S’intitola Un artista chiamato Banksy la mostra con cui Palazzo dei Diamanti a Ferrara riapre oggi, sabato 30 maggio, i battenti al pubblico: la rassegna è la prima del nuovo corso della Fondazione Ferrara Arte, che da fine 2019 è presieduta da Vittorio Sgarbi, salito al comando dell’ente che gestisce la cultura cittadina a seguito delle ultime elezioni che hanno visto la vittoria di Alan Fabbri della Lega, nuovo sindaco della città emiliana.
L’esposizione, che dura fino al 27 settembre, riunisce oltre cento opere e oggetti originali dell’artista britannico per dar conto della sua intera produzione. Vent’anni di attività dai primi dipinti fino alle opere del finto parco giochi Dismaland allestito nel 2015 a Weston-super-Mare in Inghilterra, passando attraverso gli stencil e le serigrafie che Banksy considera vitali per la diffusione del suo messaggio. Non mancheranno serigrafie delle opere più famose come la Girl with Balloon e Love is in the air. In mostra figurano anche lavori in spray e acrilici su compensato dei primi anni 2000, oltre a un’opera come CCTV Britannia (uno spray su acciaio forato del 2009), che trasforma la lancia della figura femminile che personifica la nazione inglese in un supporto per una telecamera a circuito chiuso, messaggio contro il controllo esercitato sugli spazi pubblici, luoghi preferiti da Banksy per il suo agire.
La mostra è curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, secondo i quali “Banksy mette in discussione concetti come l’unicità, l’originalità, l’autorialità e soprattutto la verità dell’opera tratteggiando una nuova visione sulla relazione tra opera e mercato, istituendo, di fatto, un nuovo statuto dell’opera d’arte, una nuova verità dell’arte stessa, ovvero l’opera originale non commerciabile”. Banksy, spiega Marziani, “supera la stessa arte che finora abbiamo conosciuto. Ne riformula regole, usi e costumi, ricreando una filiera che elimina gli imbuti produttivi del modello tradizionale. Banksy usa strumenti e materiali che tutti conosciamo, senza perdere aderenza con oggetti fisici e tangibili, con forme semplici e quasi banali, con un metodo lo-fi privo di utopie fantasy. Lo capiscono tutti in quanto usa la grammatica degli oggetti e la sintassi delle storie condivise. Si alimenta di cronaca e realtà, ribaltando storie che toccano l’umanità intera”.
Si tratta di una mostra non ufficiale (non è stata infatti autorizzata da Banksy), con materiale radunato per l’occasione da collezioni private, anche se l’artista è stato informato dell’esposizione. Ovviamente anche Palazzo dei Diamanti si adegua alle nuove disposizioni anti-Covid: in particolare, l’ingresso alla mostra è contingentato e sarà consentito a un massimo di 15 visitatori ogni 15 minuti; è obbligatorio indossare la mascherina per tutti i visitatori dai 6 anni in su; è necessario mantenere sempre la distanza interpersonale di almeno 1 metro ed evitare assembramenti; è raccomandata l’igienizzazione delle mani con gli appositi disinfettanti che si trovano lungo il percorso; è vietato l’ingresso a chi ha temperatura corporea uguale o superiore a 37,5°; si raccomanda di evitare il contatto con le superfici comuni, nonché di toccare occhi, naso, bocca e viso.
Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito di Palazzo dei Diamanti.
Titolo mostra | Un artista chiamato Banksy | Città | Ferrara | Sede | Palazzo dei Diamanti | Date | Dal 30/05/2020 al 27/09/2020 | Artisti | Banksy | Temi | Arte contemporanea, Street art, Banksy |
Ferrara, Palazzo dei Diamanti riapre con la mostra su Banksy |