Entra nel vivo la battaglia contro i bagarini dei biglietti dei musei, che rivendono i titoli d’accesso ai principali musei italiani a prezzi maggiorati. Questa settimana, in particolare, hanno preso una decisa posizione sul tema, sottolineando il loro impegno, il sottosegretario ai beni culturali Lucia Borgonzoni e il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike D. Schmidt.
Per Borgonzoni, il fenomeno del secondary ticketing, che oltre agli Uffizi e al Colosseo si è esteso anche ai siti Unesco di Ravenna, è una specie di “peculato” che va fermato quanto prima: per questa ragione, il sottosegretario ha fatto sapere che verrà convocato a breve un tavolo tecnico al Ministero dei Beni Culturali con tutte le parti interessate. L’obiettivo è mettere in campo misure di contrasto efficaci per ovviare a questo annoso problema. “È innammissibile”, ha dichiarato Borgonzonoi, “che ci sia un tale mercimonio, con ricarichi stimati su singolo biglietto fino al 50% del costo ufficiale, e che questo traffico sia inoltre spacciato da operatori e piattaforme di rivendita secondari come vendita ufficiale. Ne consegue un grave danno economico per i visitatori e un ancor più grande danno d’immagine per il Paese e il suo patrimonio storico-artistico che non possiamo assolutamente tollerare”.
Stessi toni anche per Eike D. Schmidt, che definisce “inaccettabile” il bagarinaggio online “che approfitta del nome degli Uffizi per proporre biglietti a prezzo maggiorato a persone ignare del costo reale dell’ingresso in museo”. Il direttore degli Uffizi ha fatto sapere che il museo ha da tempo predisposto una blacklist dei siti che rivendono i biglietti illegalmente: molti sono stati fatti chiudere (grazie anche all’aiuto delle autorità: Polizia postale, Guardia di Finanza e Avvocatura dello Stato, con le quali continuano la collaborazione e l’impegno per contrastare il fenomeno) e per altri ci sono cause legali in corso. “Un altro fondamentale tassello nella lotta al bagarinaggio in rete”, ha aggiunto Schmidt, “lo abbiamo messo nel settembre 2017, lanciando il nostro sito ufficiale (www.uffizi.it), dotato di una indicizzazione altissima nei motori di ricerca, che ci pone dietro solo ai siti a pagamento. È evidente, dunque, che su questo fronte siamo vigili, attivi ed in trincea dall’inizio del mio mandato, insieme a tante altre forze dello Stato. Se ora a questa battaglia volesse aggiungersi anche il Comune di Firenze, questo non potrebbe che farci piacere”.
E in effetti il Comune di Firenze probabilmente farà la sua parte. A inizio mese, il consigliere comunale del Pd Andrea Pugliese ha depositato agli uffici del Consiglio comunale una mozione, firmata anche dai colleghi Leonardo Bieber, Cecilia Pezza e Fabrizio Ricci, per arginare il bagarinaggio. “Da tempo sollecitata anche dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt”, ha spiegato Pugliese, “questa azione che partirà dall’amministrazione comunale vuole contrastare con mezzi efficaci questo fenomeno, che non solo danneggia ecnomicamente i turisti che vengono raggirati per acquistare biglietti indebitamente maggiorati, ma anche l’immagine di Firenze e dei suoi tesori artistici, patrimonio Unesco. La giunta sta già lavorando in questo senso, adesso con questa mozione anche il Consiglio comunale vuole dare un deciso impulso per eliminare questa ‘zona grigia’ da Firenze”.
La mozione impegna il sindaco a predisporre “i necessari ed opportuni provvedimenti, anche in accordo con gli altri Enti interessati e competenti alla tutela e valorizzazione del Piazzale e della Galleria degli Uffizi, per vietare nel Piazzale degli Uffizi l’esercizio ed il commercio da parte di soggetti privati non autorizzati di rivendita di biglietti di accesso ai Musei o di pacchetti turistici o di attività da parte di soggetti non autorizzati al fine di assicurare la tutela, la valorizzazione e il decoro del luogo ed il rispetto dei visitatori e dei turisti” e a “a valutare l’adozione di analoghi provvedimenti per tutta l’area Unesco a tutela del patrimonio culturale e per il rispetto dei turisti e dei visitatori”. È finalmente arrivata l’ora di mettere la parola “fine” sul bagarinaggio dei musei?
Nella foto: turisti agli Uffizi. Dal progetto Grand Tourismo (2018) di Giacomo Zaganelli
Da Firenze e Roma fuoco incrociato sui bagarini dei musei, soprattutto quelli online |