La fondazione Dignitatis Humanae Institute (DHI), la scuola dell’ultradestra che da qualche tempo si era insediata nella Certosa di Trisulti, in Ciociaria, non potrà più occupare il duecentesco monastero situato nei pressi di Collepardo (Frosinone): lo ha stabilito il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, secondo il quale la DHI, la fondazione vicina a Steve Bannon che promuove ideali di ultradestra e avrebbe aperto una scuola di formazione nella Certosa, non ha i requisiti per occupare l’edificio. Ha vinto dunque la grande mobilitazione che da mesi chiede al MiBAC di rivedere i criteri con i quali è stata affidata la concessione alla DHI.
“Le ispezioni disposte dal Mibac alla Certosa di Trisulti”, si legge in una nota ufficiale del sottosegretario ai beni culturali Gianluca Vacca, “hanno evidenziato forti elementi di criticità. Abbiamo inviato tutta la documentazione acquisita all’Avvocatura Generale dello Stato per un parere, che ci è stato trasmesso due giorni fa e secondo il quale ci sono tutti i presupposti per procedere alla revoca della concessione della Certosa all’associazione Dignitatis Humanae Institue. Conseguentemente abbiamo avviato immediatamente l’iter”.
Dagli accertamenti è emerso, ha aggiunto Vacca, che la DHI “non aveva il riconoscimento della personalità giuridica; non aveva tra i suoi scopi statutari lo svolgimento di attività di tutela, di promozione, di valorizzazione o di conoscenza dei beni culturali e paesaggistici; non aveva una documentata esperienza almeno quinquennale nel settore della collaborazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale; non aveva una documentata esperienza nella gestione, nel quinquennio antecedente la pubblicazione del bando, di almeno un immobile culturale, pubblico o privato, con attestazione della soprintendenza territorialmente competente di adeguata manutenzione e apertura alla pubblica fruizione”.
Ma non solo: al MiBAC risulta che, oltretutto, la DHI sia stata inadempiente all’obbligo del pagamento del canone di concessione, agli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria, e a quelli di custodia e vigilanza. “Procedere con la revoca”, conclude Vacca, “è dunque un atto dovuto. Non c’entrano nulla le opinioni politiche, a noi interessa il rispetto della legalità e la tutela del patrimonio culturale nazionale, di cui la Certosa è ovviamente parte. Ricordo solo che la concessione è datata 14 febbraio 2018, dunque tutta la procedura di affidamento è stata avviata, seguita e finalizzata sotto il precedente governo. Quando siamo arrivati noi, a giugno 2018, i giochi già erano fatti”.
Nell’immagine: la Certosa di Trisulti. Ph. Credit.
Via la scuola dell'ultradestra dalla Certosa di Trisulti: per il MiBAC mancano i requisiti per la concessione |