Italia Nostra si schiera contro il prestito dell’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci al Louvre, oltre che contro l’accordo con la Francia per i prestiti delle opere di Leonardo e Raffaello destinate alle mostre dei rispettivi cinquecentenari (qui l’elenco delle opere, qui il nostro editoriale sul tema). Il punto è che, secondo la presidente nazionale di Italia Nostra, Mariarita Signorini, il Memorandum d’Intesa per lo scambio d’opere tra opere e Parigi non sarebbe legittimo. La questione verte attorno al comma 2 dell’articolo 66 del Codice dei Beni Culturali, secondo il quale non possono lasciare i confini italiani “i beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione di un museo, pinacoteca, galleria, archivio o biblioteca o di una collezione artistica o bibliografica”. Signorini contesta il fatto che “l’Uomo Vitruviano appartiene al fondo principale delle Gallerie dell’Accademia, in base all’identificazione fatta con nota del 23 ottobre 2018 (Prot. 2470) dell’ex Direttrice del Museo, Paola Marini”.
Inoltre, sempre secondo lo stesso comma, non possono uscire dal territorio della repubblica italiana neppure “i beni suscettibili di subire danni nel trasporto o nella permanenza in condizioni ambientali sfavorevoli”. Il disegno di Leonardo, negli ultimi mesi, è stato esposto in una mostra presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia e il funzionario responsabile del Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie dell’Accademia a tal riguardo scriveva che “l’ipotesi di mostrare il foglio nell’autunno prossimo dello stesso anno al Louvre, quindi in un arco temporale brevissimo, contravvenendo alle norme tecniche e conservative, sottopone il disegno a un rischio elevato ed eccessivo non giustificabile e sostenibile per un’opera di tale rilevanza. Per compensare la doppia esposizione, le Gallerie dell’Accademia si vedrebbero costrette a non rendere visibile il disegno per molti anni, con grave pregiudizio per le proprie collezioni”.
Italia Nostra rileva poi che, mentre fuori dall’Italia la concessione dei prestiti è molto oculata, ai nostri musei spesso arrivano richieste politicamente e scientificamente inammissibili, come la stessa richiesta dell’Uomo Vitruviano di Leonardo per una mostra a Parigi, inizialmente respinta da Alberto Bonisoli e ora accolta da Dario Franceschini. Lo scorso anno la Francia lo aveva richiesto, ma l’ex direttrice, Paola Marini, aveva dato parere contrario, anche su indicazione del responsabile del Gabinetto delle Stampe delle Gallerie. E ancora, negli scorsi mesi l’ex segretario generale del MiBAC, Giovanni Panebianco, aveva chiesto di riconsiderare il prestito e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma hanno dato parere positivo allo spostamento del disegno.
In conclusione, Italia Nostra, riservandosi di verificare che tutte le procedure siano state seguite correttamente e che l’Uomo Vitruviano non abbia a subire spostamenti che ne mettano a rischio la conservazione (in caso contrario, ha già fatto sapere che ricorrerà al TAR), chiede al MiBACT che vengano rese note le motivazioni tecnico-scientifiche ed oggettive che hanno portato alla decisione di prestare l’opera. “Siamo assolutamente contrari”, conclude Signorini, “perché si va a prestare un’opera dal valore inestimabile senza tenere in debita considerazione quanto prescritto dal Codice. Bene aveva fatto l’ex ministro Bonisoli a bloccare anche il trasferimento delle Sette opere di Misericordia del Caravaggio all’interno della stessa città di Napoli”.
Nell’immagine: Leonardo da Vinci, Le proporzioni del corpo umano secondo Vitruvio - “Uomo vitruviano”, dettaglio (1490 circa; punta metallica, penna e inchiostro, tocchi di acquerello su carta bianca, 34,4 x 24,5 cm; Venezia, Gallerie dell’Accademia)
Italia Nostra: “Il prestito dell'Uomo vitruviano al Louvre è illegittimo: per legge non potrebbe lasciare l'Italia” |