Arte Fiera focus 2/3: delicatezza, raffinatezza e maternità nelle fotografie di Anna Di Prospero da MLB


Il secondo appuntamento con i nostri approfondimenti sugli stand più avvincenti di Arte Fiera, la grande fiera d’arte moderna e contemporanea che nel 2020 giunge alla sua edizione numero 44, è dedicato alla galleria MLB - Maria Livia Brunelli di Ferrara, che dedica un solo show alla giovane fotografa Anna Di Prospero (Roma, 1987): allestimento minimal, le foto suddivise in serie, il pubblico che si sofferma ad ammirarne la delicatezza, la raffinatezza, il lirismo. Nello stand di MLB si alternano i lavori più recenti, ma anche fotografie degli inizi della carriera di questa artista romana che, nonostante la giovane età, ha già esposto in contesti importanti: al Palazzo delle Esposizioni di Roma, alla Triennale di Milano, al Palazzo Ducale di Mantova (dove ha esposto in una mostra a due assieme all’austriaco Heinz Lechner).

“Anna Di Prospero”, ne è convinta Maria Livia Brunelli, con cui abbiamo parlato in fiera, “è una delle artiste più interessanti tra quelle che in Italia utilizzano la fotografia, e il suo lavoro è fatto di evocative serie fotografiche che nascono da un progetto artistico ben definito, studiato, frutto di un percorso di cui la fotografia è il prodotto finale. Ci è piaciuta l’idea di portare Anna Di Prospero in una fiera, in uno stand che permettesse di capire bene la sua realtà anche perché è un’artista che ha avuto già importanti riconoscimenti, anche a livello internazionale”.

E la risposta del pubblico in effetti è buona: lo stand di MLB è uno di quelli che più attirano l’attenzione al padiglione 15. I visitatori vengono accolti dall’Autoritratto con la madre (qui esposta nell’unica copia, non vendibile: le edizioni sono già andate esaurite) e s’inoltrano poi nelle serie dedicate al pittore seicentesco Carlo Bononi, al maestro della belle époque Giovanni Boldini, al Palazzo Ducale di Mantova e alla recente nascita del figlio Carlo. “Devo dire”, continua Maria Livia Brunelli, “che Anna Di Prospero ha ricevuto consensi e grande apprezzamento da parte di molti, a partire dal direttore della fiera, fino addirittura alle guardie giurate, che hanno anche inventato delle storie ispirate alle fotografie. Storie d’amore, storie di amori che vanno bene o male a seconda di come il singolo legge la sequenza fotografica”. Sì, perché le fotografie di Anna Di Prospero lasciano volutamente molto spazio all’interpretazione da parte dell’osservatore. “Il bello delle opere di Anna”, afferma la gallerista, “è che ognuno ci mette del suo, perché sono empatiche, coinvolgenti, suadenti e permettono di entrare dentro l’arte col cuore”.

Lo stand di MLB ad Arte Fiera 2020
Lo stand di MLB ad Arte Fiera 2020



L’artista si è formata all’Istituto Europeo di Design di Roma e alla School of Visual Arts di New York, ha cominciato a esporre nel 2008, con la sua prima personale all’interno di Fotografia-Festival Internazionale di Roma, e da lì è stato un crescendo di successi che l’hanno vista esporre in diversi paesi. Tra i riconoscimenti, il 2° posto al Sony World Photography Awards nel 2014 (per la cateogira “ritratto”), il premio “Discovery of the year” ai Lucie Awards del 2011, il premio Level 0 ad ArtVerona nel 2017, e poi sempre ad ArtVerona, ma nel 2019, il premio LCA Legal per la Fotografia Under 35. E Anna è ormai riconosciuta come uno dei più cristallini talenti della giovane fotografia italiana. La sua fotografia affonda le radici nella storia dell’arte: vengono in mente le atmosfere rarefatte del Seicento olandese, e il critico Antonio Grulli parla anche dei silenzi di Hopper, della danza di Pina Bausch, delle architetture di Frank Gehry per le serie che combinano l’autoritratto (uno dei mezzi preferiti di Anna Di Prospero) alle vedute urbane. E poi ci sono anche omaggi espliciti all’arte del passato, come quelli, citati sopra, a Bononi e Boldini, realizzati per MLB in occasione delle mostre sui due artisti che si sono tenute negli anni passati a Palazzo dei Diamanti.

In fiera abbiamo modo di scambiare qualche parola anche con Anna Di Prospero, e le chiediamo quale sia per lei il valore dell’autoritratto. “È una scelta che ho fatto fin da subito”, ci spiega l’artista. “Da quando ho cominciato a fotografare, undici anni fa, ho iniziato ad approfondire questa tematica, che sento come dettata da una mia curiosità nell’esplorazione personale: questo perché, avendo iniziato a fotografare che ero molto giovane, la fotografia è stata anche uno strumento di crescita, per conoscermi. E poi, il mio rapporto con l’autoritratto è un qualcosa di voluto e che ho approfondito nel corso degli anni”. Nei suoi ritratti, tuttavia, Anna non si presenta mai col viso rivolto verso chi guarda. È sempre di spalle, oppure è coperto, o comunque non è visibile. Questo modo di operare è dettato da un’intenzione ben precisa: “non voglio dare un’identità diretta alla mia persona”, ci spiega. “Quella che si vede nell’immagine è la rappresentazione di una donna, non importa quale sia il suo nome o quale sia la sua identità. Cerco sempre di lasciare una parte allo spettatore, affinché possa immedesimarsi”.

Anna Di Prospero, Portrait of father with son (2019; fotografia digitale, stampa inkjet fine art, 100 x 67 cm)
Anna Di Prospero, Portrait of father with son (2019; fotografia digitale, stampa inkjet fine art, 100 x 67 cm)



Anna Di Prospero, Central Park #2 (2015; fotografia digitale, stampa inkjet fine art, 100 x 67 cm)
Anna Di Prospero, Central Park #2 (2015; fotografia digitale, stampa inkjet fine art, 100 x 67 cm)



Anna Di Prospero, Self portrait with my mother (2011; fotografia digitale, stampa inkjet fine art, 100 x 67 cm)
Anna Di Prospero, Self portrait with my mother (2011; fotografia digitale, stampa inkjet fine art, 100 x 67 cm)



Anna Di Prospero, Palazzo Ducale, Corridoio dei mori (2018; fotografia digitale, stampa inkjet fine art, 100 x 67 cm)
Anna Di Prospero, Palazzo Ducale, Corridoio dei mori (2018; fotografia digitale, stampa inkjet fine art, 100 x 67 cm)

La sua proposta affascina soprattutto il pubblico femminile, che si ritrova in quegli scatti così leggeri che la ritraggono assieme al figlio e ai membri della sua famiglia, in atmosfera d’intensa poesia. Le sue fotografie sembrano quasi rappresentazioni di un sentimento, ma c’è anche altro: c’è un’indagine sugli affetti e sulla loro trasposizione in immagini. Immagini che comunque, pur partendo dall’esperienza dell’artista, cercano di spaziare oltre. Prendiamo, ad esempio, il tema della maternità. “Mi ci sono molto ritrovata”, racconta Anna Di Prospero, “perché la mia fotografia ha sempre preso spunto dal mio personale. Non ritengo però che il mio sia un lavoro autobiografico: parte dal mio vissuto, ma credo che la fotografia sia uno strumento per esaminare la realtà e comprenderla. Con la nascita di mio figlio sono tornata a lavorare su di una serie dedicata ai legami più intimi e familiari nata nel 2011, quando ho realizzato l’autoritratto con mia madre, che fa parte della serie degli autoritratti con la famiglia, dove, con ognuno dei familiari, ho cercato di esaminare la natura del nostro rapporto. A distanza di otto anni sono tornata a lavorare su questa tematica intanto perché m’interessa seguire l’evoluzione e la trasformazione della famiglia come tema di ricerca fotografica, e poi perché il mio intento è quello di affrontare i temi da un punto di vista più generico, più universale”.

Le chiediamo, infine, quali sono i suoi progetti futuri. “La maternità sicuramente ha cambiato la mia vita, sia personale che professionale”, ci dice Anna, “anche se in realtà non mi sono mai fermata, perché anche quando ero incinta ho realizzato il lavoro su Giovanni Boldini, e dopo la nascita di Carlo sono state realizzate le fotografie a lui dedicate, ma non nascondo che mi trovo in un periodo di transito, dove ancora non ho ben chiaro quale sarà il prossimo passo, dove mi porterà il lavoro. Sicuramente per me è fondamentale cercare sempre un legame con quello che è già venuto prima: la coerenza del mio lavoro è un elemento importante, e non ci sarà un distacco nei confronti delle serie già affrontate. Questo non mi spaventa, anzi: trovo che un po’ d’incertezza renda tutto molto emozionante”.

Nell’immagine sotto: Anna Di Prospero, The first self-portrait with my son (2019; fotografia digitale, stampa inkjet fine art, 100 x 67 cm)

Arte Fiera focus 2/3: delicatezza, raffinatezza e maternità nelle fotografie di Anna Di Prospero da MLB
Arte Fiera focus 2/3: delicatezza, raffinatezza e maternità nelle fotografie di Anna Di Prospero da MLB


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