La scorsa settimana è uscito sul Corriere Fiorentino un articolo che presentava la nascita di un portale dedicato al turismo extra-lusso a Firenze. Tra le attività proposte ai clienti del portale ci sarebbero state anche esperienze come la “passeggiata tra i capolavori degli Uffizi”, “con Eike Schmidt a fare da cicerone”. La notizia ha ovviamente destato preoccupazione (si veda, per esempio, il commento di Tomaso Montanari uscito su Repubblica).
Anche se in linea di principio siamo d’accordo con Montanari sul fatto che “se Schmidt o Nardella volessero proprio mettersi a disposizione di qualcuno in particolare”, dovrebbero anzi “scegliere gli ultimi”, abbiamo ritenuto doveroso chiedere spiegazioni direttamente allo staff delle Gallerie degli Uffizi (il nome al plurale è la nuova denominazione del museo). Le cose non stanno proprio come descritto nell’articolo del Corriere Fiorentino. Facciamo dunque copia-incolla delle precisazioni che ci sono state fornite da Marco Ferri, dell’ufficio stampa degli Uffizi:
Come è sempre avvenuto a Firenze da almeno gli anni Novanta, e come avviene in tutti i musei internazionali, anche in futuro il direttore farà da cicerone per donatori facoltosi, e all’interno di eventi speciali pagati a prezzo congruo. Il direttore personalmente non percepisce un centesimo da queste iniziative, ma tutti i proventi vanno al museo. Sappiamo che il portale “Firenze Yes Please” serve come “incubatore” comunicativo per gli alberghi di cinque stelle riunitosi per organizzare eventi speciali per la loro clientela, ma la possibilità di organizzare eventi speciali è aperta a tutti. In altre parole, non c’è un “cachet” per ingaggiare il direttore, che di sicuro non si metterà a fare da guida turistica (come erroneamente si è letto), ma la possibilità della presenza e di attività educative del Direttore all’interno di eventi speciali va valutato caso per caso, nell’ottica del dovere della raccolta fondi — con o senza l’utilizzo dell’Art Bonus — che rientra tra i compiti istituzionali del direttore.
Eike Schmidt, direttore degli Uffizi. Foto di Fanpage distribuita con licenza Creative Commons |
Gli autori di questo articolo: Federico Giannini e Ilaria Baratta
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