È dello statunitense John Moore la foto migliore del 2018, vincitrice dell’edizione 2019 del concorso World Press Photo of the Year, il più prestigioso premio mondiale per il fotogiornalismo: Moore si aggiudica la vittoria grazie alla sua fotografia Crying girl on the Border, “bambina che piange sul confine”, scatto che cattura il pianto della piccola Yanela Sanchez, honduregna, al confine tra Stati Uniti e Messico, dopo che la mamma, Sandra Sanchez, viene presa in custodia dalla polizia di frontiera statunitense nella cittadina di McAllen, in Texas. Sandra Sanchez e sua figlia avevano viaggiato per un mese attraverso l’America Centrale e il Messico prima di arrivare negli USA in cerca di asilo, per poi dover fronteggiare la “tolleranza zero” al confine annunciata dal presidente USA, Donald Trump. Una “tolleranza zero” che tuttavia ha avuto anche l’effetto di separare molti genitori dai loro bambini: fortunatamente questo non è poi stato il caso di Sandra e Yanela Sanchez, e a seguito delle forti discussioni su questa misura, da molti giudicata disumana, Trump ha dovuto fare marcia indietro.
Il vincitore, John Moore, dopo la laurea alla University of Texas, ha cominciato subito a fotografare, e oggi lavora per Getty Images: ha viaggiato in 65 paesi del mondo in sei continenti lavorando per diciassette anni in contesti internazionali. Dal 2008 invece lavora stabilmente negli Stati Uniti, soprattutto al confine con il Messico per documentare le condizioni dei migranti. Moore ha già vinto nel 2005 il Premio Pulitzer nella categoria Breaking News Photography, ha ottenuto il John Faber Award e la Robert Capa Gold Medal dall’Overseas Press Club, è stato fotografo dell’anno nel concorso Pictures of the Year International, e aveva già ottenuto riconoscimenti al World Press Photo senza vincere tuttavia il premio principale. Nel 2018 ha pubblicato il suo libro Undocumented: Immigration and the Militarization of the United States-Mexico Border, edito da powerHouse Books: è una summa di dieci anni di lavoro sui temi dell’immigrazione dei confini degli Stati Uniti.
Non è riuscita all’italiano Marco Gualazzini, che figurava tra i finalisti, l’impresa di riportare per la terza volta il premio in Italia. Allo stesso modo Gualazzini non è riuscito a vincere nella categoria World Press Story of the Year, dove la vittoria è andata all’olandese Pieter ten Hoopen, che ha documentato con la sua fotografia la lunga carovana di migranti che nei mesi scorsi ha attraversato il Centroamerica per raggiungere gli USA. Al fotografo parmense è andato però il primo premio nella categoria Environment Stories con la sua fotografia The Lake Chad Crisis: si tratta di uno scatto che ritrae alcuni pazienti all’ospedale di Bol, in Ciad, e narra della crisi umanitaria che il paese africano sta attraversando, soprattutto a causa della siccità, della desertificazione, della deforestazione e della cattiva gestione delle risorse, che hanno portato la superficie del lago Ciad, principale fonte di sostentamento per pressoché tutti gli abitanti dell’area, a ridursi di un 90% in sessant’anni.
L’Italia ha comunque brillato con altri due premiati: a Lorenzo Tugnoli è andato il primo premio nella categoria General News Stories per la sua foto Yemen Crisis, che raffigura alcuni bambini accampati tra le tende del campo di Meshqafah, vicino ad Aden, capitale dello Yemen (paese da quattro anni in guerra, e dove 22 milioni di persone, il 75% della popolazione, necessita di assistenza umanitaria, secondo le stime dell’ONU). Daniele Volpe si è invece aggiudicato il secondo premio nella categoria General News Singles (dove la vittoria è andata all’australiano Chris McGrath): Volpe ha partecipato al premio con la foto Still Life Volcano, che raffigura l’interno di un’abitazione abbandonata a San Miguel Los Lotes, in Guatemala, dopo l’eruzione del Volcán de Fuego.
Per vedere tutte le opere dei vincitori è possibile collegarsi al sito del World Press Photo.
Nell’immagine, la fotografia Crying girl on the border di John Moore.
World Press, la foto dell'anno è la bambina che piange al confine USA/Messico, opera di John Moore. Brilla l'Italia |