Si è discusso moltissimo, in questi giorni, sulla protesta dei lavoratori di Zétema, la società che gestisce i musei comunali di Roma. Il Comune di Roma infatti ha previsto numerosi tagli per Zétema, e a risentirne saranno ovviamente i musei, la qualità dei servizi offerti, e il numero dei posti di lavoro.
Sull’argomento abbiamo ricevuto una lettera aperta al sindaco Ignazio Marino da parte di una studentessa romana, Valentina Bortolotti. È giusto che i lavoratori protestino per i loro diritti, ma d’altra parte il rischio è quello di tenere i musei chiusi (e se ci saranno i tagli, il rischio potrebbe ripetersi nel tempo). Valentina si domanda quindi se non fosse il caso di mantenere i musei aperti gratuitamente avvalendosi di personale giovane che deve fare esperienza. Un punto di vista sicuramente forte, che in moltissimi non condivideranno, ma su cui c’è da discutere. Ecco cosa scrive Valentina al sindaco di Roma:
“Egregio sindaco,
mi chiamo Valentina Bortolotti e sono una studentessa di storia dell’arte presso la facoltà di Romatre. Premetto che amo l’arte, tutta. Dall’età villanoviana ai giorni nostri, dai resti delle antefisse fino ai quadri più celebri. Mi piace... no anzi la AMO, perché è il simbolo di un’attività intellettuale mai cessata, nemmeno quando i persiani invasero la Grecia o quando i barbari invasero le regioni italiane. Nemmeno durante le guerre l’uomo smette di creare, di fare arte. Si tratta dell’estrinsecazione della civiltà, della vivacità d’intelletto. È per questo che leggere articoli dove si spiega che per motivi economici, da aprile, molti musei potrebbero essere chiusi mi fa piangere il cuore. Perché a causa della crisi, ci troviamo di fronte a una decadenza alla quale dobbiamo reagire. Io voglio reagire quindi, e per questo sono qui, col cuore in mano, a scriverle che sarei disposta a lavorare GRATIS pur di mantenere anche un solo museo aperto. Per me sarebbe un sogno poter fare esperienza in un museo, vivere a contatto con la mia passione. E come me ce ne sono tanti, di giovani che lo farebbero. Vorrei chiederle quindi se fosse possibile poter fare questo, poter prestare un servizio al pubblico in cambio di un’esperienza che porterò con me per sempre. Spero che prenderà in considerazione questa richiesta che le permetterà di investire risorse umane anziché economiche.
Cordialmente,
Valentina Bortolotti”
Gli autori di questo articolo: Federico Giannini e Ilaria Baratta
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