È stato il mercante italiano Fabrizio Moretti a condurre in porto l’acquisto del Cristo deriso attribuito a Cimabue e venduto ieri dalla casa d’aste Actéon di Compiègne (nord della Francia) per 24,1 milioni di euro (anche se Moretti lo ha acquistato per conto di collezionisti privati che, come dicevamo questa mattina, hanno preferito mantenere l’anonimato). Moretti, che è anche segretario generale della Biennale Internazionale dell’Antiquariato (qui una nostra intervista a Moretti nel corso dell’edizione di quest’anno), ha commentato con soddisfazione l’esito della vendita parlando con il New York Times.
“Ho acquistato l’opera per conto di due collezionisti”, ha spiegato Moretti subito dopo la conclusione dell’asta. “È una delle più importanti scoperte nel settore degli old master degli ultimi quindici anni. Cimabue è l’inizio di tutto. Ha dato avvio all’arte moderna. Quando ho avuto l’opera tra le mani, ho quasi pianto“. Moretti ha inoltre detto che l’attribuzione a Cimabue secondo lui è “certa” e che il prezzo di 24,1 milioni di euro è “alto, ma corretto”.
Come è noto, l’opera era appesa sulla parete della cucina di un’anziana di Compiègne, che la riteneva un’opera di poco pregio, ma non abbiamo idea di come sia finita in casa sua. A commentare la scoperta è stata Philomène Wolf della casa d'aste Actéon: "mi sono emozionata quando ho visto questa tavoletta, un'emozione quasi indescrivibile. Nel nostro mestiere, sappiamo che questa emozione può essere data solo da un grande maestro".
Cristo deriso, l'acquisto perfezionato dall'italiano Fabrizio Moretti. “È certamente opera di Cimabue” |