La Procura di Roma, con un procedimento coordinato dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia, ha deciso di avviare un’indagine per disastro colposo che dovrà far luce sulle responsabilità del crollo del soffitto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma.
L’attenzione di tutti adesso si concentra sui restauri condotti tra il 2012 e il 2015: si trattava di un restauro conservativo, costato 747.621,48 euro, in parte finanziati dalla CEI e in parte coperti con un finanziamento pubblico. I tecnici del Mibac hanno spiegato, a Repubblica, che i lavori erano stati fatti a regola d’arte, ma la trave che ha ceduto era inaccessibile.
Nel frattempo continuano i lavori per mettere in sicurezza la chiesa: non si escludono infatti altri cedimenti, che potrebbero interessare le opere conservate (che adesso vanno tutte spostate in luoghi sicuri, anche perché essendo ora la chiesa priva di copertura, la pioggia rischia di rovinarle: le più importanti, tuttavia, sono già state spostate).
Una nota del Mibac ricorda che la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami è proprietà del Vicariato di Roma, mentre al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali competono le funzioni di tutela. Il Mibac ha già attivato tutte le procedure d’emergenza: è intervenuto personale della Soprintendenza Speciale di Roma, del Parco Archeologico del Colosseo, e del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, inoltre è stata attivata la raccolta dei dati sulle opere contenute nella chiesa (non avrebbe subito danni la Natività di Carlo Maratta). La prima riunione di coordinamento (a cui hanno partecipato il soprintendente speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, Francesco Prosperetti, la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, il comandante del Nucleo Tutela dei Carabinieri, Fabrizio Parrulli, il vice comandante del Nucleo Tutela dei Carabinieri, Alberto Deregibus, la direttrice della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Caterina Bon Valsassina e il coordinatore nazionale dell’unità di crisi del Mibac, il prefetto Fabio Carapezza Guttuso) ha stabilito l’avvio dell’attività dei monitoraggio sui lavori di messa in sicurezza della struttura, a seguito dei quali si potrà completare il recupero di tutte le opere attualmente non trasferibili e di tutte le parti del soffitto a cassettoni, su cui il ministero ha fatto sapere che verranno avviati interventi di restauro. Inoltre, nella riunione sono stati acquisiti elementi di conoscenze e valutazione forniti dalla Soprintendenza speciale della Capitale, emanazione del Mibac competente per quanto riguarda la tutela della chiesa.
Sulle cause del crollo stanno inoltre compiendo accertamenti anche i vigili del fuoco. Il Vicariato di Roma, da parte sua, ha emanato una nota in cui specifica che “il crollo è avvenuto improvvisamente e in modo del tutto imprevedibile, senza alcun segno premonitore. L’Ufficio tecnico del Vicariato in collaborazione con tutte le autorità competenti si è subito attivato per le urgenti opere di messa in sicurezza, in particolare delle importanti opere d’arte conservate all’interno, in corso di recupero da parte dei Vigili del Fuoco, alla presenza di funzionari della Soprintendenza e dei Carabinieri del Nucleo tutela dei Beni Culturali”. Inoltre, conclude il Vicariato, “nei prossimi giorni verranno attivate tutte le procedure per i rilievi dell’edificio e gli accertamenti sulle cause che hanno provocato il crollo, cui seguirà l’elaborazione delle ipotesi progettuali per il ripristino della copertura crollata”.
Crollo San Giuseppe dei Falegnami, la Procura avvia un'indagine per disastro colposo. Continua la messa in sicurezza |