Ha parlato a ruota libera al Guardian la storica dell’arte Carmen Bambach, curatrice al Metropolitan Museum of Art di New York, e tra i massimi esperti al mondo dell’arte di Leonardo da Vinci (Vinci, 1452 - Amboise, 1519). L’oggetto della discussione è il celeberrimo Salvator Mundi, l’opera più costosa mai passata in asta, battuta in asta nel novembre 2017 a 450 milioni di dollari: la casa d’aste Christie’s, nella scheda di catalogo, aveva citato Bambach tra gli esperti che nel 2008 avevano studiato l’opera a Londra. Christie’s aveva poi scritto che lo studio aveva dato luogo a un “vasto consenso sul fatto che il Salvator Mundi sia stato dipinto da Leonardo”.
Bambach però nega di aver mai attribuito l’opera al maestro di Vinci. Secondo lei, gran parte dell’opera si deve a un assistente di Leonardo, Giovanni Antonio Boltraffio (Milano, 1467 - 1516), e l’artista toscano avrebbe in realtà realizzato soltanto dei “piccoli ritocchi” sul dipinto. L’idea di Bambach si basa su diversi fattori, tra i quali anche lo stato di conservazione dell’opera, che risulta molto danneggiata a detta della studiosa. Inoltre, l’esperta rifiuta anche l’idea secondo la quale il Salvator Mundi sarebbe stato dipinto attorno al 1500 e sarebbe stato presente nella collezione di Carlo I: dell’opera infatti non si sa niente di certo fino alla metà del diciannovesimo secolo, epoca in cui compare per la prima volta nei documenti. E per quanto riguarda il prezzo a cui è stato venduto, Bambach è lapidaria: “secondo me, non è stato un buon investimento”.
Nell’immagine, il Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci (1499 circa; olio su tavola; 65,6 x 45,4 cm; Collezione privata)
L'esperta di Leonardo: “Il Salvator Mundi? Quasi tutto di Boltraffio. E non è stato un buon investimento” |