Questo martedì il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha presentato alla città il Programma di mandato 2018-2023 del sindaco Michele Conti, un documento, ora pubblicato anche sul sito del Comune di Pisa, mirato a definire, come si legge nella premessa, “i punti programmatici e le grandi opzioni di fondo, come annunciato in campagna elettorale”. Molti di questi punti, specifica comunque il testo, “restano volutamente generici e altri necessariamente sospesi, nell’attesa di conoscere i risultati delle analisi e delle due diligences già commissionate”.
Tra i punti programmatici ne spicca tuttavia uno particolarmente sconcertante, alla voce La città di domani, capitolo “Accessi alla città”: da tempo Pisa intende dotarsi di una tangenziale in grado di smaltire l’intenso traffico proveniente da nord, ma preoccupa molto il fatto che nel Programma di mandato si auspica la revisione del progetto nel punto in cui la tangenziale dovrebbe attraversare l’Acquedotto Mediceo. Quest’ultimo è uno dei monumenti più importanti della città, fatto erigere dal granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici (ma già voluto dal suo predecessore Cosimo I) a partire dal 1592: lo scopo dell’Acquedotto era quello di convogliare l’acqua dai monti Pisani, nei pressi di San Giuliano Terme, fino al centro della città. Completato nel Seicento e in uso fino al XX secolo, l’Acquedotto Mediceo è lungo circa sei chilometri, consta di oltre novecento arcate e scorre attraverso la campagna pisana, oggi affiancato da una pista ciclabile. Raffigurato in diverse opere d’arte, spesso è stato anche utilizzato come location per film ambientati nel Rinascimento.
Il Programma di mandato chiede di rivedere il progetto per far sì che non ci sia un sottopassaggio che consenta al traffico di attraversare l’Acquedotto Mediceo per via sotterranea: l’idea è infatti quella di demolire tre arcate dell’Acquedotto per consentire un risparmio di costi. “È assurdo”, si legge nel programma, “realizzare un taglio nel territorio lungo circa 250 m. per sottopassarlo; demolendo tre arcate, con quanto si risparmierebbe se ne potrebbero ricostruire almeno 10 di quelle ora mancanti e consolidare il resto oggi dissestato”. In pratica, il programma del sindaco propone l’abbattimento di tre arcate originarie per ricostruirne dieci nuove (con tutti gli arbitrii che una ricostruzione comporta), andando così a minare l’integrità storica del monumento.
Così, una delle più famose scene del cinema italiano degli anni Settanta, quella di Amici miei in cui si vedono i cinque protagonisti piombare in un paesino della collina toscana (che nella realtà è Calcata Vecchia, tra Viterbo e Roma) proponendo di spianarlo per farci passare un’autostrada, potrebbe diventare realtà (anche se è altamente probabile, quasi scontato, che la Soprintendenza lo impedirà): e forse nessuno, all’epoca, poteva immaginarselo.
AGGIORNAMENTO: Acquedotto Mediceo, il sindaco di Pisa: “smontiamo le arcate e per valorizzarle mettiamole in una rotatoria”
Nella foto: l’Acquedotto Mediceo di Pisa. Ph. Credit Francesco Bini
Pisa, programma del sindaco propone di demolire tre arcate dell'Acquedotto Mediceo per farci passare la tangenziale |