Addio a Peter Beard (New York, 1938 - Montauk, 2020), il fotografo statunitense che amava la natura e la cui vita cambiò in giovane età grazie a un viaggio in Africa con Quentin Keynes, l’esploratore e pronipote di Charles Darwin. Il suo insaziabile desiderio di esplorare il mondo lo ricondusse in Africa, in particolare in Kenya, dove cominciò a filmare, fotografare e documentare la flora, la fauna e la popolazione locali. Lavorò nel Parco nazionale dello Tsavo, continuando le sue ricerche sugli animali che confluirono nel libro The End of the Game. Documentò la scomparsa di 35mila elefanti e 5mila rinoceronti a causa di inedia e stress e dei disagi legati alla densità.
Collaborò alla pubblicazione di diversi libri sul mondo animale africano.
La sua prima mostra come fotografo venne realizzata a New York nel 1975, seguita due anni dopo da una monografica presso l’International Center of Photography. Le più recenti esposizioni trattavano dei due luoghi più amati dal fotografo: Montauk e Kenya.
Nel corso della sua carriera e dei suoi viaggi collaborò con artisti, quali Andy Warhol, Francis Bacon, Salvador Dalí, Truman Capote.
L’artista era scomparso da casa dal 31 marzo scorso e l’ultima volta era stato visto sulle scogliere di Montauk, in mezzo alla natura. Immerso nella natura, una delle sue più grandi passioni, ha dato l’addio al mondo.
Addio al fotografo che amava l'Africa e la sua natura, Peter Beard |