Un programma articolato, ricco, che tocca diverse tematiche (dalla terra al viaggio passando per le lotte per i diritti) e che suscita già molto interesse: queste le prime impressioni dopo la presentazione del programma delle mostre di fotografia del 2017 che si terranno alla Torre del Castello dei Vescovi di Luni a Castelnuovo Magra (La Spezia), museo che è diventato ormai indiscusso protagonista della fotografia in Italia. Il programma è stato presentato questa mattina presso la sede del Comune di Castelnuovo alla presenza del sindaco Daniele Montebello, degli assessori Katia Cecchinelli (cultura) e Francesco Marchese (ambiente e urbanistica) e dei curatori delle rassegne. Saranno quattro le esposizioni che si terranno quest’anno nel museo ligure.
Si comincia venerdì 24 marzo 2017: l’apertura della stagione è affidata a Nutrica-Zea (a cura di Tiziana Tacconi e Laura Tonani dell’Accademia di Brera), un evento-performance che durerà tre giorni e che si articolerà in una rassegna fotografica e in una performance di arte condivisa che corona un progetto iniziato lo scorso anno e suddiviso in varie fasi che hanno seguito lo sviluppo di una coltivazione di mais (dalla semina alla sgranatura attraverso la germinazione, la crescita, la raccolta). L’opera è, in sostanza, il ciclo stesso della coltivazione del granturco, accompagnato in tutte le sue fasi da musica, celebrazioni, danze rituali (“Zea” altro non è che il nome scientifico della pianta del mais - Zea mays - e “Nutrica” è forma antica per “nutre”, dal latino “nutricare”).
Con la seconda mostra entriamo nel vivo della stagione: sarà inaugurata venerdì 31 marzo l’esposizione Tano D’Amico. La lotta delle donne (a cura degli Archivi della Resistenza di Fosdinovo, fino al 28 maggio), che mostrerà al pubblico gli scatti del fotografo siciliano dedicati alle battaglie che le donne hanno condotto per la conquista dei diritti e per il miglioramento della propria condizione. La responsabile degli Archivi della Resistenza che ha seguito il progetto, Simona Mussini, ha annunciato un percorso che sarà in grado di sorprendere il visitatore: Tano D’Amico, che si definisce “fotografo di strada”, ha cominciato la sua carriera durante gli anni della contestazione, e le sue fotografie, i cui soggetti sono soprattutto gli ultimi e gli emarginati, sono dotate di una forte carica di denuncia sociale sempre attuale e che sarà ben presente anche nella rassegna di Castelnuovo. Un evento, dunque, di grande attualità: non sono ancora stati svelati i particolari, ma le aspettative sono piuttosto alte. Inoltre, a margine della mostra, è stato annunciato anche un evento che avrà per protagonista lo stesso Tano D’Amico, che si recherà a Castelnuovo Magra per un incontro col pubblico.
Tano D’Amico, Ragazza e carabinieri a Roma (1977) |
Tano D’Amico, Operaie in piazza a Torino (1980) |
Saranno invece dedicate al tema del viaggio le ultime due mostre, entrambe a cura dell’Associazione Culturale Chatwin (presente stamani a Castelnuovo la direttrice artistica, Luciana Damiano). La prima sarà un’esposizione di fotografie di Mario Dondero, il grande fotografo scomparso nel 2015, e si terrà dal 2 giugno al 2 luglio: Omaggio a Praga, sulle tracce di Utz è una rivisitazione dell’omonimo progetto che Dondero propose nel 2008 a Genova, a Palazzo Rosso, per celebrare il ventennale della pubblicazione di Utz, romanzo storico di Bruce Chatwin pubblicato nel 1988 e ambientato nella Praga degli anni Sessanta. Il protagonista è un collezionista di porcellane, Kaspar Utz, che raccoglie i propri pezzi nella Cecoslovacchia filosovietica ed è costretto a giungere a patti con il regime comunista per poter continuare le proprie attività (la storia è ispirata al reale incontro tra lo stesso Chatwin e Rudolf Just, collezionista praghese di porcellane che lo scrittore visitò nel 1967 quando lavorava per Sotheby’s, la nota casa d’aste inglese). Le fotografie di Dondero che saranno esposte a Castelnuovo sono tutte immagini di Praga e seguono le tracce del protagonista del romanzo di Chatwin: Dondero, come dichiarano i curatori, “ha catturato gesti e architetture di Praga per restituirne un ritratto schietto e coinvolgente, ne ha svelato l’anima passando in rassegna gli echi e i bagliori della sua civiltà, ieri schiacciati dalle sopraffazioni politiche, etniche e religiose, oggi dal mercimonio della globalizzazione”.
Uno degli scatti di Praga di Mario Dondero |
La mostra di Dondero farà un po’ da “apripista” all’ultima rassegna: Bruce Chatwin. Il viaggio continua, dall’8 luglio all’8 ottobre. Vedremo Chatwin, grande scrittore noto soprattutto per i suoi racconti di viaggio, nella particolare (e per molti sicuramente inusuale) veste di fotografo. Non conosciamo ancora i particolari dell’esposizione ma Luciana Damiano ci ha fatto sapere stamattina che si tratterà di una rassegna inedita, con diverso materiale che sarà mostrato al pubblico per la prima volta. La mostra è stata pensata per celebrare il quarantesimo anniversario della pubblicazione del primo nonché forse più noto libro di Chatwin, In Patagonia del 1977, e tra gli obiettivi che si pone c’è quello di svelare la concezione della fotografia secondo Chatwin: un modo per conoscere e ricordare, uno “strumento narrativo”, dichiarano i curatori, “che spesso rivelava una forza visiva leggibile anche nelle storie che scriveva”. La mostra, che costituisce anche un’importante operazione di recupero di materiale finora non noto (Luciana Damiano ci ha fatto sapere che gli organizzatori sono al lavoro sulle pellicole originali di Bruce Chatwin), esporrà anche oggetti appartenuti all’autore di In Patagonia. Infine, a margine dell’evento, potrebbe esserci un incontro con la vedova dello scrittore, Elizabeth Chatwin.
Ritratto fotografico di Bruce Chatwin |
“Le mostre affrontano sicuramente argomenti delicati, attuali e contemporanei, che viviamo quotidianamente”, ha concluso l’amministrazione di Castelnuovo, aggiungendo che “saranno mostre esplosive, animate da grande passione ed entusiasmo da parte dei curatori: siamo convinti che l’arte possa servire a darci delle risposte, dunque abbiamo cercato di creare una sorta di strada fatta di arte e di cultura, che possa parlare a tutto il pubblico”. L’appuntamento è quindi tra qualche settimana: vedremo se gli eventi saranno all’altezza delle attese.
Gli autori di questo articolo: Federico Giannini e Ilaria Baratta
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