La Spezia: l'eccesso di potere è il parere della Soprintendenza, o infischiarsene dei cittadini?


Il Tar della Liguria ha dato ragione al Comune della Spezia e stamattina è iniziato l'abbattimento dei pini ottuagenari di piazza Verdi. Qual è il vero eccesso di potere?

Prima di iniziare, un doveroso preambolo: noi di Finestre sull’Arte, rispettiamo le decisioni della giustizia, anche quando queste sono parecchio discutibili. Non vogliamo entrare però nel merito di questioni giuridiche: cercheremo di parlare della vicenda di piazza Verdi, La Spezia, sotto un altro profilo, quello della cultura, della sensibilità verso il passato, e soprattutto del rispetto nei confronti dei cittadini.

Lunedì il Tar della Liguria si è espresso sulla vicenda bocciando il ricorso degli ambientalisti e approvando invece il progetto del Comune, di cui anche noi avevamo parlato su Finestre sull’Arte, schierandoci a favore degli ambientalisti (e, probabilmente, della maggior parte della cittadinanza della Spezia: a questo link l’articolo completo, con i commenti). Riassumendo, il Comune vorrebbe snaturare una storica piazza spezzina con un progetto inutile e costoso che prevede l’abbattimento di pini storici, piantati negli anni Trenta del Novecento. Un progetto che non tiene affatto in conto la memoria storica di una città (dalle immagini qui sotto potete vedere la piazza in una foto d’epoca, la piazza com’era prima di stamattina, e il progetto Vannetti-Buren approvato dal Comune).

Piazza Verdi alla Spezia in una foto d'epoca Piazza Verdi alla Spezia come è al giorno d'oggi Piazza Verdi alla Spezia secondo il progetto Vannetti-Buren

La sentenza (qui il testo completo), riassumendo, ha bollato come eccesso di potere il provvedimento della Soprintendenza che, dopo aver inizialmente autorizzato il Comune, bloccava i lavori per meglio verificare l’interesse culturale della piazza. Sostanzialmente, secondo il Tar della Liguria, la Soprintendenza non potrebbe rilasciare un’autorizzazione per poi bloccarla in seguito. Tuttavia, nonostante ciò, gli oppositori del progetto potrebbero fare ricorso al Consiglio di Stato. È quanto espresso dall’avvocato Rino Tortorelli, che rappresenta Italia Nostra, una delle associazioni che si sono schierate contro il progetto Vannetti-Buren.

Nonostante il grande clamore dei mesi scorsi, la notizia della sentenza del Tar è passata in sordina, in pochissimi ne hanno parlato, sui social network si è quasi taciuto: in pratica, di un caso che pochi mesi fa aveva assunto una rilevanza nazionale, con l’intervento del ministro Bray (peraltro giudicato dalla sentenza del Tar come una “usurpazione di funzioni amministrative”) e di note personalità della cultura, in questi giorni si è parlato solo alla Spezia.

Ma il punto è un altro: senza aspettare un secondo di più, questa mattina sono iniziati i lavori di abbattimento dei pini. Un blitz, come lo ha definito La Nazione. Un blitz davvero sprezzante, che sembra quasi fatto apposta per dare uno schiaffo ai cittadini che si sono opposti e che per tutti questi mesi hanno protestato, quasi fossero stati un disturbo per la prosecuzione dei lavori. Un gesto di arroganza e un atto di forza, come dichiara l’esperto di diritto ambientale Marco Grondacci sulle pagine del Secolo XIX. E, peraltro, continua Grondacci, la scelta di abbattere i pini senza attendere l’istanza al Consiglio di Stato, potrebbe configurarsi come danno erariale nel caso in cui il Consiglio di Stato dovesse dare ragione a chi non vuole il progetto Vannetti-Buren.

Al di là dell’aspetto giuridico della vicenda, esiste una questione molto grave. Ovvero, il fatto che i cittadini della Spezia si sono trovati di fronte a un’amministrazione comunale restia al dialogo, a un’amministrazione comunale che ha continuato imperterrita sulla strada di un progetto sulla cui utilità (e sui cui costi) ci sarebbe parecchio da discutere (o meglio: sono lati della vicenda che sono stati a lungo discussi, e quasi sempre con l’ago della bilancia che stava dalla parte dei cittadini). Di fronte a un fatto del genere, di fronte a un’amministrazione che dovrebbe rappresentare i cittadini, o quanto meno ascoltare quello che hanno da dire (ma non lo fa), ci si domanda quale sia il vero eccesso di potere. E se, a un livello più alto, ovvero quello della cultura e del rispetto, l’eccesso di potere peggiore non sia l’infischiarsene completamente della volontà di una cittadinanza, della quale gli amministratori dovrebbero fare gli interessi. Ma, purtroppo, troppo spesso non è così. Ed è per questo che adesso alla Spezia ci troviamo senza i pini ottuagenari di piazza Verdi. Noi, dal canto nostro, continueremo sempre ad appoggiare la causa dei cittadini della Spezia contro il progetto.


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Gli autori di questo articolo: Federico Giannini e Ilaria Baratta

Gli articoli firmati Finestre sull'Arte sono scritti a quattro mani da Federico Giannini e Ilaria Baratta. Insieme abbiamo fondato Finestre sull'Arte nel 2009. Clicca qui per scoprire chi siamo





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