Apre a Torino, fino al 6 novembre, la fiera Flashback, ormai un appuntamento tradizionale della settimana dell’arte torinese: una nuova sede, quella di Corso Lanza 75 a due passi dal centro storico, alcuni ritorni importanti (tra cui quello di Gian Enzo Sperone) ma anche defezioni che si notano rispetto all’anno passato. La formula è simile a quella del 2021: rispetto alle edizioni del Pala Alpitour, Flashback punta su un numero ridotto di espositori (una trentina circa) e su una sede lontana da quelle che abitualmente si associano a un contesto fieristico: meglio rispetto alla caserma dell’anno scorso, ma quest’anno gli espositori allineano le loro opere nei locali di quella che era un tempo una clinica pediatrica poi convertita in brefotrofio. Un’altra sede non facile per una fiera d’arte, insomma, e una proposta da parte degli stand che ci è parsa di qualità inferiore rispetto a quella dello scorso anno. Ci sono però situazioni estremamente interessanti per le quali vale sicuramente una visita a Flashback. Ecco allora quali sono a nostro avviso i migliori stand.
Gian Enzo Sperone torna a Flashback (l’ultima presenza era nel 2019) e si distingue per la miglior proposta contemporanea in una fiera dove “l’arte è tutta contemporanea” come recita il claim, ma dove quest’anno il contemporaneo fatica a lasciare il segno. Sperone s’impone per la presenza delle opere di Nicola Bolla (c’è uno dei suoi classici mandala fatto con le carte da gioco) e di Bertozzi & Casoni, che presentano alcune sparecchiature e una più articolata vanitas che occupa metà dello stand. Nell’altra aula (Sperone è una delle poche gallerie che si prendono due aule) ci sono grandi opere di Aldo Mondino che completano la proposta di Sperone, assieme, appena entrati, a un grande Giudizio di Paride su carta di Giuseppe Santi.
Selezione eterogenea, ma di altissima qualità, quella proposta da Carlo Orsi: spicca in particolare un Ritratto di gentiluomo di Antonio Campi, esposto vicino a quello che è parso a tanti una delle opere più interessanti di questa Flashback, il Compianto di Gasparo Cairano, importante scultore lombardo attivo tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Ma quello di Carlo Orsi è un singolare viaggio attraverso i secoli fatto di opere di rara bellezza e singolarità: si passa infatti attraverso una splendida Madonna in trono di un pittore raro, il bellunese Simone da Cusighe (il suo catalogo presenta una sola opera databile con certezza), all’orientaleggiante Cactus dell’emiliano Alberto Pasini, opera della seconda metà dell’Ottocento. È di sicuro sul podio dei migliori stand d’arte antica.
Anche la proposta di Benappi si estende lungo i secoli, con nomi altisonanti. Si parte da una Madonna col Bambino di Cola dell’Amatrice e si arriva a un’Adorazione dei Magi di Filippo Napoletano: nel mezzo c’è un San Girolamo in meditazione di Palma il Giovane, c’è un meraviglioso Lot e le figlie di Valerio Castello ma soprattutto c’è un San Sebastiano e san Rocco di Bernardo Strozzi di cui le raccolte della Pinacoteca Nazionale di Bologna conservano una replica, di minor qualità e probabile opera di bottega, proveniente dalla collezione Zambeccari, una delle più insigni quadrerie della Bologna del Settecento, a testimoniare quanto sia significativa l’opera di Benappi. Da notare anche la traduzione in legno scolpito del David di Bernini, opera data all’ambito di Giovanni Battista Foggini.
Tre piccoli tondi, un Vir Dolorum con la Vergine e san Giovanni, splendidi fondi oro di Bicci di Lorenzo, catturano l’attenzione nello stand di Flavio Gianassi che, al pari dei colleghi, offre una proposta che si estende lungo i secoli e trova momenti di grande interesse in una Madonna col Bambino di Domenico e Francesco Morone, un San Sebastiano attribuito a Girolamo Genga e soprattutto un Giaele e Sisara di Domenico Guidobono d’illustre provenienza: figurava infatti nella collezione di Giovanni Battista Sommariva, celebre mecenate di Canova. L’opera figura tra le più importanti realizzate dal pittore ligure.
Presenza costante a Flashback, quest’anno Flavio Pozzallo, oltre alla classica proposta sulla scultura lignea del Quattro e del Cinquecento, settore in cui la galleria è specializzata (si fanno notare una bella Adorazione dei Magi di area tedesca del primo Cinquecento e un Sepolcro della resurrezione di Cristo di Giovanni Pietro e Giovanni Ambrogio dei Donati), presenta in fiera una predella di Bernardino Lanino, proveniente dalla parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Borgosesia, uno dei pezzi più belli di questa edizione della kermesse torinese.
La galleria Aleandri si distingue per la sua ricerca nell’arte di primo Novecento e porta in mostra un nutrito corpus di opere di Piero Persicalli, singolare ed errabondo artista che fuse istanze divisioniste e simboliste dando luogo a un linguaggio molto originale, che proprio la galleria romana sta lanciando con un importante lavoro che ha già portato a una pubblicazione e porterà a breve anche a una mostra. Aleandri porta inoltre a Flashback anche un’interessante selezione di opere coeve: da non perdere i disegni di Amleto Galli e Alberto Martini.