Prime immagini dalla Biennale di Venezia dopo il press day, la giornata riservata alla stampa che anticipa la tre giorni di preview prima che la grande mostra internazionale apra finalmente le porte al pubblico (quest’anno lo farà dal 20 aprile al 24 novembre 2024). Curata dal brasiliano Adriano Pedrosa, direttore del MASP di San Paolo (Brasile), l’edizione di quest’anno s’intitola Stranieri ovunque. Obiettivo della mostra è quello di sfidare gli stereotipi culturali con una mostra che parla di diversità, di similarità, di giustapposizioni e di contrapposizioni, e poi ancora temi come l’immigrazione, la diaspora, la globalizzazione e la coesistenza culturale.
Il tema “Stranieri ovunque” vuole presentarsi come un richiamo alla pluralità e alla fluidità dell’esperienza umana nell’era contemporanea. Attraverso opere d’arte di artisti provenienti da tutto il mondo, la Biennale offre dunque uno spaccato della complessità delle identità globali, sfidando le nozioni tradizionali di appartenenza. Il titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere è tratto da una serie di lavori realizzati dal collettivo Claire Fontaine a partire dal 2004. Queste opere consistono in sculture al neon di vari colori che riportano in diverse lingue le parole “Stranieri Ovunque” (presenti anche in mostra). L’espressione è stata a sua volta presa dal nome di un omonimo collettivo torinese che nei primi anni Duemila combatteva contro il razzismo e la xenofobia in Italia.
Per questa edizione è il curatore Pedrosa ha scelto di invitare artisti che non hanno mai partecipato all’Esposizione Internazionale, anche se alcuni di loro hanno già esposto in un Padiglione Nazionale, in un Evento Collaterale o in una passata edizione della Esposizione Internazionale. Un’attenzione particolare è riservata ai progetti all’aperto, sia all’Arsenale sia ai Giardini, e a un programma di performance durante i giorni di pre-apertura e nell’ultimo fine settimana della 60. Esposizione.
La mostra internazionale è divisa essenzialmente in due parti: il Nucleo Contemporaneo e il Nucleo Storico. Outsider, indigeni e queer compongono l’ossatura del Nucleo Contemporaneo. Il Nucleo Storico, invece, è composto da opere del XX secolo provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal mondo arabo. Questo nucleo mira a esplorare i modernismi globali del Sud del mondo, presentando opere provenienti da tali territori come un saggio curatoriale volto a mettere in discussione i confini e le definizioni del Modernismo. La sala intitolata “Ritratti”, quella dedicata alle “Astrazioni” e una terza sala dedicata alla diaspora artistica italiana nel mondo costituiranno il Nucleo Storico nel Padiglione Centrale.
Il contesto in cui giunge questa edizione della Biennale, spiega Pedrosa, “è un mondo pieno di crisi multiformi che riguardano il movimento e l’esistenza delle persone all’interno di Paesi, nazioni, territori e confini e che riflettono i rischi e le insidie celati all’interno della lingua, delle sue possibili traduzioni e della nazionalità, esprimendo differenze e disparità condizionate dall’identità, dalla cittadinanza, dalla razza, dal genere, dalla sessualità, dalla libertà e dalla ricchezza. In questo panorama, l’espressione Stranieri Ovunque ha più di un significato. Innanzitutto vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono siamo dappertutto. In secondo luogo, c e a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre veramente stranieri. Inoltre, l’espressione assume un significato molto particolare e specifico a Venezia: una città la cui popolazione originaria era costituita da profughi provenienti dai centri urbani romani, una città che in passato ha rappresentato il più importante fulcro di scambio e commercio internazionale del Mediterraneo, una città che è stata capitale della Repubblica di Venezia, dominata da Napoleone Bonaparte e conquistata dall’Austria, e la cui popolazione oggi è costituita da circa 50.000 abitanti, ma che nei periodi di alta stagione può raggiungere i 165.000 in un solo giorno a causa dell’enorme numero di turisti e viaggiatori (stranieri di tipo privilegiato) che la visitano. A Venezia gli stranieri sono ovunque. Ma si può anche pensare a questa espressione come a un motto, a uno slogan, a un invito all’azione, a un grido di eccitazione, di gioia o di paura: Stranieri Ovunque! E, soprattutto, oggi assume un significato cruciale in Europa, nel Mediterraneo e nel mondo, dal momento che nel 2022 il numero di migranti forzati ha toccato l’apice (con 108,4 milioni secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e si presume che nel 2023 sia aumentato ulteriormente”.
La Biennale 2024 soddisferà le aspettative? Ci vorrà qualche tempo prima di veder uscire le prime recensioni ponderate: per adesso, una carrellata di fotografie, e poi arriveranno le valutazioni.