Potrebbero trovare finalmente una sistemazione definitiva i tanti gessi di Antonio Canova e degli altri grandi artisti dell’Ottocento (Lorenzo Bartolini, Bertel Thorvaldsen, Carlo Finelli, Pietro Tenerani e altri) di proprietà dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Il direttore dell’Accademia, Luciano Massari, ha infatti annunciato il progetto per un museo che dovrà ospitare i gessi: si tratterebbe della risoluzione di una questione annosa, dal momento che a oggi il vasto patrimonio dell’Accademia (che oltre ai gessi annovera una pinacoteca, una raccolta di statue e reperti romani provenienti dalla città di Luni, sculture del Medioevo e del Rinascimento, nonché le opere di molti artisti contemporanei) è scarsamente fruibile.
La collezione, oggi ospitata nella sede centrale dell’Accademia, il Palazzo Cybo-Malaspina (antica residenza dei principi che per secoli ressero il piccolo stato di Massa e Carrara), sarà spostata a Palazzo Rosso, l’edificio edificato nel 1776 per accogliere la prima sede dell’Accademia, e che tale rimase fino all’età napoleonica, quando l’Accademia fu spostata nel palazzo del principe.
Il nuovo museo potrebbe vedere la luce già nel 2019, in occasione del 250° anniversario della fondazione dell’Accademia carrarese, istituita nel 1769 per volere di Maria Teresa Cybo-Malaspina. L’Accademia ha già dato vita a un confronto con il Comune di Carrara: Palazzo Rosso, infatti, necessita di lavori di ammodernamento. Potrebbe essere una svolta decisiva per garantire un’adeguata sistemazione alla gipsoteca dell’Accademia: un patrimonio che da anni aspetta di essere mostrato al pubblico in maniera stabile e duratura e nel contesto di un vero museo. Da decidere il modello gestionale, ma probabilmente la gestione spetterà all’Accademia di Belle Arti.
Nell’immagine: la Sala della Vittoria dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, con tre gessi di Canova (i due pugili e il ritratto di Letizia Ramolino Bonaparte).
A Carrara nascerà un museo per Canova e i grandi dell'Ottocento |