniani per la chiesa di San Donato a Scopeto, nei pressi di Firenze, e lasciata incompiuta al momento in cui Leonardo partì per Milano, nel 1482. Restaurata recentemente dall’Opificio delle Pietre Dure grazie al finanziamento degli Amici degli Uffizi, con un lavoro di oltre cinque anni, importante anche per le innovazioni metodologiche adottate e per gli straordinari risultati ottenuti, la pala è come una grandissima pagina di appunti, con alcuni brani più avanzati, altri appena accennati, tanto che guardandola pare quasi di partecipare al processo creativo di Leonardo stesso.

“Quella che presentiamo oggi”, ha dichiarato in conferenza stampa il direttore degli Uffizi, Eike D. Schmidt, “è una tappa fondamentale nella riorganizzazione delle sale degli Uffizi: qui infatti riuniamo, per la prima volta dopo molto tempo, l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi e il Battesimo di Cristo. Inoltre, l’Adorazione dei Magi torna per la prima volta riunita alle altre due opere dopo il fondamentale restauro che l’ha tenuta per tanto tempo lontana. E ancora, con questo allestimento Leonardo ritorna al suo posto cronologico, tra la fine del Quattrocento rappresentato dalle sale dedicate alla pittura fiorentina e centro-italiana della seconda metà del Quattrocento, e la sala dedicata a Raffaello e Michelangelo inaugurata esattamente un mese fa. Quindi, anche se le opere che vediamo in questa sala sono tutte del periodo giovanile di Leonardo, del periodo che precede la sua partenza per Milano, queste invenzioni furono fondamentali anche per gli altri geni della Firenze della prima decade del Cinquecento, che reagirono con le loro opere alle innovazioni di Leonardo. E poi ci sono particolari nell’Adorazione che anticipano composizioni di anni successivi: penso alla Battaglia di Anghiari, dipinta qui a Firenze in concorrenza con Michelangelo per Palazzo Vecchio. E, a proposito, non a caso abbiamo inaugurato sabato sera un’altra mostra, legata al territorio, quella dedicata alla tavola Doria che è rientrata dal Giappone e che raffigura una delle testimonianze più antiche della battaglia di Anghiari (e ha quindi un grande valore storico). Iniziamo dunque con un anticipo, rispetto al resto del mondo, le celebrazioni del cinquecentenario leonardesco che dal primo gennaio partiranno anche all’estero. Inoltre, dal 29 ottobre avremo anche la mostra del codice Leicester, che rientra a Firenze per la prima volta dopo il 1984 e che viene interpretato grazie ad altri prestiti rarissimi di opere di Leonardo da Vinci. Per quanto riguarda l’allestimento, abbiamo basato le nostre scelte sul massimo della tutela che possiamo provvedere per queste opere: è stato questo il criterio fondamentale che ha guidato l’installazione delle tre teche, che ormai noi, da addetti ai lavori, chiamiamo... ’teche godoliane’, perché è il nostro architetto Antonio Godoli che ha sviluppato questa tecnologia e anche questa estetica della teca che si basa sul prisma. E questo è importante anche per la valorizzazione e per la percezione di questi massimi capolavori, perché così, e solo così, si può evitare l’effetto acquario che altrimenti c’è necessariamente quando si realizza una cassa con il vetro davanti. Qui, i visitatori entrano e trovano subito al centro dell’attenzione le opere d’arte, e non quello che c’è intorno. Il minimalismo dell’allestimento ci è stato ispirato da Filippo Brunelleschi e da Giorgio Vasari: riteniamo che lo spirito alla base dell’allestimento sia del tutto fiorentino e toscano, e di questo siamo molto fieri. Tant’è che anche la scelta e l’applicazione dei colori sono state condotte secondo tradizioni toscane del Cinquecento, con stratificazioni apposte a mano: non utilizziamo più i colori acrilici industriali come in precedenza, ma si tratta di pigmenti naturali toscani, applicati secondo tecniche antiche passate di generazione in generazione. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la generosità degli Amici degli Uffizi e dei Friends of the Uffizi”.

Maria Vittoria Rimbotti Colonna, presidente delle associazioni Amici degli Uffizi e Friends of the Uffizi Galleries, ha sottolineato che “il momento è molto emozionante per le nostre associazioni: quella di oggi è una giornata che aspettavamo da tempo e che si colloca lungo un cammino cominciato venticinque anni fa, quando a seguito degli attentati del 1993 è nata la nostra associazione, su richiesta dell’allora direttrice della Galleria, Annamaria Petrioli Tofani, che disse che bisognava ci fosse un legame più forte tra la città e il museo. Lei aveva visto che in tutti i musei del mondo ci sono associazioni degli amici che appoggiano i musei. Si è così creato da subito un fil rouge tra la nostra associazione e il museo, un fil rouge che mano a mano si è dipanato nel tempo: ci siamo conosciuti, abbiamo imparato il rispetto gli uni degli altri e abbiamo cominciato a lavorare bene. Anche il direttore giunto successivamente, Antonio Natali, sapeva che la nostra associazione non era impegnata nel ricercare visibilità, anzi richiedeva abbastanza poco: ci voleva qualcuno che non fosse uno sponsor, ma che offrisse un sostegno all’interno del museo. Nel frattempo ci siamo ingranditi: così undici anni fa è nata Friends of the Uffizi Galleries, perché non ci piaceva che il nostro museo avesse amici solo in città, e ci volevamo allargare. Perciò siamo andati in Florida e abbiamo trovato grande coesione: ci capiamo e portiamo avanti con molta facilità, e con molta comprensione gli uni degli altri, i nostri programmi. Quindi per noi è stato normale richiedere ai Friends di cooperare nel riallestimento della sala di Leonardo. Ed è stata un’emozione straordinaria entrarci oggi. Avevo già visto l’Adorazione dei Magi restaurata quando, tornando dall’Opificio, è stata presentata al primo piano. Era bellissima, finalmente si leggeva, ed è stato incredibile ritrovarla dopo così tanto tempo. Però così posizionato era un quadro a sé stante e chiuso, ora invece è straordinario trovarlo in questa sala, in questa atmosfera... l’accostamento alimenta il bisogno di visitare tutta la sala. È molto difficile per mecenati come noi avere un momento straordinario come questa giornata: non è facile riallestire una sala come questa, ma posso dire che è stata trovata una soluzione fantastica che dà una gioia straordinaria a tutti noi. Volevo inoltre sottolineare che non abbiamo grandi donatori: tutto ciò è stato possibile grazie ai denari di tutti, non ci sono mai grosse cifre nei nostri bilanci, ma solo una paziente raccolta fatta con volontà, desiderio e tanto entusiasmo. Abbiamo collaborato bene con il direttore Schmidt, e posso dire che il fil rouge è passato molto bene attraverso i vari direttori che abbiamo conosciuto: occorre che si sappia che questa cooperazione è importante perché tutti abbiamo gli stessi scopi. Ringrazio infine il personale degli Uffizi: quando veniamo qui, ci fa sentire sempre come se fossimo a casa”.

Alla conferenza stampa era presente anche Lisa Browne dei Friends of the Uffizi, che ha dichiarato: “Ritengo di esser stata molto fortunata quando, nel 2006, ho assistito alla creazione di Friends of the Uffizi Galleries: per dodici anni abbiamo avuto un meraviglioso gruppo negli Stati Uniti che ha contribuito ai restauri qui agli Uffizi. E siamo stati fortunati a partecipare anche a questo momento della storia della Galleria: siamo dunque grati al direttore e agli Amici degli Uffizi per averci dato l’opportunità di godere del museo in un modo nuovo. Saremo di nuovo qui a ottobre con il nostro gruppo e saranno veramente eccitati di sapere cosa sta succedendo nella Galleria. Gli amici americani sono contenti di sapere che agli Uffizi stanno accadendo queste cose meravigliose”.

Infine, Cecilia Frosinini dell’Opificio delle Pietre Dure ha evidenziato alcuni aspetti del restauro dell’Adorazione, oltre che del nuovo allestimento: “l’evento di oggi ha un aspetto emotivo molto forte, ma dovrei anche ricondurlo a un aspetto conoscitivo: come disse uno dei grandi padri del restauro italiano, Cesare Brandi, il restauro è un atto critico, e ciò non è mai stato così vero come durante l’esperienza del restauro dell’Adorazione dei Magi, che adesso vedrete in una posizione privilegiata, e con un’illuminazione privilegiata. Vi assicuro però che vederla durante gli anni di laboratorio è stato un qualcosa di irripetibile: c’erano strati sovrammessi di vernici alterate e di sporco che rendevano impossibile vedere al di sotto ciò che oggi è possibile osservare. Oggi assistiamo a una vera epifania: ognuno di noi, infatti, può vedere cosa Leonardo stessa ancora pensando, e ciò rende l’Adorazione un’opera ancora più affascinante degli altri dipinti finiti che le stanno accanto e degli altri dipinti di Leonardo più o meno interrotti che si possono vedere nel mondo. Per demitizzare un po’ (non amo molto, per carattere, l’aspetto emotivo), pensate a una signora che sbuccia una cipolla: vediamo i vari strati che si aprono davanti a noi fino ad arrivare... al pianto. Vediamo cioè un Leonardo che ancora pensa, perché l’artista ha lasciato incompiuta la sua opera, forse al di là dei suoi desideri, ma in una maniera che ci consente di capire cosa stesse pensando: abbiamo figure cancellate, figure appena iniziate, figure portate in avanti e, soprattutto, abbiamo un dispiegarsi di tutte le idee che Leonardo svilupperà in tutta la sua carriera. Siamo nel 1481, una data molto precoce, e Leonardo ha in mente ciò che poi svilupperà in seguito: la Battaglia di Anghiari, le figure sedute attorno a un piano come nell’Ultima Cena, il dito levato del san Giovannino, i moti dell’anima che Leonardo teorizzerà anche nella trattatistica. Abbiamo una serie di elementi tecnici che possiamo vedere squadernati davanti ai nostri occhi quando solitamente li vediamo solo attraverso le indagini diagnostiche. Voglio quindi ringraziare gli Uffizi per essere oggi un museo all’avanguardia sulla tutela e sulla conservazione delle opere d’arte, come nessun altro museo in questo momento al mondo. Gli Uffizi sono un museo che ha saputo pensare e creare anche un sistema per la conservazione opere d’arte di fronte a flussi turistici così cambiati e diversi. Non si poteva rimanere fermi: non sarebbe stata museografia, non sarebbe stata tutela. Il passato è importante e ci accompagna sempre, ma noi dobbiamo riuscire a rispondere a ciò che il mondo ci chiede. Questo museo ha una grande pressione e una struttura che non può essere modificata più di tanto, quindi quella che oggi affrontiamo è una enorme sfida alla quale vediamo che tipo di risposta è stata data: vedere l’Adorazione nel contesto museale è un’enorme emozione perché tutti ci rendiamo conto cosa è stato fatto per proteggerla, possiamo apprezzare la scelta di questi vetri stupendi, e apprezziamo il controllo continuo che queste grandi teche ci possono assicurare nel corso dei prossimi decenni. Una sfida a cui gli Uffizi hanno saputo rispondere, e io vorrei che tanti, tra colleghi, addetti ai lavori, amici e appassionati, se ne rendessero conto. Capita che, soprattutto a una certa età, si rimanga molto affezionati e attaccati a come abbiamo visto e conosciuto le opere d’arte nel passato. Io credo che la storia vada avanti ed è importante che vada avanti e che le risposte siano quelle che questo contesto e questa generazione richiedono per la salvezza delle opere d’arte. Noi siamo uno degli anelli nella catena della trasmissione dell’opera d’arte dal passato verso il futuro: il nostro primo scopo è questo. Senza la trasmissione fisica delle opere d’arte non possiamo nemmeno comunicarne i contenuti”.

Di seguito, alcune foto in anteprima della nuova sala di Leonardo.

Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci


Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci


Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci
Firenze, Galleria degli Uffizi, nuovo allestimento della sala 35 dedicata a Leonardo da Vinci. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Verrocchio e Leonardo da Vinci, Battesimo di Cristo (1475-1478; tempera e olio su tavola; Firenze, Uffizi)
Verrocchio e Leonardo da Vinci, Battesimo di Cristo (1475-1478; tempera e olio su tavola; Firenze, Uffizi)


Leonardo da Vinci, Annunciazione (1472-1475 circa; olio su tavola; Firenze, Uffizi)
Leonardo da Vinci, Annunciazione (1472-1475 circa; olio su tavola; Firenze, Uffizi)


Leonardo da Vinci, Adorazione dei magi (1481-1482 circa; olio su tavola; Firenze, Uffizi)
Leonardo da Vinci, Adorazione dei magi (1481-1482 circa; olio su tavola; Firenze, Uffizi)


Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE




Commenta l'articolo che hai appena letto



Commenta come:      
Spunta questa casella se vuoi essere avvisato via mail di nuovi commenti





Torna indietro



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte