Era stata inaugurata due anni fa esatti, ma adesso la Cattedrale Vegetale di Lodi, aperta il 23 aprile 2017, sarà molto probabilmente demolita. Il grande monumento progettato da Giuliano Mauri (Lodi Vecchio, 1938 - Lodi, 2009), protagonista dell’arte ambientale, è interamente fatto di legna: occupa un’area di 1.608 metri quadri ed è costituito da 108 colonne di legno del diametro di 1,20 metri ciascuna (che rendono la Cattedrale una sorta di “edificio” alto 18 metri, lungo 72 e largo 22,48). Si tratta, tuttavia, di un gigante che, malgrado abbia solo due anni di vita, è già molto provato e sofferente: tempeste di vento, incuria e, adesso, anche un attacco da parte di un fungo, hanno decimato le colonne della Cattedrale (ne sono rimaste solo ventotto).
I problemi sono cominciati nel settembre del 2018, quando un’ondata di maltempo aveva causato i primi crolli, e dopo ulteriori danneggiamenti si è arrivati alla situazione attuale: lo scorso 9 aprile, il Comune di Lodi, governato da una giunta di centro-destra a trazione leghista, aveva espresso la volontà di avvalersi di un legale per accertare i motivi che hanno portato al crollo della Cattedrale, e soprattutto quella di demolire quanto rimasto dell’opera che era stata realizzata in memoria di Giuliano Mauri, nella sua città. “Le nostre priorità”, affermava il sindaco Sara Casanova, “sono garantire la sicurezza dell’area e riaprire in tempi celeri la ciclopedonale che collega Lodi a Boffalora d’Adda, l’intenzione è quindi rimuovere le poche colonne rimaste, salvaguardando le essenze che erano state messe a dimora al loro interno, ma non sappiamo ancora con quali modalità e tempistiche si potrà attuare questa operazione: procederemo in base alle valutazioni che effettueremo con il legale”. Allo stesso tempo, l’amministrazione comunale ha dato mandato di rimuovere tutta la segnaletica che indica la Cattedrale Vegetale nel territorio comunale, e di cancellare ogni riferimento al monumento dai siti istituzionali. Al momento sono comunque ancora in corso gli accertamenti sulle cause precise dei crolli.
Il sentimento prevalente è quello dell’amarezza: a breve, della Cattedrale Vegetale potrebbe non rimanere più niente e non ci sono certezze in merito alla sua ricostruzione, nonostante il vicesindaco e assessore alla cultura, Lorenzo Maggi, abbia sottolineato che la Cattedrale Vegetale “è un’opera artistica che è stata identificativa per la città e che abbiamo voluto valorizzare con eventi certamente molto apprezzati dai lodigiani”, e abbia dichiarato che l’amministrazione si impegnerà “nella ricerca di finanziamenti, che potranno essere reperiti da investitori pubblici e privati, per la ricostruzione”. I più delusi sono i familiari di Giuliano Mauri, che hanno chiesto di non associare più al nome dell’artista quello che rimane della Cattedrale, definito un “cumulo di macerie” da parte di Francesca Regorda, nipote di Mauri (il Comune ha intrapreso l’opera di rimozione di segnaletica e riferimenti anche per rispettare la volontà, da parte della famiglia, di tutelare il nome dell’artista).
C’è poi da considerare che la realizzazione del monumento è costata ben 300.000 euro, e anche per questa ragione, l’abbattimento della Cattedrale Vegetale è diventato argomento di scontro politico: il Movimento 5 Stelle, all’opposizione, punta il dito sia contro l’amministrazione precedente, a detta dei pentastellati rea d’aver voluto un’opera costosa senza che fosse una “priorità della città”, sia contro l’attuale, che avrebbe “atteso inerme il crollo delle colonne”, e chiede che chi ha sbagliato paghi le conseguenze. Per l’opposizione di centrosinistra, la responsabilità è da imputare all’attuale giunta, che avrebbe lasciato la Cattedrale nell’incuria. “Non basta invocare l’eccezionalità di un evento climatico per giustificare lo sconvolgente crollo della Cattedrale Vegetale”, ha dichiarato Andrea Ferrari, segretario del Pd di Lodi. “L’opera versava già da tempo in evidenti condizioni di fragilità, che l’amministrazione comunale ha accertato tardivamente nonostante ripetuti e autorevoli richiami e che ha fronteggiato solo con una messa in sicurezza che non è servita a porre freno al degrado strutturale, limitandosi a isolare l’area, senza nessun intervento di prevenzione”. L’amministrazione, dal canto suo, sostiene di non avere responsabilità, e occorrerà dunque attendere gli sviluppi per vedere come evolverà la situazione.
Dunque, per il Comune di Lodi un’altra pesante tegola: dopo la risonanza mediatica nazionale per il caso delle mense scolastiche da cui sono stati esclusi bambini stranieri, dopo il caso dell’Archivio Storico chiuso a tempo indeterminato, adesso è la volta della Cattedrale Vegetale, che rischia di scomparire senza che si sappia se in futuro potrà essere di nuovo ammirata. Rimane il fatto che, al momento, occorre attendere la perizia del Comune per saperne di più sulle cause dei crolli, oltre che le valutazioni degli eredi, che attualmente non sanno dire se l’opera sarà ricostruita, né se ciò verrà fatto a Lodi.
Verrà demolita la Cattedrale Vegetale di Lodi. Era stata inaugurata solo due anni fa |