Un progetto di valorizzazione e rilancio interesserà le Procuratie Vecchie di piazza San Marco a Venezia: sono gli imponenti edifici che chiudono il lato nord della piazza. Lunghe 152 metri, sono nell’immaginario collettivo per la loro lunga serie di arcate (cinquanta in tutto) a cui corrispondono altrettante finestre nei due piani superiori (sono dunque cento in tutto). Il primo edificio risale al XII secolo, poi le Procuratie Vecchie furono rimaneggiate nei secoli successivi: oggi il loro aspetto è quello che assunsero nel Cinquecento in seguito ai progetti di Bartolomeo Bon e Jacopo Sansovino nel programma di rinnovamento della città voluto dal doge Andrea Gritti. Edificate per ospitare uffici pubblici, oggi sono adibite a sede di attività commerciali al pian terreno e di uffici nei piani superiori.
I lavori di recupero del grande complesso sono stati commissionati allo studio David Chipperfield Architects di Milano dalle assicurazioni Generali (a cui appartiene gran parte delle Procuratie Vecchie) nel 2017: dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla Soprintendenza nel 2019, adesso c’è anche il permesso da parte del Comune di Venezia, quindi il progetto può prendere il via. Il progetto, si legge in una nota del Comune, “non solo faciliterà l’afflusso del pubblico grazie a una potenziata circolazione interna, ma restituirà integrità alla struttura attraverso il restauro dell’opera architettonica nel suo insieme e in particolare degli elementi che si sono deteriorati o sono stati compromessi. Il progetto riunificherà gli interni delle Procuratie Vecchie e introdurrà chiarezza nell’edificio. L’opera di restauro recupererà materiali originali veneziani e lavorazioni tradizionali coinvolgendo aziende specializzate e artigiani locali. I pavimenti, per esempio, saranno in terrazzo alla veneziana e pastellone. Questi lavori si integrano con quelli del progetto del 2009 dell’architetto Gretchen Harnischfeger Alexander, tutt’ora in corso di realizzazione, che prevedono la ristrutturazione della facciata principale su piazza San Marco, così come di alcune facciate interne, alcuni interventi strutturali e un nuovo sistema di protezione antincendio”.
Inoltre, gran parte delle Procuratie Vecchie saranno visitabili dal pubblico per la prima volta nella storia. Una parte dell’edificio accoglierà la sede della Fondazione The Human Safety Net, l’iniziativa di Generali per i progetti a supporto delle comunità vulnerabili nei paesi in cui il gruppo assicurativo è presente. Il pubblico avrà accesso all’ultimo piano e in particolare alle corti in quota: saranno riorganizzate l’accessibilità e la fruibilità dell’edificio (anche con l’inserimento di nuovi corpi scale) e ci saranno nuovi spazi espositivi tutti aperti al pubblico, e ancora spazi di lavoro e un auditorium. Il progetto prevede anche il recupero dei Giardini Reali, di cui si occuperà Venice Gardens Foundation in collaborazione con Generali: inaugurazione prevista per l’autunno del 2019.
“L’intervento di restauro e di rinnovamento delle Procuratie Vecchie”, affermano Gabriele Galateri di Genola e Philip Donnet, rispettivamente presidente e CEO di Generali, “riporterà al suo originario splendore uno dei luoghi più belli di Venezia, conosciuto in tutto il mondo. Un luogo strettamente legato alla storia delle Generali, che ne condivide il Leone marciano come simbolo, che per la prima volta dopo 500 anni sarà aperto al pubblico attraverso la nostra iniziativa The Human Safety Net. Il progetto che annunciamo oggi rientra nella visione più ampia del recupero dell’intera area Marciana, di cui con orgoglio e passione ci siamo fatti promotori, e favorirà nuove opportunità di sviluppo per la città. Un particolare ringraziamento va a tutte le autorità con cui abbiamo dialogato in questi mesi, Soprintendenza e Comune di Venezia in particolare, per avere supportato l’avvio di questo progetto”.
“Lavorare su questo straordinario edificio con un Cliente così dedito alla città di Venezia”, dichiara l’architetto David Chipperfield, “continua ad essere un grande privilegio. Negli ultimi due anni siamo giunti ad una migliore comprensione e rispetto delle complessità dell’edificio celato dietro la sua grande facciata pubblica. Nell’adattare l’edificio per accogliere un programma più pubblico per The Human Safety Net, abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra le esigenze infrastrutturali e il restauro e la ristrutturazione della struttura storica. Siamo spinti dalla doppia ambizione di riunificare l’opera architettonica e l’identità dell’edificio come luogo di lavoro, incontro e dialogo per la città”.
“L’Amministrazione comunale ha sostenuto da subito il progetto di Generali sulle Procuratie Vecchie, secondo il principio di sussidiarietà”, sostiene il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. “Con questa operazione, Venezia dimostra ancora una volta la sua vocazione di ascolto e dialogo sui temi internazionali, aprendo uno degli spazi cittadini più importanti. Tutto questo lo facciamo grazie al contributo di un’azienda privata che sa fare bene i propri conti. La decisione di Generali di tornare nel cuore di Venezia dimostra che siamo una città dalle mille possibilità, dove gli investimenti garantiscono un ritorno importante, con tempi e costi certi: lo dico soprattutto agli altri imprenditori e alle altre Fondazioni. Aprire una sede internazionale a Venezia, così come a Mestre o a Marghera, garantisce un ritorno d’immagine ed economico gigantesco e noi, come Amministrazione, siamo a disposizione per fornire tutte le informazioni del caso. L’elemento principale del progetto che presentiamo oggi è che porterà nuovi posti di lavoro nella città antica e, di conseguenza, anche nuovi residenti. Venezia, ne sono sicuro, attirerà sempre più i giovani e i talenti, che stanno già lavorando per costruire il nostro futuro, sfidando nella competizione le più grandi città metropolitane del mondo”.
Nella foto: le Procuratie Vecchie. Ph. Credit Andrzej Otrębski
Venezia, via al progetto di recupero delle Procuratie Vecchie in piazza San Marco. Saranno aperte al pubblico |