La cultura come strumento di solidarietà e accoglienza per le donne e i bambini ucraini che sfuggono dalla guerra in Ucraina. È quello che sta accadendo a Roma dove molte guide turistiche stanno organizzando visite guidate gratuite per i profughi, principalmente guide di nazionalità ucraina che lavorano in Italia da anni, ma anche guide turistiche italiane che si prestano a questo servizio. Ce lo ha raccontato Iryna Kravchenko, che a Odessa faceva la giornalista a e dal 2012 è in Italia dove si è laureata in Storia dell’arte per poi decidere di rimanere a Roma a vivere e lavorare come guida turistica professionista, iscritta all’AGTA – Associazione Guide Turistiche Abilitate.
“A Roma”, ci spiega Kravchenko, “conosco personalmente circa venti guide che organizzano queste visite. Ma il numero è sicuramente molto più alto. Abbiamo portato in giro centinaia di profughi e la maggior parte sono mamme tra i 30 e i 50 anni con i bambini, un po’ più raramente capitano le persone anziane. Cerchiamo anche di arrangiarci tra colleghe per dotarli delle radio con cui sentire la spiegazione. Amano moltissimo Roma, ma non vedono l’ora di tornare a casa! Vogliono ripartire subito appena finirà la guerra. Magari ci sarà qualche problema per le persone che hanno perso le case loro per i bombardamenti, ma tutti gli altri torneranno in Ucraina appena possibile”.
La visita più richiesta per i profughi è il giro della città, e vengono portati anche a San Pietro, ai Musei Vaticani, al Colosseo e al Foro Romano. “Il tour”, continua Kravchenko, “dipende anche dalle attività delle associazioni che comprano i biglietti per i profughi, o per le persone invalide, e dipende da quali sono i musei disponibili. Sono molto curiosi e, se potessero, andrebbero ogni giorno a scoprire qualcosa di nuovo. E sono molto grati agli italiani per l’accoglienza: ci sono tantissimi volontari che dànno loro una mano, molto di più di quello che faccio io, compresi parecchi dottori che organizzano le visite mediche gratuite”. La solidarietà della comunità ucraina è tanta: dall’aiuto alla Croce Rossa ad accogliere i profughi al fare da traduttori all’ospedale Bambin Gesù di Roma per i bambini ricoverati.
Iryna Kravchenko è venuta in Italia dieci anni fa e dopo la laurea in Storia dell’Arte ha fatto l’esame per guida turistica. Dopo aver ottenuto l’abilitazione ha iniziato a lavorare con gruppi di lingua ucraina e russa. “Non spendo molto per me, vivo da sola, e tutto quello che mi rimaneva lo mandavo alla mia famiglia in Ucraina, a Odessa. I miei genitori, mia sorella e mia nonna, con i nostri dieci gatti e due cani, abitano ancora là”, ci rivela la guida, “perché non la vogliono lasciare nonostante i russi la stiano bombardando pesantemente nell’ultimo periodo”. E ci spiega che tre dei missili lanciati contro Odessa lo scorso tre maggio sono volati proprio sopra casa sua. “I miei si svegliano quasi ogni notte dall’allarme o da qualche esplosione. Ma grazie Dio le truppe russe sono ancora lontane, e allora i miei preferiscono rimanere a Odessa finché possibile”.
Come è nata l’idea delle visite guidate per le persone che fuggono dalla guerra? “Dopo il 24 febbraio noi tutti ci siamo sentiti parte di una famiglia di 40 milioni di persone, parenti carissimi”, sottolinea Kravchenko. “Il nostro popolo è tutto unito e almeno così posso aiutare e supportare il mio popolo. E purtroppo contemporaneamente abbiamo perso 95% di tutti gli amici e i parenti russi”. In Ucraina, terra di confine, infatti, sono molte le famiglie con parenti russi. “Non ci chiamano, non chiedono come stiamo. Se scrivono, iniziano subito di lamentarsi che tutto il mondo ha iniziato a odiarli. Ma la maggior parte tace come se non fosse successo nulla, pubblica foto e video molto positivi dove sono allegri, si godono la vita mentre i militari russi torturano, violentano e uccidono i civili ucraini”. E i russi in Italia, le domandiamo, come vedono il loro paese da qui leggendo la stampa occidentale? “Tantissimi russi che vivono a Roma credono che Putin si comporti in modo giusto. Sinceramente questa reazione è stata una delle sorprese più brutte di ultimi due mesi”.
Sul fronte del turismo c’è da registrare che l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite ha votato per sospendere l’adesione della Russia per la sua invasione dell’Ucraina con effetto immediato proprio pochi giorni fa in una mossa simbolica, dato che la stessa Mosca aveva comunicato all’Unwto la propria decisione di andarsene 48 prima il voto. Più di due terzi dei 160 stati membri hanno appoggiato la risoluzione che sospende l’adesione della Russia. Il voto era stato programmato molto prima che la Russia annunciasse la sua decisione di lasciare l’organizzazione, iniziando un processo che secondo l’Unwto richiederà un anno per essere completato. La ministra del turismo spagnolo María Reyes Maroto Illera, che ha presieduto la sessione speciale dell’organismo con sede a Madrid, ha detto che l’invasione della Russia “ferisce i principi fondanti delle Nazioni Unite e i valori rappresentati dal turismo, come la pace, la prosperità e il rispetto universale”, e ha chiesto la cessazione delle ostilità.
L'autore di questo articolo: Andrea Laratta
Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.