Il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli, non lesina commenti sugli articoli di alcuni giornali (Il Giornale, Avvenire, Il Mattino e Il Giorno) responsabili, a suo dire, di diffondere “bugie”. Il riferimento è ad alcuni articoli apparsi ieri in merito alla notizia (effettivamente vecchia di due mesi) del nuovo piano delle gratuità, che Bonisoli aveva già annunciato a settembre. Per alcune testate, il ministro avrebbe fatto marcia indietro rispetto ai suoi iniziali propositi di abolire le domeniche gratuite: e in effetti, a luglio Bonisoli aveva dichiarato che le domeniche gratis sarebbero state abolite, un proposito poi confermato anche in una nota ufficiale del MiBAC, dove si parlava di “abolizione di fatto” delle domeniche gratis.
Con un post sulla sua pagina Facebook, pubblicato alcuni minuti fa, il ministro rivendica la continuità della sua linea fin dall’inizio. Prima introducendo l’argomento: “Sono mesi”, scrive Bonisoli, “che vado in giro per l’Italia dicendo che il sistema delle domeniche ai musei andava superato e che le giornate di gratuità sarebbero aumentate. E invece leggo ancora su alcuni giornali che io sarei tornato indietro rispetto alla mia idea originale. E non capisco se queste bugie siano ispirate da ignoranza o da malafede. #IlGiornale ha titolato ieri: ‘Bonisoli cambia idea’, #Avvenire ha parlato di ‘retromarcia’. #IlMattino e #IlGiorno hanno riportato lo stesso concetto nell’articolo ma per fortuna non nel titolo. Per non dire di molti siti online. Discorso a parte per l’edizione milanese de #IlGiorno a cui va l’oscar di #fakenews della settimana. Secondo questo quotidiano, il mio piano di gratuità dei musei sarebbe stato ‘bocciato’ dal Consiglio di Stato che invece ha chiesto solo di ricevere un approfondimento tecnico su alcuni punti”.
Entrando nello specifico delle gratuità, Bonisoli ha dichiarato: “Per la prima volta ne ho parlato nell’audizione delle commissioni riunite di Camera e Senato, nella replica alle domande dei parlamentari, il 24 luglio scorso. Vi riporto il titolo di un’agenzia di stampa, la #AdnKronos delle ore 17.27 di quel giorno che diceva: ‘DOMENICHE AL MUSEO RESTANO MA VANNO RIPENSATE’. In quella sede dicevo che le domeniche dovevano essere ripensate perché, su richiesta dei direttori dei maggiori siti, #Pompei, #Uffizi, #Colosseo, tanto per fare qualche esempio, vi erano problemi assai seri soprattutto nelle domeniche primaverili ed estive, ma che la mia intenzione era che le gratuità dovessero aumentare. Questo pensiero è stato ribadito ogni volta che mi è stata posta questa domanda perché la gratuità, così com’era, presentava delle criticità. La prima volta che ho parlato in pubblico della nuova rimodulazione, delle 20 domeniche gratuite, della maggiore autonomia dei direttori dei siti, dei biglietti per la fascia 18-25 anni a due euro, è stato il 13 settembre sui social. Oltre due mesi fa. Notizia che è stata ripresa da agenzie e giornali, cartacei e online”.
E infine, l’affondo sulla stampa: “Secondo alcuni titoli e articoli di ieri, invece, io avrei cambiato idea. È vero, sto cambiando idea, ma non sui musei. Sto cambiando idea sul ruolo della libera stampa in Italia”.
Il ministro Bonisoli attacca alcuni giornali: sulle domeniche gratis “bugie ispirate da ignoranza o da malafede” |