Banksy (Bristol, 1974), il celebre street artist britannico la cui identità rimane tuttora sconosciuta, nel suo sito web ufficiale ha aggiunto la mostra del MUDEC di Milano (in programma dal 21 di novembre al 14 aprile) tra le rassegne “fake”, ovvero quelle che sono state organizzate senza il consenso dell’artista. L’esposizione milanese si trova in compagnia di diverse altre mostre, allestite in varie città del mondo (Miami, Bruxelles, Amsterdam, Mosca, Toronto, Melbourne, Berlino, Anversa, Istanbul, Tel Aviv, Auckland) senza ottenere però l’approvazione dell’artista.
“Il pubblico”, dichiara una nota sul sito ufficiale, “dovrebbe essere consapevole del fatto che c’è stata una recente ondata di mostre su Banksy, nessuna delle quali è consensuale. Sono state tutte organizzate senza che l’artista ne fosse a conoscenza o senza che fosse stato coinvolto. Vi preghiamo quindi di approcciarvi a queste mostre di conseguenza”.
Il MUDEC è tuttavia consapevole di questa scelta da parte dell’artista. Come dichiarato nella presentazione della rassegna: “sarà una mostra non autorizzata dall’artista, come tutte quelle a lui dedicate prima d’ora, in quanto Banksy continua a difendere il proprio anonimato e la propria indipendenza dal sistema”. Malgrado ciò la mostra, assicurano gli organizzatori, è stata allestita in maniera tale da garantire fedeltà ai principi di fruizione di Banksy: “non sono presenti in mostra suoi lavori sottratti illegittimamente da spazi pubblici, ma solo opere di collezionisti privati di provenienza certificata”.
Banksy include la mostra di Milano tra le “fake”. Ma gli organizzatori assicurano: “in mostra solo opere di collezionisti privati” |