Il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli, ha siglato il primo decreto ministeriale di attuazione della riforma del MiBAC, approvata il 19 giugno e pubblicata in Gazzetta Ufficiale alcuni giorni fa. Il decreto attuativo entrerà in vigore lo stesso giorno in cui entrerà in vigore la riforma, ovvero il 22 agosto.
Nel testo del decreto (Modifiche al decreto ministeriale 23 dicembre 2014, recante “Organizzazione e funzionamento dei musei statali”), che abbiamo potuto leggere in anteprima, spicca un’aggiunta alle competenze del Direttore generale Musei: in particolare, il Direttore generale “favorisce la costituzione di fondazioni museali con la partecipazione di soggetti pubblici e privati”. Tuttavia non è specificato se il provvedimento riguarda l’apertura di nuovi musei, o l’eventuale trasformazione dei musei già esistenti in fondazioni pubblico-private. Ancora, si legge che il Direttore generale Musei “individua, secondo gli indirizzi e i criteri dettati dal Ministro e sentiti i direttori territoriali delle reti museali, i musei e i luoghi della cultura da affidare in gestione indiretta a soggetti privati ai sensi dell’art. 115 del Codice” (occorre comunque specificare che l’articolo 115 del Codice dei Beni Culturali non parla di gestione di musei, bensì di gestione di “attività di valorizzazione”).
Il decreto include inoltre diversi accorpamenti tra musei. In particolare, le Gallerie degli Uffizi andranno a includere non soltanto la Galleria dell’Accademia come era trapelato nelle scorse settimane, ma anche il Museo di San Marco. Ancora, il Cenacolo Vinciano è accorpato alla Pinacoteca di Brera e la Galleria “Giorgio Franchetti” alla Ca’ d’Oro di Venezia è accorpata alle Gallerie dell’Accademia. Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, che ha perso la sua autonomia, entra a far parte di un nuovo soggetto, i Musei Nazionali Etruschi: sede centrale sarà Villa Giulia, e i musei che ne faranno parte sono i musei etruschi e archeologici nazionali di Chiusi, Rocca Albornoz, Tarquinia, Tuscania, Cerite – Cerveteri, e le necropoli etrusche del Lazio (Banditaccia – Cerveteri e Monterozzi-Tarquinia) e della Toscana (Poggio Renzo – Chiusi, Tomba della scimmia - Chiusi).
La Galleria Nazionale delle Marche, la Galleria Nazionale dell’Umbria e il Castello di Miramare di Trieste vengono trasformati in tre nuovi soggetti autonomi, ovvero i Musei Nazionali delle Marche, i Musei Nazionali dell’Umbria e il Parco del Castello di Miramare a Trieste, che includeranno, oltre alle due Gallerie Nazionali e al Castello di Miramare, tutti i musei non autonomi di Marche, Umbria e Friuli-Venezia Giulia che facevano parte degli ex poli museali regionali. Questi ultimi vengono sostituiti dalle Direzioni territoriali delle reti museali, che sono dieci: Piemonte e Liguria, Lombardia e Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo e Molise, Campania, Puglia e Basilicata, Calabria, Sardegna.
Nella foto: Galleria dell’Accademia, il David di Michelangelo. Ph. Credit Finestre sull’Arte
Il MiBAC apre alle fondazioni pubblico-private, Accademia accorpata agli Uffizi, Cenacolo Vinciano a Brera |