Addio a Nanni Balestrini, grande artista, poeta e scrittore della neoavanguardia


È scomparso oggi a Roma, all’età di 83 anni, il grande artista, poeta e scrittore Nanni Balestrini.

È scomparso oggi a Roma, all’età di 83 anni, il grande artista, poeta e scrittore Nanni Balestrini, esponente di punta della neoavanguardia: fece parte de I Novissimi negli anni Sessanta e fu uno dei nomi di punta del Gruppo 63, il movimento letterario che si formò a Palermo nel 1963 e di cui facevano parte molti dei grandi nomi della cultura del tempo.

A dare notizia della sua scomparsa è stata la casa editrice DeriveApprodi, con la quale Balestrini ha pubblicato alcuni dei suoi ultimi lavori e che ha ristampato molte delle sue opere pubblicate in precedenza con altri editori. “È con tristezza e dolore”, ha annunciato su Facebook l’editore, “che informiamo della scomparsa di Nanni Balestrini. Una scomparsa, non solo per noi, incolmabile”.

Era nato a Milano il 2 luglio del 1935 ed esordì nel 1961 con la sua raccolta di poesie Il sasso appeso: fu la prima di una lunga serie di opere, a cui fecero seguito altre raccolte e diversi romanzi, tra i quali Tristano, pubblicato con Feltrinelli nel 1964 (si trattò del suo primo romanzo sperimentale, costruito attraverso l’aggregazione, tramite computer, di diversi brani di testo di varia natura), Vogliamo tutto (1971, sempre con Feltrinelli: è la storia di un operaio impegnato nelle lotte di rivendicazione sociale dell’autunno caldo del 1969), La violenza illustrata (Einaudi, 1976: un libro di denuncia contro la violenza). Balestrini curò inoltre, nel 1964, l’antologia del Gruppo 63 (assieme ad Alfredo Giuliani, fu pubblicata da Feltrinelli). Tra i lavori più recenti figura anche un romanzo sulla camorra, Sandokan, pubblicato con Einaudi nel 2004.

Come artista si distinse soprattutto per le sue poesie visive, con lavori che mescolano immagini e parole per dar luogo a risultati ironici che leggono in maniera al contempo beffarda, profonda e impegnata l’attualità, ma fu anche tra i pionieri della videoarte e sperimentò con molte altre tecniche. Nel 1993 partecipò alla Biennale di Venezia, mentre nel 2012 aveva esposto alla tredicesima edizione di Documenta a Kassel (dove presentò una delle sue opere più famose, Tristanoil, il “film più lungo della storia”), e sue mostre personali si sono tenute in tutta Italia (tra le ultime, Vogliamo tutto a Massa nel 2018 e Ottobre Rosso a Milano nel 2017).

A proposito del suo modo di intendere la poesia, Balestrini scriveva nel 1961 che “non saranno più il pensiero e l’emozione, che sono stati il germe dell’operazione poetica, a venire trasmessi per mezzo del linguaggio, ma sarà il linguaggio stesso a generare un significato nuovo e irripetibile. E il risultato di questa avventura sarà una luce nuova sulle cose, uno spiraglio tra le cupe ragnatele dei conformismi e dei dogmi che senza tregua si avvolgono a ciò che siamo e in mezzo a cui viviamo. Sarà una possibilità di opporsi efficacemente alla continua sedimentazione, che ha come complice l’inerzia del linguaggio. Tutto ciò contribuisce a considerare oggetto della poesia il linguaggio, inteso come fatto verbale, impiegato cioè in modo non-strumentale, ma assunto nella sua totalità, sfuggendo all’accidentalità che lo fa di volta in volta riproduttore di immagini ottiche, narratore di eventi, somministratore di concetti”.

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Addio a Nanni Balestrini, grande artista, poeta e scrittore della neoavanguardia


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