Continua in Europa il dibattito sulla decolonizzazione culturale. Dopo i casi nati in Inghilterra e in Francia, sale alla ribalta dell’attenzione internazionale anche l’azione che, nei Paesi Bassi, sta intraprendendo il gruppo d’istituti che forma il Museo Nazionale delle Culture del Mondo, ovvero il Museo d’Etnologia di Leida (il più antico d’Europa), il Tropenmuseum (“Museo Tropicale”) di Amsterdam, il Wereldmuseum (“Museo del Mondo”) di Rotterdam e l’Afrika Museum di Berg en Dal. I quattro musei stanno infatti passando in rassegna 450.000 oggetti delle loro collezioni per verificare quali possono essere restituite ai loro paesi d’origine (si tratta soprattutto di paesi africani).
Il quotidiano francese Les Echos riporta che i quattro musei olandesi sono i primi in Europa a voler passare all’azione diretta, e che la loro direzione ha ritenuto doveroso cominciare a intraprendere questo percorso, motivato da ragioni etiche (il principio, hanno spiegato i musei, è quello secondo cui le opere prese con la forza devono essere restituite). Si tratta però di un’operazione molto complessa, e probabilmente molto lunga: l’Olanda ha un passato coloniale lungo quattro secoli, e non tutte le opere presenti nei musei del paese sono frutto di spoliazioni. Ad ogni modo, specifica Le Figaro, la decisione finale spetterà allo Stato olandese, che è formalmente proprietario delle opere contenute nei quattro musei (i quali non potranno decidere delle restituzioni in autonomia).
L’Olanda è comunque un paese molto attivo nel campo dell’etica museale. È di poche settimane fa la notizia del vasto censimento che l’Associazione dei Musei Olandese ha compiuto nelle collezioni del paese al fine di trovare opere illegittimamente sottratte ai loro proprietari dai nazisti nel territorio del paese, con l’obiettivo di restituirle.
Nell’immagine: strumenti musicali africani al Tropenmuseum di Amsterdam (ph. Credit Persian Dutch Network)
Decolonizzazione culturale, operazione storica: quattro musei olandesi pronti a restituire migliaia di opere ai paesi d'origine |