Qualche giorno fa, sulla nostra pagina di Facebook, abbiamo fatto qualche timido tentativo per iniziare una discussione sul rapporto tra il Movimento 5 Stelle e la cultura. Era nostra intenzione approfondire questo tema con interviste: abbiamo quindi contattato tre neoparlamentari grilline per chiedere, appunto, un’intervista su quali proposte il Movimento 5 Stelle ha da fare in tema di cultura. Nessuna delle tre neoparlamentari ci ha risposto, anzi, sembrano tutte e tre aver ignorato le nostre richieste: abbiamo inviato messaggi via Facebook e dal primo contatto, tutte e tre hanno avuto modo di ricollegarsi al social network, dunque ne deduciamo che o i nostri messaggi non sono stati visti (ipotesi comunque non da escludere dato che negli ultimi giorni i neoeletti saranno sicuramente “accerchiati” dalla stampa), o che le nostre richieste non sono state prese in considerazione. È comunque la prima volta che ci capita di non ricevere risposta a una richiesta d’intervista.
Eppure, i motivi per dibattere sarebbero diversi. A cominciare dal primo, quello più spinoso: il Movimento 5 Stelle, nel programma disponibile sul sito web di Beppe Grillo, non prevede capitoli che siano dedicati alla cultura. Non c’è traccia di punti in cui si discuta della necessità di proteggere e valorizzare i centri storici e i musei delle nostre città, di politiche per sostenere tutti coloro che lavorano e operano nel settore dei beni culturali, di iniziative per tornare a dare il giusto peso alla storia dell’arte nelle scuole, di proposte per porre seri limiti al consumo del territorio, di politiche per rendere meno aggressivo il turismo di massa nelle nostre maggiori città, di politiche volte alla valorizzazione delle nostre eccellenze (restauro, prodotti d’artigianato ecc.), di misure per favorire i giovani che vogliano lavorare nel campo della cultura. Ma anche, dato che il Movimento ha molto a cuore la rete, proposte per una concreta applicazione del fair use che non sia suscettibile di interpretazioni.
In assenza di punti programmatici, senza avere la possibilità di parlare con un esponente grillino e senza capire quindi come il Movimento 5 Stelle vorrà porsi nei riguardi della cultura, risulta anche impossibile condurre una riflessione su questi temi. Eppure il Movimento si pone come l’alternativa, come l’innovazione, come la politica diversa: ma come è possibile portare innovazione nel nostro paese senza parlare di cultura?
Cercando su Google il nome del Movimento 5 Stelle abbinato al termine museo (anche al plurale), i primi risultati fanno tutti riferimento alla proposta, presente sul sito di Beppe Grillo, denominata “Chiusura immediata del Museo Lombroso”, supportata anche da un comitato con tanto di sito web. Una proposta che fa davvero paura per il suo oscurantismo e per la sua limitatezza derivanti da una concezione estremamente manichea della realtà, della società e della politica, che riflette un po’ la concezione della politica a cui ci ha abituati il leader carismatico dei grillini, un buon comico e ottimo agitatore che fonda la sua comunicazione sull’uso abbondante di volgarità e turpiloquio. Una chiusura di cui Beppe Grillo ha dato prova anche qualche giorno fa, dileggiando in modo sprezzante gli estensori dell’appello all’azione e alla concretezza da parte di alcune personalità della cultura (tra cui Salvatore Settis, Tomaso Montanari e Remo Bodei) rivolto proprio a Beppe Grillo e al Movimento. Una chiusura che spero vivamente non appartenga ai ragazzi del Movimento: mi auguro che il mio sia un abbaglio e che sul medio termine, il Movimento 5 Stelle dimostri anche capacità di dialogo, fondamentale per reggere le sorti di una nazione, e che dimostri di avere veramente a cuore la cultura. Ormai non siamo più in campagna elettorale, è tempo di fare proposte concrete e di mostrare apertura.
È comunque vero che non è tutto così buio: a livello locale alcune espressioni civiche del Movimento, come quella di Firenze, hanno redatto qualche linea-guida come quella che si trova cliccando su questo link. Non è molto, è più una lista di principî che una lista di proposte concrete, è espressione di un gruppo locale (a livello nazionale il Movimento non sembra avere espresso posizioni in merito al dibattito culturale), ma sicuramente può essere una base che, proposta a livello nazionale, potrà far scaturire qualche indispensabile riflessione più approfondita. Noi rinnoviamo in modo sereno e senza alcun pregiudizio l’invito alle tre neoparlamentari M5S a rispondere alle nostre domande. In alternativa, ci accontenteremmo anche di uno scritto di proprio pugno, o anche di commenti a questo post.
Le famose Primarie della Cultura del FAI, benché da me criticate in un altro articolo, hanno avuto il merito di stilare una lista pressoché completa di campi d’azione su cui dovrà concentrarsi il prossimo governo, e dal momento che, nella vita politica che caratterizzerà i mesi e probabilmente gli anni a venire, il Movimento 5 Stelle avrà un ruolo di primissimo piano, quello che chiediamo ai neoparlamentari, o ai grillini che si trovino a passare di qua, è semplicemente se esistono proposte concrete in relazione ai temi proposti dalle Primarie della Cultura. Noi aspettiamo e nel frattempo auguriamo buon lavoro a tutti i neoeletti.
L'autore di questo articolo: Federico Giannini
Nato a Massa nel 1986, si è laureato nel 2010 in Informatica Umanistica all’Università di Pisa. Nel 2009 ha iniziato a lavorare nel settore della comunicazione su web, con particolare riferimento alla comunicazione per i beni culturali. È giornalista iscritto all’Ordine dal 2017, specializzato in arte e storia dell’arte. Nel 2017 ha fondato con Ilaria Baratta la rivista Finestre sull’Arte, iscritta al registro della stampa del Tribunale di Massa dal giugno 2017. Dalla fondazione è direttore responsabile della rivista. Collabora e ha collaborato con diverse riviste, tra cui Art e Dossier e Left, e per la televisione è stato autore del documentario Le mani dell’arte (Rai 5) ed è stato tra i presentatori del programma Dorian – L’arte non invecchia (Rai 5). Ha esperienza come docente per la formazione professionale continua dell’Ordine e ha partecipato come relatore e moderatore su temi di arte e cultura a numerosi convegni (tra gli altri: Lu.Bec. Lucca Beni Culturali, Ro.Me Exhibition, Con-Vivere Festival, TTG Travel Experience).